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lunedì 27 luglio 2020

I siti più visitati in Italia nel 2020

Confrontando la top 10 del 2019 con quella del 2020, non ci sono grosse variazioni. Ai colossi del web come Google, Facebook e YouTube, si affiancano Wikipedia, il re dello shop online Amazon e i due siti di informazione più letti in Italia, che risultano essere Repubblica.it e, da quest’anno, Corriere.it, che passa dalla diciassettesima alla decina posizione in classifica. Sempre più consultazione da dispositivi mobili per i siti di news. Gli accessi di Affaritaliani sono mobili per circa il 93% delle visite.

Nella top 11-50 troviamo una predominanza di 3 tipologie di siti:

  • siti di meteo;
  • siti per adulti;
  • siti di informazione/news.

 

sabato 16 maggio 2020

Perchè alcuni siti non hanno www ?

Inizialmente era consuetudine preporre il www al dominio principale per indicare chiaramente che a quel nome rispondeva un server web, cioè un "normale sito" invece di un servizio di posta elettronica o di altro tipo. Non era nient'altro che una convenzione e molti la usano ancora oggi perché molti pensano che senza www non sia un sito.

In realtà dietro grossi siti, come yahoo.it, spesso esistono moltissimi domini (cioè "siti") di appoggio, infatti se ci fai caso quando carichi una pagina di yahoo o youtube vedi comparire velocemente molti "nomi strani".

Tecnicamente il www indica un sottodominio, ovvero una particolare sezione all'interno di un sito più grande, cioè un nome di dominio.

Il www2 solitamente indicava una soluzione di riserva o per i test, ad esempio se www.yahoo.it non rispondeva veniva usato www2.yahoo.it.

Alcuni servizi particolari non adottano più che questa convenzione per vari motivi, tra i quali rapidità di digitazione, possibile confusione e anche perché all'inizio questi servizi erano usati specialmente da persone esperte.

Peraltro molti siti rispondono sia con il www. che senza.


 

sabato 11 aprile 2020

Uso del trattino nel nome a Dominio?

Abbiamo gia trattato in passato quest' argomento , ancora oggi le opinioni sono sempre divergenti , chi dice si chi dice no .

Iniziamo subito a dire :

"Tra i siti più visitati del mondo non c'è nessun nome a dominio che ha il trattino".

e

"il trattino è ininfluente perché Google conosce le parole quando sono attaccate."

Molti dicono che usare il trattino nel nome di un sito internet (dominio), può sfavorire il posizionamento del stesso, quindi usando il trattino si perde posizioni in termine SEO.

In realtà , il nome di un sito internet è importante per il buon SEO ma usare il trattino o non usarlo, non inciderà in alcun modo in termini di posizionamento.
E' invece molto importante che il sito sia fatto bene e da esperti.

Se state facendo un progetto in cui credete tanto, il nome è veramente molto importante e voi dovete puntare in alto. Puntare in alto significa non avere il trattino.

Ricordiamoci inoltre che i motori di ricerca come ad esempio Google, vedranno il sito www.miosito.com allo stesso modo di www.mio-sito.com.

Quindi se avete necessita di un nome con l'aggiunta di trattino o trattini (www.mio-sito-internet.com), registratelo tranquillamente.

NON UTILIZZATE MAI IL TRATTINO BASSO OVVERO UNDERSCORE _

 


giovedì 2 aprile 2020

Coronavirus e domini

La pandemia di Coronavirus scatena la corsa alla registrazione di domini che contengono le parole “covid-19” e “coronavirus” per rivenderli a prezzi esorbitanti sul mercato secondario del nomi a dominio.

Ecco alcune quotazioni di qualche dominio legato al Coronavirus per darvi un’idea delle cifre di questo particolare business:

  • covid19test.net e covid19-nyc.com: 25.000 dollari.
  • covid19tracking.com: 2.600 dollari.
  • corona-us-cases.com, coronavirusgive.com e coronavirus-us-news.com: 1.000 dollari
  • coronasurvive.com: 564 dollari.

Questi sono solo alcuni degli oltre 65.000 domini registrati negli ultimi due mesi che contengono parole legate al Coronaviris… e non sono nemmeno fra i più cari. Ad esempio, covid-19serum.com, mycovid.org e coronavirusantitoxin.com hanno una quotazione di ben 1.149.999 dollari!

fonte : Register.it

 

sabato 28 marzo 2020

La differenza fra sottodominio e sottodirectory

Un sottodomonio è come avere un secondo sito ricco di contenuti unici e privo di un suo dominio proprio. È in pratica un dominio che si appoggia a un dominio esistente e, in quanto tale, viene considerato dai motori di ricerca come un sito a sé stante, con un rank proprio e un proprio posizionamento.

Per fare un esempio spicciolo, basterebbe partire da un dominio tipo sitoazienda.com e pensare che le aree dedicate alla gestione email, ai clienti e allo shopping online potrebbero essere attestate su appositi sottodomini, come resi.sitoazienda.com, assistenza.sitoazienda.com, shop.sitoazienda.com e via discorrendo.

Dal punto di vista gerarchico, un sottodominio è al pari livello di un dominio e, per tale ragione, viene considerato dai motori di ricerca come un nodo isolato, un sito che, al di là del fatto che si trova attestato su un sottodominio, potrebbe funzionare benissimo anche su un dominio dedicato.

un sottodominio potrebbe essere considerato dai motori di ricerca quasi come un nuovo sito, non collegato direttamente con il dominio principale. Invece, una sottodirectory conserva i vantaggi delle posizioni già guadagnate dal sito.

I sottodomini non devono essere confusi con una sottodirectory, la cui struttura è completamente differente. Una sottodirectory, infatti, ha un nesso di gerarchia con il dominio da cui dipende e per questo motivo viene considerata parte integrante del dominio stesso.

Nell’esempio precedente, se i servizi resi, l’area assistenza clienti e lo shop online fossero stati sottodirectory, avrebbero avuto un indirizzo Web di questa tipologia: sitozienda.com/resi, sitoazienda.com/assistenza, sitoazienda.com/shop, ecc.

Un altro aspetto fondamentale avere dei sottodomini ha un costo , mentre i sottodomini sono infiniti e gratuiti !!!

 

sabato 21 marzo 2020

Che cos'è un sottodominio?

Un sottodominio detto anche dominio di terzo livello.

Un sottodominio e' un indirizzo simile a  http://sottodominio.nomeazienda.it tale indirizzo punta allo stesso spazio web del dominio principale, ma  piu' precisamente ad una porzione di esso, si tratta in pratica di avere un indirizzo diretto e' facile da ricordare per una cartella del tuo spazio.
Creare sottodomini non e' sempre gratuitto ma risulta estremamente utile per sapere sezioni di siti di grandi dimensioni, e dare ordine e leggibilita' a tutto il sito. 

 

Ad esempio :

se un sito principale ha per Dominio : nomeazienda.it

i suoi Sottodominio potrebbero essere :

  • blog.nomeazienda.it
  • shop.nomeazienda.it 
  • assistenza.nomeazienda.it

sabato 3 novembre 2018

Storia dei Domini dal 1969 al 2018

I nomi di dominio sono un elemento centrale del mondo di Internet. Consentono di sfogliare tutti i tipi di contenuti sul web in modo semplice senza dover ricordare una sequenza infinita di numeri. La loro storia è strettamente legata alla nascita di Internet e del Domain Name System. Oggi sono tanti i campi che offrono una vasta gamma di possibilità per ogni settore, hobby, attività.

Cronologia del settore dei nomi di dominio

L'industria dei nomi di dominio è naturalmente strettamente correlata alla nascita e allo sviluppo di Internet. Ecco alcuni dei momenti più importanti della storia dei nomi di dominio, in ordine cronologico, dalla nascita dell'organo di governo alle tappe fondamentali.


29 ottobre 1969 – primo messaggio inviato tramite la rete Arpanet

Alle 22:30 del 29 ottobre 1969 viene inviato il primo messaggio utilizzando Arpanet, la rete del dipartimento di difesa degli Stati Uniti. Si tratta del precursore di Internet.


1973 – registrati i numeri socket

Jon Postel registra sul suo notebook i numeri socket per Arpanet. Il suo registro diventerà l’Internet Assigned Numbers Authority (IANA), il quale coordina il Domain Name System (DNS).


1983 – per la prima volta vengono utilizzati i nomi di dominio

Data la rapida crescita della rete, l’utilizzo di un unico registro hostname era pressoché impossibile. Per la prima volta nella storia vengono utilizzati i primi domini tramite il DNS nell’Arpanet. I documenti di riferimento pubblicati all’IETF sono RFC 882 e RFC 883.


1984 – sono disponibili sette TLD

Nel 1984 sono sette i top-level domains disponibili ovvero: .COM, .ORG, .NET, .EDU, .GOV, .MIL. RFC 920 è il documento che descrive questi domini per scopi generali.


15 marzo 1985 – registrazione del primo dominio .COM

Era il 15 marzo 1985 e il primo dominio .COM al mondo fu registrato da Symbolics Inc., una società di computer con sede nel Massachusetts. La proprietà del dominio è cambiata nel corso degli anni ed è ora un museo sulla storia di Internet. Di seguito è riportato un elenco dei primi 10 domini registrati.

  • 15 marzo 1985 – symbolics.com
  • 24 aprile 1985 – bbn.com
  • 24 maggio 1985- think.com
  • 11 luglio 1985 – mcc.com
  • 30 settembre 1985 – dec.com
  • 7 novembre 1985 – northrop.com
  • 9 gennaio 1986 – xerox.com
  • 17 gennaio 1986 – sri.com
  • 3 marzo 1986 – hp.com
  • 5 marzo 1986 – bellcore.com


24 febbraio 1986 – la registrazione dei domini diventa pubblica

La registrazione di un dominio era limitata alle organizzazioni con accesso alla rete ARPA. Da questa data i nomi di dominio possono essere registrati da tutti.


1 gennaio 1988 – nasce .IT, dominio nazionale italiano

Nasce il dominio .IT, il ccTLD italiano gestito dal CNR di Pisa.


Novembre 1988 – nasce .INT

Su richiesta della NATO per un nome di dominio che il suo carattere di organizzazione internazionale nasce .INT, un TLD sponsorizzato.


1992 – InterNIC, per l’organizzazione della rete Internet

L’esponenziale crescita di Internet rese necessaria una nuova organizzazione: IANA e NSF si unirono in InterNIC, un ente in parte governativo con il compito di organizzare e far crescere i registri e i servizi del DNS.


1995 – registrare un nome di dominio ha ora un prezzo

Prima del 1995 chiunque volesse registrare un nome a dominio poteva farlo gratuitamente. La situazione è cambiata quando la National Science Foundation ha concesso a Network Solutions la possibilità di pagare per la registrazione. La prima tariffa per una registrazione di due anni è di circa $ 100.


1997 – saturazione dei domini .COM con tre lettere

Tutti le combinazioni di nomi di dominio con .COM a tre caratteri sono state registrate.


1998 – privatizzazione del DNS e ICANN

Su sollecitazione del presidente Clinton, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha emesso una proposta nel 1998 per privatizzare il Domain Name System (DNS), che è stato successivamente controllato dagli Stati Uniti. Un documento chiamato "Libro verde" è stato creato per aumentare la concorrenza sui mercati internazionali. Dopo molte critiche, è stato redatto un white paper, che è una versione modificata del precedente documento che ha portato alla formazione dell'ICANN.


1999 – venduto il dominio più costoso di sempre

Il dominio più costoso mai venduto è business.com, venduto alla modica cifra di 345 milioni di dollari. Leggi nel nostro articolo i 15 nomi di dominio più costosi di sempre.


16 novembre 2000 – sette nuovi gTLD

ICANN comunica l’introduzione di sette nuovi gTLD: .AERO, .BIZ., .COOP, .INFO, .MUSEUM, .NAME, e .PRO. Verranno resi disponibili nel corso dei successivi 4 anni.


2003 – Truth in Domain Names Act

Il Trust in Domain Names Act, in combinazione con il PROTECT Act, è un atto legislativo che stabilisce una punizione per chi registra nomi di dominio fraudolenti che attirano gli utenti a siti con materiale pornografico senza il loro consenso.


2004 – ancora nuovi gTLD

Tra il 2003 e il 2004 viene aperto un bando che porterà nel DNS i nuovi gTLD .ASIA, .CAT, .JOBS, .MOBI, .TEL e .TRAVEL.


2008 – elaborazione di una guida per la selezione di nuovi domini

ICANN inizia l’elaborazione di una guida per la candidatura di nuovi gTLD. La guida verrà aggiornata nel corso degli anni. L’ultima versione risale al 4 giugno 2012.


26 novembre 2012 – nuovo bando per nuovi gTLD

Entrano nella fase sunrise sette nuovi gTLD: .BIKE, .CLOTHING, .GURU, .HOLDINGS, .PLUMBING, .SINGLES, .VENTURES.


2012 – registrati 14.962 domini in 24 ore

Mike Mann, uno speculatore nel settore dei domini, nell’aprile 2012 registrò quasi 15 mila nomi di dominio nell’arco di 24 ore.


15 luglio 2013 – accordi su nuovi gTLD con caratteri non latini

In occasione di un incontro a Durban, Sud Africa, vengono firmati 4 documenti che permetteranno agli utenti di Internet di navigare su Internet nella propria lingua.


2013 – saturazione domini .COM con 4 lettere

A dicembre 2013, WhoAPI, una startup di analisi di dati dell’industria dei domini, comunica che era stata registrata ogni possibile combinazione di quattro lettere con il dominio .COM, pari a 456.976 combinazioni. Il 15 luglio 2013 entrano in scena i primi 4 nuovi gTLD.


2014 – più di 100 nuovi gTLD

Oltre ai gTLD già utilizzabili come .COM, .ORG e .EDU, si aggiungono oltre 100 nuovi gTLD, aumentando così le possibilità di registrazioni di nuovi nomi di dominio.


Ottobre 2015 – nasce il dominio .SRL

È disponibile per la registrazione il dominio .SRL, appositamente dedicato alle aziende con forma giuridica di Srl.


2018 – ampia scelta di gTLD

I gTLD disponibili per registrare un nome di dominio sono oltre 1.800.


martedì 20 marzo 2012

Il dominio più costoso della storia: la storia dietro Insurance.com

C'è una curiosità molto interessante riguardo il dominio più costoso mai venduto: "Insurance.com". Nel 2010, questo dominio è stato venduto per ben 35,6 milioni di dollari.

Questo è stato possibile perché "Insurance.com" è una parola chiave altamente ricercata, con un alto valore commerciale. Il sito web è stato acquistato da una società di media online specializzata in assicurazioni, che ha utilizzato il dominio per attirare traffico e generare entrate attraverso la vendita di pubblicità e lead generation.

Ma la storia del dominio "Insurance.com" inizia molto prima, nel 2000, quando è stato acquistato da un uomo d'affari di nome Kevin Zuffi, per solo 16.000 dollari. Kevin ha poi deciso di vendere il dominio ad una società di media online specializzata in assicurazioni per una cifra di 35,6 milioni di dollari, diventando il dominio più costoso mai venduto fino ad oggi.

Questa storia dimostra come i domini di primo livello possono essere un investimento molto redditizio se scelti con cura e utilizzati in modo efficace.

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