sabato 28 giugno 2014

Serve assumere un SEO o serve fare SEO?

Perchè generalmente chi spende dei soldi per realizzare un sito, lo fa sia per avere un diverso mezzo di comunicazione con i propri clienti o generalmente con chi lo conosce, ma anche per trovare nuovi contatti. Se dai motori di ricerca il proprio sito non esce mai è ovvio che questa speranza di trovare nuovi contatti è decisamente disattesa. Mi è capitato di vedere tante volte siti di aziende che non sono trovabili sui motori di ricerca neanche scrivendo il loro nome. Per questo serve fare del SEO per modificare il sito e renderlo più digeribile ai motori di ricerca e fare in modo che questi indicizzino nei loro database tutti i suoi contenuti, e che sia trovabile per molte parole chiave e che, per questa, esca ai primi posti delle SERP.


Se volessimo fare un paragone con il mondo reale possiamo pensare al SEO come all'agente o all'addetto stampa di un attore. Questa figura si occupa di far conoscere il suo assistito a registi, produttori, agenzie di pubblicità e lo consiglia su come rendere più efficace, non la sua professione di recitazione, ma la promozione della sua immagine.

Nel mondo dello spettacolo o dello sport professionistico tutti hanno un agente, mentre sul web molti trascurano molto la propria promozione. Ma non dovrebbe essere così, perché in questo modo si abbassa il proprio ROI. Ovvero si spendono dei soldi per realizzare un sito e magari si evita di spendere quel 10% in più che permetterebbe di moltiplicare di diverse volte il numero di utenti che visitano la propria homepage. Utenti che potrebbero acquistare i propri prodotti e servizi e quindi ricompensare l'investimento fatto.
Non si può dare tutta la colpa di questo al committente, in quanto generalmente questo non è un esperto. La colpa sta di più dalla parte di chi realizza il lavoro, che dovrebbe per prima cosa spiegare al committente cosa comporta realizzare un sito e qual'è il modo migliore per massimizzare il proprio investimento.

Attenzione alla parola investimento. Questa è la parola chiave, e questa spiega perché è imprecisa la prima definizione che ho dato. è meglio che arrivino sul sito un milioni di visitatori  che guardano o vanno via, o mille che acquistano i noi prodotti e servizi? Come diceva una pubblicità la potenza è nulla, senza controllo. La SEO deve cercare di fare in modo che il sito si presenti al meglio sui motori di ricerca e ancor prima agli utenti, per fare in modo che questo possa essere trovato da chi è veramente interessato agli argomenti del sito. Ogni sito ha uno scopo, informare e guadagnare sulla pubblicità, vendere prodotti e fatturare, fornire servizi e far iscrivere utenti, mostrare delle competenze e vendere una consulenza. In ognuno di questi casi la SEO deve occuparsi di fare in modo che il sito rende il più possibile rispetto allo scopo per cui è nato. Venga quindi massimizzato il ROI. Dovete pensare al SEO come ad un personal couch per il sito, lo aiuta a dare il meglio di sè, ed educa e forma chi lo amministra a fare in modo che lo sappiano sfruttare al meglio. Ma è anche uno stratega che indirizza le strategie di web marketing. 

Ma è anche un project manager che guida le varie anime tecniche del progetto per realizzare un sito che non viaggi con il freno a mano tirato. Ed è anche un ricercatore, perché il mondo dei motori di ricerca si evolve giornalmente. Inizia ad essere un po' tante cose. Senza andare oltre, possiamo dire che è difficile stabilire dei confini netti. Un SEO fa tante cose, però lo scopo ultimo è massimizzare il ROI e fare in modo che gli argomenti che trattano arrivino a chi li cerca. Un po' come il marketing. Per questo molti SEO si definiscono anche Web Marketers. 

sabato 21 giugno 2014

Cosa significa SEO

SEO è un acronimo della frase inglese "Search Engine Optimization", ovvero letteralmente Ottimizzazione per i Motori di Ricerca.
Ma cosa si ottimizza per i motori di ricerca? I siti ovviamente. Se vogliamo dare una prima velocissima definizione (anche se imprecisa) possiamo dire che la SEO serve a massimizzare la rilevanza che ha il sito sui motori di ricerca per aumentare il traffico di utenti che da questo possono arrivare.


Per SEO, nel gergo informatico italiano, si intende sia l'attività di ottimizzazione che chi esegue questa attività. Nel caso si parli dell'attività si dice al femminile, la SEO, mentre le persone che effettuano questa attività sono i SEO, e quindi al maschile. Io oltre che programmatore, analista, blogger, geek, formatore posso anche definirmi un SEO. Però posso anche dire che faccio la SEO.

venerdì 20 giugno 2014

Amazon lancia il suo primo smartphone: Fire Phone

È più piccolo di un Google Nexus e di un Samsung Galaxy, ma più grande di un Apple iPhone. 

Jeff Bezos ha mostrato il Fire Phone a un evento a Seattle, uno smartphone Amazon che misura 4,7 pollici in diagonale, rendendolo ideale per l'uso con una sola mano. Una delle novità più interessanti è la possibilità di scattare foto 3D e di poterle archiviare illimitatamente nel cloud (da Cnet)

Amazon sfida Apple e Samsung. E con il suo primo telefonino 3D “Fire Phone” entra di diritto nel mercato degli smartphone, dopo Kindle e Tablet PC, arricchendo la sua gamma di dispositivi. Il Fire Phone ha uno schermo da 4,7 pollici, "connettività diretta" a tutti i servizi di Amazon e una funzione "Firefly" che riconosce immagini, programmi TV e opere d'arte, un po' come Shazam per la musica. Firefly può anche scansionare i codici a barre dei singoli prodotti per creare liste della spesa.

"Devi essere paziente, lavorare e ossessionarti per i più piccoli dettagli", ha detto l'amministratore delegato del gigante dell'e-commerce Jeff Bezos mentre mostrava l'ultimo prodotto Amazon, che sarà disponibile negli Stati Uniti con AT&T a partire da $ 199. un contratto biennale.

sabato 14 giugno 2014

Differenza tra SEO e SEA

Una importante distinzione doverosa è quella tra search engine optimization e search engine advertising (SEA)


La SEO si differenzia dalla SEA in quanto nel primo caso non vi è un pagamento diretto al motore di ricerca per comparire nei suoi risultati. La SEA su Google si effettua attraverso il circuito Google AdWords, la piattaforma che consente di creare campagne di link sponsorizzati, che vengono contrassegnati con la dicitura “Ann.” e sono visualizzati, se presenti, come primi risultati (massimo 4) e ultimi (massimo 3) della pagina.

Il meccanismo di pagamento dei link sponsorizzati è il PPC (pay per clik), cioè l'inserzionista paga una certa somma ogni volta che un utente clicca sul suo link. La somma da pagare, secondo la logica dell'asta, dipende da quanto sono disposti a pagare gli altri inserzionisti, così chi offre di più sarà più in alto nei risultati rispetto a chi offre di meno.

I risultati non a pagamento vengono detti risultati “puri” o “organici”, per questo motivo la SEO, che non riguarda i risultati a pagamento, viene anche detto posizionamento puro o organico. SEO e SEA rientrano entrambe nella macro-attività di web marketing detta SEM, ovvero search engine marketing (marketing attraverso i motori di ricerca).

sabato 7 giugno 2014

SEO: definizione e significato

SEO è quell'insieme di strategie e pratiche volte ad aumentare la visibilità di un sito internet migliorandone la posizione nelle classifiche dei motori di ricerca, nei risultati non a pagamento, detti risultati “puri” o “organici“. S.E.O. è una sigla inglese (acronimo) che sta per Search Engine Optimization, tradotto letteralmente: “ottimizzazione per i motori di ricerca“.


Queste pratiche sono molteplici e riguardano diversi aspetti di un sito web: l'ottimizzazione della struttura del sito, del codice HTML, dei contenuti testuali, la gestione dei link in entrata (ovvero che da altri siti puntano verso il tuo sito, detti inbound link o, più comunemente, backlink) ed in uscita (che dal tuo sito puntano verso altri).

Poiché Google è il motore di ricerca di gran lunga più utilizzato al mondo, la maggior parte delle attività SEO riguardano lo studio dell'algoritmo di Google e dei suoi periodici aggiornamenti, e le relative azioni per rendere i siti più “graditi” a tale algoritmo. 

  1. Quando cerchiamo qualcosa sui motori di ricerca, ci aspettiamo di trovare per primi i risultati migliori, cioè quelli più pertinenti con la nostra ricerca. Per esempio, se cerco “hotel 3 stelle a Bologna”, non voglio trovare il sito di un bed and breakfast a Napoli. E voglio anche trovare molte informazioni su quell'hotel, tipo come sono le camere, quanto costa, dove si trova, ecc. Fare SEO significa perciò prima di tutto scrivere contenuti ricchi e pertinenti con le parole con cui vogliamo farci trovare.
  2. I link sono le “strade” del web, cioè i percorsi che usiamo per spostarci da un sito all'altro. Un sito con molti link che portano a lui, è come un incrocio molto trafficato, quindi molto importante. E – proprio come nelle città – più il sito che ci linka è importante e simile al nostro nei contenuti, più comoda sarà la strada che conduce a noi. Per questo, fare SEO significa anche cercare di ottenere un buon numero di link da siti il più possibile pertinenti e rilevanti.

martedì 3 giugno 2014

Perché il cloaking è una cattiva idea: i rischi e le conseguenze della manipolazione dei contenuti per i motori di ricerca

Il "cloaking" è una pratica che consiste nel mostrare contenuti diversi ai motori di ricerca rispetto agli utenti reali del sito. Questa tecnica è utilizzata per cercare di manipolare i risultati di ricerca e migliorare il posizionamento sui motori di ricerca, ma è fortemente scoraggiata dai motori di ricerca e può addirittura portare alla penalizzazione del sito.

Il cloaking può essere effettuato utilizzando diversi metodi, tra cui:

  • Utilizzando indirizzi IP per identificare i motori di ricerca e mostrare contenuti diversi
  • Utilizzando browser o linguaggi di programmazione per identificare i motori di ricerca e mostrare contenuti diversi
  • Nascondere parole chiave o contenuti all'interno del codice sorgente della pagina

I motori di ricerca utilizzano algoritmi sofisticati per determinare il posizionamento dei siti nei risultati di ricerca. Questi algoritmi tengono conto di molteplici fattori, tra cui la qualità e la pertinenza del contenuto, la struttura del sito e la presenza di link interni ed esterni. Il cloaking non tiene conto di questi fattori e cerca solo di manipolare i risultati di ricerca mostrando contenuti diversi ai motori di ricerca rispetto agli utenti reali.

L'utilizzo di cloaking può portare a conseguenze negative per il tuo sito, tra cui:

  • Penalizzazione del posizionamento sui motori di ricerca
  • Riduzione del traffico del sito
  • Perdita di credibilità e reputazione
  • Possibilità di essere bandito dai motori di ricerca

Invece di utilizzare il cloaking, è importante concentrarsi sulla creazione di contenuti di qualità e pertinenti per gli utenti. Assicurati di fornire informazioni utili e interessanti ai tuoi visitatori e di ottimizzare il sito per i motori di ricerca in modo naturale e in conformità con le linee guida dei motori di ricerca. Inoltre, è importante monitorare i tuoi progressi e i tuoi risultati attraverso strumenti come Google Analytics per capire quali azioni stanno funzionando e quali no.

In sintesi, il cloaking è una pratica scorretta e non efficace per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca, che può causare penalizzazioni e danni alla reputazione del sito. Invece di utilizzare questa tecnica, è meglio concentrarsi ...

lunedì 2 giugno 2014

Perché il keyword stuffing non funziona: i rischi e le conseguenze della manipolazione dei motori di ricerca



Il "keyword stuffing" è una pratica che consiste nell'inserimento eccessivo di parole chiave all'interno di una pagina web con l'obiettivo di migliorare il posizionamento sui motori di ricerca. Questa pratica è stata utilizzata in passato per cercare di manipolare i risultati di ricerca, ma oggi è fortemente scoraggiata dai motori di ricerca e può addirittura portare alla penalizzazione del sito.

Il keyword stuffing può essere fatto in diversi modi, tra cui:
  • Inserire parole chiave in modo ripetitivo all'interno del testo del contenuto
  • Nascondere parole chiave all'interno del codice sorgente della pagina
  • Utilizzare parole chiave in modo non naturale, come ad esempio ripetere più volte la stessa parola chiave in una frase o in un paragrafo

I motori di ricerca utilizzano algoritmi sofisticati per determinare il posizionamento dei siti nei risultati di ricerca. Questi algoritmi tengono conto di molteplici fattori, tra cui la qualità e la pertinenza del contenuto, la struttura del sito e la presenza di link interni ed esterni. Il keyword stuffing non tiene conto di questi fattori e cerca solo di manipolare i risultati di ricerca attraverso l'utilizzo eccessivo di parole chiave.

L'utilizzo di keyword stuffing può portare a conseguenze negative per il tuo sito, tra cui:
  • Penalizzazione del posizionamento sui motori di ricerca
  • Riduzione del traffico del sito
  • Perdita di credibilità e reputazione
  • Possibilità di essere bandito dai motori di ricerca
Invece di utilizzare il keyword stuffing, è importante concentrarsi sulla creazione di contenuti di qualità e pertinenti per gli utenti. Utilizza parole chiave in modo naturale all'interno del testo e assicurati di fornire informazioni utili e interessanti ai tuoi visitatori. Inoltre, è importante monitorare i tuoi progressi e i tuoi risultati attraverso strumenti come Google Analytics per capire quali azioni stanno funzionando e quali no.

In sintesi, il keyword stuffing è una pratica scorretta e non efficace per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca, che può causare penalizzazioni e danni alla reputazione del sito. Invece di utilizzare questa tecnica, è meglio concentrarsi sulla creazione di contenuti di qualità e pertinenti per gli utenti.



domenica 1 giugno 2014

10 consigli per ottimizzare il tuo sito per i motori di ricerca

10 consigli per ottimizzare il tuo sito per i motori di ricerca:

  1. Utilizzare parole chiave pertinenti: Assicurati di utilizzare parole chiave pertinenti in tutte le sezioni del tuo sito, inclusi i titoli, i sottotitoli, i contenuti e le meta descrizioni.
  2. Creare contenuti di qualità: I motori di ricerca premiano i siti che forniscono contenuti di qualità e utili agli utenti. Assicurati di creare contenuti originali e di valore per i tuoi visitatori.
  3. Utilizzare una struttura del sito ben organizzata: Assicurati che la tua struttura del sito sia facile da navigare e ben organizzata in modo da permettere ai motori di ricerca di comprendere facilmente il contenuto del tuo sito.
  4. Utilizzare tag corretti: Utilizza tag HTML come H1, H2, H3 per la formattazione del testo e per indicare l'importanza del contenuto.
  5. Utilizzare una URL semplice e descrittiva: Assicurati che le URL delle pagine del tuo sito siano semplici e descrittive in modo da aiutare i motori di ricerca a capire il contenuto della pagina.
  6. Utilizzare link interni e link esterni: Utilizza link interni per collegare le pagine del tuo sito tra di loro e link esterni per fornire ulteriori informazioni ai visitatori del tuo sito.
  7. Utilizzare alt tag per le immagini: Assicurati di utilizzare alt tag per descrivere le immagini del tuo sito in modo che i motori di ricerca possano capire il contenuto delle immagini.
  8. Utilizzare la meta descrizione: La meta descrizione è una breve descrizione del contenuto della pagina che viene visualizzata nei risultati di ricerca. Assicurati di utilizzare una meta descrizione accattivante e pertinente per attirare l'attenzione degli utenti.
  9. Utilizzare Google Analytics: Utilizza Google Analytics per monitorare il traffico del tuo sito e per ottenere informazioni sui visitatori del tuo sito.
  10. Sottoporre il sito ai motori di ricerca: Assicurati di sottoporre il tuo sito ai principali motori di ricerca in modo che possano indicizzare il tuo sito e mostrare i tuoi contenuti nei loro risultati di ricerca.

Ricorda, l'ottimizzazione del SEO è un processo continuo, quindi assicurati di tenere d'occhio i cambiamenti dei motori di ricerca e di aggiornare il tuo sito di conseguenza. Inoltre, è importante monitorare i tuoi progressi e i tuoi risultati attraverso strumenti come Google Analytics per capire quali azioni stanno funzionando e quali no.

Inoltre, non dimenticare l'importanza dei backlinks, ovvero i link che puntano al tuo sito da siti esterni. I backlinks possono aiutare a migliorare il posizionamento del tuo sito sui motori di ricerca, quindi cerca di ottenere backlinks di qualità da fonti affidabili e pertinenti.

Infine, assicurati di evitare pratiche scorrette come il "keyword stuffing" (inserimento eccessivo di parole chiave) o il "cloaking" (mostrare contenuti diversi ai motori di ricerca rispetto agli utenti), poiché queste pratiche possono essere penalizzate dai motori di ricerca.

Seguendo questi consigli, dovresti essere in grado di ottimizzare il tuo sito per i motori di ricerca e di aumentare il tuo posizionamento nei risultati di ricerca.

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