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lunedì 4 marzo 2019

Cosa succede ogni 60 secondi in rete ?

 

Quanti movimenti e dati vengono scambiati in Rete in un solo minuto? Ecco, spicchio per spicchio, la sorprendente analisi sviluppata dall’americana Qmee.
Il motore di ricerca più usato al mondo, Google, viene contattato ogni 60 secondi per 2 milioni di richieste immesse nella sua maschera.
Facebook pubblica 41mila post (messaggi di stato, condivisioni, immagini e così via) ogni secondo, mentre ogni 60 si cliccano 1,8 milioni di “mi piace” e 350 GB di dati passano per i server.
Sono 204 milioni le email spedite in media ogni minuto.
Anche i siti internet continuano a crescere, ne nascono infatti ogni minuto 571 nuovi, dai più grandi ai più piccoli.
Per quanto riguarda invece la registrazione dei domini presso i registri nazionali, ogni 60 secondi ne vengono approvati 70 nuovi.
In tutto il mondo si caricano circa 72 ore di video su YouTube in ogni singolo minuto.
Quanto a Twitter invece, ogni minuto vengono pubblicati 278mila tweet da 140 caratteri (secondo i dati di Global Web Index gli utenti attivi nel mondo sarebbero ormai 288 milioni).
Amazon, sito mondiale di e-commerce, raccoglie ogni 60 secondi vendite per 83mila dollari, pari a circa 62mila euro.
Gli acquisti di album o di singoli brani procedono, dal catalogo online di Apple iTunes, a ritmo di 14mila pezzi.
In poche decine di secondi si chiacchiera molto su Skype: 1,4 milioni di connessioni passano per il servizio VoIP per telefonare da internet più usato al mondo.
Mentre su Instagram, il social per la condivisione di immagini via cellulare, si pubblicano 3600 foto addirittura al secondo, e i dati ufficiali di Instagram stesso parlano di 8500 “like”al secondo.
Il mondo del lavoro e della ricerca di posizioni aziendali aperte macina pagine viste a ritmo di 11mila “ricerche professionali” al minuto, e il dato è relativo solo al social professionale LinkedIn.
Quanto si scrive e si pubblica sui blog? Via WordPress, oggi la piattaforma più diffusa, ogni minuto si aggiungono 347 nuovi post.
Su Flickr, piattaforma di pubblicazione di immagini per professionisti e amatori, si visualizzano 20 milioni di scatti.
Il social network che cataloga immagini Pinterest registra 11mila utenti attivi nel minuto, anche se questa piattaforma continua a essere amata soprattutto in America e in particolare dalle donne.
Su Tumblr, il sistema di pubblicazione focalizzato sulle immagini, si immettono 20mila nuove foto al minuto.
Anche la musica si muove velocemente di minuto in minuto: su Spotify, piattaforma per ascoltare gratuitamente canzoni in streaming, vengono caricati 14 brani ogni 60 secondi.
Su Snapchat, il sistema di condivisione che permette di autodistruggere i file dopo poco tempo dalla loro ricezione, passano 104mila foto al minuto.
Dalle pagine web di Walmart, il gigante americano della grande distribuzione, partono 17mila transazioni per acquisto di beni di consumo.


(testi di Eva Perasso da Corriere.it)

lunedì 21 gennaio 2019

Scegliere un dominio facile da ricordare

Scegliere un buon dominio che possa rappresentare un'appropriata immagine aziendale o personale: i nomi di dominio sintetici comunicano meglio, in linea generale, di quelli lunghi. Inoltre, i nomi internet più significativi sono spesso già stati registrati, ed in questo caso il loro costo sarà troppo elevato rispetto a quanto si pensa di ricavare dal sito web. 


Proviamo quindi a fare una lista di aggettivi consoni alla tua attività, associandoli al nome del prodotto che meglio ti possa rappresentare in rete. I due termini così composti possono generare un bel nome a dominio ad effetto.
Ad esempio: se ci occupiamo di una casa editrice online, potremmo valutare:
  • Aggettivi: economico, facile da usare, conveniente, a buon mercato, vantaggioso, abbordabile, pratico
  • Nomi di prodotti: libri, ebook, fumetti
  • Possibili nomi di dominio (non verificati): librifacili.com, librieconomici.it, fumettofacile.net, ebookpratico.com

lunedì 14 gennaio 2019

331 milioni di domini, uno ogni 21 persone

Il mercato dei domini continua la sua inesorabile crescita, con risultati costanti che rimarcano l’importanza chiave di questo settore in un mondo ormai sempre più interconnesso. Secondo VeriSign, nel secondo trimestre del 2017, il numero di registrazioni totali è salito a 331.9 milioni, con un incremento dello 0,4% rispetto al precedente trimestre (+1.3 milioni di domini), mentre su base annuale la crescita è pari al 6,2% (+6.4 milioni di domini). I ccTLD sono ora a quota 144.2 milioni, con un incremento dello 0.8% rispetto al Q1 2017. Su base annua il valore di crescita si attesta invece sul 2.6%. Le estensioni .com e .net sono ora 144.3 milioni, con un aumento dello 0.8% rispetto allo scorso anno.


La scelta del nome del sito e del relativo dominio di secondo livello si rivela dunque un compito tutt’altro che semplice: esso caratterizzerà infatti la presenza online del proprio brand, fornendo una visione d’insieme riguardante i prodotti e i servizi offerti dal sito, identificando inoltre i valori e lo spirito dell’azienda. È dunque importante scegliere un nome unico e distintivo, breve, intuitivo, facile da ricordare e soprattutto adatto al proprio target. Da non sottovalutare il posizionamento sui motori di ricerca, che potrà essere incentivato utilizzando delle keyword piuttosto popolari all’interno dell’ambito nel quale ci si vuole affermare. Anche il dominio di primo livello giocherà un ruolo importante nel processo di crescita del brand, indicando l’area di riferimento. Il dominio .com è ad oggi utilizzato a livello globale per identificare qualunque tipologia di sito web, mentre il dominio .it è spesso utilizzato dalle aziende operanti in ambito prettamente nazionale. Il dominio .eu è impiegato dalle aziende attive in tutta la Comunità Europea, mentre il dominio .org si riferisce generalmente a organizzazioni no profit.

Il mercato pullula di sconti interessanti sulla registrazione di un nuovo dominio, che variano di settimana in settimana e che sono rigorosamente da tenere d’occhio. I prezzi dei maggiori operatori, Register.it, Aruba, GoDaddy oscillano fra 0,99 e 1,21 Euro. Quindi senza una variazione così sostanziale, ma la vera differenza si vede nei trasferimenti.

Oggi quasi tutti possiedono un sito web, quindi un dominio, e se si desidera trasferirlo presso un altro provider, che ad esempio offra un servizi o di assistenza più puntuale e attento, il prezzo varia molto da operatore a operatore. In questo caso Register.it è il più conveniente comprendendo in soli 0,45 Euro, oltre al trasferimento, 3 caselle email, home page del sito e spazio disco illimitato per un anno. Mentre il prezzo di Aruba è quasi dieci volte superiore con 3,99 Euro e quello di GoDaddy sfiora i 10 Euro. Il trasferimento è un’operazione da valutare seriamente perché a un prezzo irrisorio si può passare ad un provider che garantisca un supporto qualificato e competente che davvero fa la differenza.

lunedì 7 gennaio 2019

Milioni di piccole aziende non sono ancora online

Ad oggi, in Italia si contano oltre 3 milioni di domini registrati e un numero di siti web poco meno inferiore. Tuttavia i numeri ci dicono che, a differenza del resto del mondo, nel nostro paese non c’è ancora sufficiente coscienza dell’importanza di avere un sito e quindi un nome a dominio. Tenendo conto del fatto che le partite IVA attive sono 6,2 milioni, si evince che ancora qualche milione di aziende italiane, verosimilmente medio-piccole, non sono presenti online.


I siti web italiani sono riferiti ai temi più disparati, dai semplici blog personali ai più elaborati portali di notizie, senza dimenticare i forum e l’e-commerce. Questo settore, in particolare, conta numeri da record: nell’ultimo anno, il valore complessivo degli acquisti online ha raggiunto i 23,6 miliardi di euro in Italia, con un incremento del 17% rispetto al 2016. Medaglia d’oro spetta al settore del Turismo (9,2 miliardi, +7%) seguito da Informatica ed Elettronica di consumo (4 miliardi, +28%), e Abbigliamento (2,5 miliardi, +28%).

Crescono anche gli acquisti via smartphone, con un incremento pari al 65% rispetto al 2016, superando per la prima volta i 5,8 miliardi di euro. Nel 2017, i consumatori che hanno effettuato almeno un acquisto online sono aumentati del 10% rispetto al 2016, raggiungendo quota 22 milioni. Tra questi, i clienti abituali dei siti web di  e-commerce italiani sono pari a 16,2 milioni e spendono in media 1.357 euro all’anno.
Prima di procedere alla creazione di un nuovo sito web, è dunque importante analizzare nel dettaglio lo scenario del mercato di riferimento, in modo da mettere in atto un’adeguata strategia che consenta di ottenere il successo desiderato. Per evitare di incorrere in errori di varia natura, la maggior parte dei professionisti si affida a specialisti del settore, in grado di garantire ottimi risultati a prezzi spesso competitivi.

Register.it presenta delle tariffe molto contenute, che variano in base al progetto da realizzare. Il portale vanta un personale altamente qualificato che realizzerà il tuo sito web in ogni sua parte seguendo le tue direttive, dalla scelta del design fino alla stesura dei contenuti e all’ottimizzazione delle pagine per i motori di ricerca. Register.it pone inoltre grande attenzione alla componente social del tuo sito, offrendoti una soluzione Social che include:
  • Analisi preliminare e raccolta dei contenuti del sito.
  • Home page con carousel.
  • 4 pagine descrittive con testi e foto.
  • News, mappa e form contatti.
  • Dominio con 3 email.
  • Creazione Facebook fan page e Google My Business.
Il pacchetto Social ti offre la possibilità di stabilire un contatto diretto con i tuoi clienti grazie alla Fan Page di Facebook. Inoltre, grazie alla formula “fatti notare su Google”, la scheda Google My Business sarà sempre ben visibile nei risultati di ricerca, con foto, orari e contatti. Il miglior modo per fidelizzare i tuoi clienti e trovarne di nuovi.

Fonte: CENTR (the association of European country code top-level domain name registries)

mercoledì 7 novembre 2018

I domini del futuro saranno con le Emoji ?

In futuro sarà possibile registrare un dominio composto da emoji ?

Di primo acchito inserire le emoji negli URL sembra un connubio perfetto nell'epoca in cui viviamo
Sono stravaganti, divertenti e rimangono impresse facilmente nella memoria. 
Specialmente i più giovani hanno adottato nello scambio quotidiano di messaggi i molteplici smiley
 
 

Il sito GoDaddy ha annunciato che nel giro di qualche anno potremmo assistere a domini estremamente semplici ma dall'enorme impatto visivo, pensati appositamente per i dispositivi mobile. 

Ad esempio, immaginate un dentista che sponsorizzerà la sua attività con un dominio semplice e alla portata di tutti come: www.😀.com.

Onnipresenti su tutti i messenger e sui social network.
I divertenti disegni pixelati sembrano aver fatto breccia in una lingua globale come l'inglese.

Quindi le emoji sono un logico sviluppo della comunicazione scritta? 

Nel linguaggio giovanile questi piccoli elementi grafici sono già diventati irrinunciabili. Nel frattempo tentano persino l'ingresso nella barra degli indirizzi sul browser, presentandosi negli URL. 

Ma come sarà possibile convertire le emoji in nomi dominio ? 
verranno utilizzati i Punycode. Una stringa in Punycode è composta esclusivamente da lettere dalla A alla Z, da cifre da 0 a 9 e dal trattino.

sabato 22 settembre 2018

10 consigli per scegliere un giusto nome dominio

10 consigli per scegliere il nome giusto per un dominio

Quando si intende aprire un sito o un blog si arriva sempre ad affrontare la difficile e delicata questione della scelta del nome del dominio. La decisione sembra semplice ma non lo è poiché questa influenzerà molti altri fattori tipici di chi poi vuol farsi trovare online.

Un dominio troppo difficile non sarà comprensibile “offline” quando viene comunicato a voce, per telefono o se lo vogliamo scrivere velocemente senza fare lo spelling. Un dominio troppo banale potrebbe non essere professionale e non dare la giusta credibilità alla nostra azienda.

Se invece il nostro brand ha una denominazione abbastanza famosa e riutilizzata in altri luoghi o settori, il dominio .it più semplice potrebbe essere già stato registrato.

Come possiamo trovare il dominio giusto?

Abbiamo già visto in precedenza come scegliere un dominio e come scegliere le estensioni personalizzate. Precisando che il successo di un nome è dominato da molti altri fattori, cercherò con questo post di fornire qualche consiglio utile per la registrazione di un dominio di carattere professionale di una certa importanza che non sia scontato.

Leggi i nostri 10 consigli per registrare il dominio perfetto:

1. Associare il nome del dominio a quello del sito
è più comune per i blog più che per i siti aziendali, comunque in linea di massima è bene far coincidere il dominio al nome del sito in modo da incentivare la ricerca e i benefici SEO. Il principale motivo di questa scelta è semplice: le persone effettuano le ricerche a seconda del nome che si ricordano; se nome e dominio coincidono il gioco è fatto!

2. Scegliere un nome facile da ricordare

Dominio perfettoL'ideale nella scelta del dominio perfetto è riuscire ad ottenere un nome breve, così si evita il rischio di un errore di battitura, ma anche facile da ricordare. Indirizzi web con queste caratteristiche sono facilmente riconoscibili e si diffonde facilmente il passaparola.
Il consiglio che viene dato usualmente è quello di non superare nomi composti di 2-3 parole.

3. Verificare prima la disponibilità

Accade spesso che si voglia registrare un dominio con un nome che in realtà non è associato a nessun sito però non è disponibile perché acquistato già da altra persona o servizio che registra diversi indirizzi e poi li rivende.
In questo caso le possibilità sono due: si contatta il proprietario del nome di dominio e si contratta l'acquisto oppure si cerca la disponibilità di un dominio con lo stesso nome ma con estensione diversa, ad esempio .com o .net se, per esempio, non è disponibile il .it.

4. Aggiungere brand e parole chiave

Questo fattore di scelta è forse il più fondamentale e delicato. Esistono diverse scuole di pensiero che sostengono l'uso di più parole chiave all'interno del nome di dominio mentre altre preferiscono lavorare sul SEO e scegliere un dominio generico che richiama il brand.
Il consiglio che si può dare è quello di utilizzare il brand come prima scelta soprattutto se ha un nome forte e conosciuto, mentre ripiegare sulle keyword (anche in aggiunta al brand) in caso di mancata disponibilità o in presenza di un settore di nicchia in cui certe parole chiave fanno parte della terminologia comune.

5. Analizzare la concorrenza
Come spesso accade per ogni settore, capire le scelte dei principali competitor può essere di grande aiuto per prendere le decisioni giuste per il nostro business. Se molti utilizzano il nome del brand come nome di dominio, meglio non uscire molto dagli schemi per fare gli anticonformisti, i clienti potrebbero essere disorientati e scegliere il nostro concorrente perché lo trovano più affidabile.

6. Scegliere l'estensione

Estensioni dominio giustoLa scelta dell'estensione del dominio deve essere valutata a seconda degli obiettivi aziendali. Gli ecommerce spesso utilizzano domini .com in quanto hanno valenza più internazionale. D'altro canto gli utenti italiani spesso si sentono più sicuri a visitare un sito .it.

Non ci sono molte alternative quando si vuole lavorare in un determinato mercato a scegliere l'estensione del paese stesso: ad esempio scegliere il .es per i siti spagnoli.
Il consiglio migliore però è questo: se non si hanno problemi di budget, è sempre bene scegliere diverse estensioni associate allo stesso nome di dominio. Per esempio scegliere nomedominio.it, nomedominio.com e nomedominio.net pur mantenendo attivo un solo sito.

7. Evitare (nel limite del possibile) i trattini
Ci sono pro e contro nell'utilizzo dei trattini nel nome di dominio. Se il dominio desiderato è già stato preso, l'uso dello stesso nome spezzato da un trattino potrebbe essere una valida alternativa così come ne guadagna la leggibilità e la memorizzazione di un sito. Di contro però c'è il rischio di dimenticarsi di mettere i trattini oppure complicare la digitazione da dispositivi mobili.

8. Considerare l'inserimento di numeri
Non ci sono particolari controindicazioni nell'utilizzo di un numero all'interno di un dominio anche se deve essere rilevante al suo interno. Forse l'unico difetto sarà quello di doverlo specificare quando si comunica il dominio a voce, ad esempio: “www punto 3 (a cifra) campane punto it”.

9. Valutare bene l'uso di nomi generici

A seconda dello scopo del nostro sito, può capitare che sia vantaggioso scegliere una composizione di parole come nome di dominio.Nuovi domini generici

VacanzeSicilia.it però potrebbe essere troppo generico come dominio perché le statistiche dimostrano che gli utenti tendono ad essere più specifici quando effettuano delle ricerche: quindi sarà probabile che un utente cerchi “vacanza Agrigento” oppure “vacanza Favignana”.
Dunque il consiglio potrebbe essere quello di utilizzare nomi specifici se si ha la possibilità, ad esempio se il nostro è un sito che promuove affitti di appartamenti a Favignana.

10. Chiedere consiglio
Avendo dimestichezza nel proprio mestiere, capita a volte di perdere concezione di chi e come effettivamente farà uso del web per trovare il nostro sito. Cerchiamo quindi di chiedere il parere ad altre persone (interne ed esterne alla nostra attività) prima di registrare un dominio.

Sarebbe bene fare una piccola ricerca di mercato per conoscere le modalità di ricerca da parte degli utenti finali del nostro sito o come si aspetterebbero di trovarci online. In base alle risposte, trarre le conclusioni per scegliere il nome anche se questo poco ci aggrada: se gli utenti non riusciranno a trovare il nostro sito velocemente tenderanno ad abbandonare la ricerca.

Ultimo consiglio:
una volta scelto il dominio, creare uno o più indirizzi email sfruttando il nome scelto. Questo accrescerà la reputazione dell'azienda e rafforzerà l'identità del brand.
Il dominio giusto: conclusioni

Diciamoci la verità, quante volte abbiamo visto l'azienda X pubblicizzare il proprio sito e utilizzare come indirizzo email un “@yahoo.it”? Non ti pare poco professionale? Proprio così!

E tu cosa pensi di questi 10 consigli? Adotti tecniche diverse, hai uno schema che segui ad ogni registrazione dominio? Usi un metodo differente se si tratta di un tuo dominio o di un dominio di un cliente? Sei tu che consigli lui o il contrario?
Insomma, inviaci i tuoi suggerimenti perché, come avrai capito, si tratta di un'attività che non può essere standardizzata ma che va meditata e approcciata con una strategia corretta.



mercoledì 8 giugno 2016

Come trovare domini scaduti, liberi ed in scadenza

La scelta del nome di un dominio su Internet è sempre un'operazione piuttosto complicata, sia per le difficoltà vere e proprie di trovare un bel nome, che piaccia, che non sia eccessivamente lungo, ma anche perchè al giorno d'oggi, la maggior parte dei domini è già registrata!


C'è da dire che a volte capita anche dei domini (anche premium) vengano lasciati scadere, perchè non rinnovati più dai rispettivi proprietari.

In questi casi, dopo il termini di due periodi chiamati “Redemption Period” e “Pending Delete“, se il vecchio proprietario non rinnova nemmeno in extremis il dominio, lo stesso diviene nuovamente libero e registrabile da chiunque.

E quindi, in quel momento si scatena una vera e propria..caccia al dominio!
In quest'ottica vorrei segnalarvi il sito Dropped.it, (che anche se non aggiornato frequentissamente) rappresenta una risorsa molto interessante, in quanto raggruppa e segnala nei propri articoli raccolte di domini liberi per “keyword“, quindi in perfetto tema con determinate chiave, oppure gli ultimi domini scaduti di recente, etc.

Nei prossimi tratteremo di nuovo la ricerca di domini, segnalando altri tools ed utility con le quali poter cercare in modo più semplice e pratico domini.

domenica 29 maggio 2016

Che cos'è un Dominio DROPPED

Cosa vuol dire "acquistare domini dropped"?

Semplice. Vi è mai capitato di acquistare un dominio, e poi non rinnovarlo per l'anno successivo? Bene.
Il dominio in questione torna disponibile e può essere riacquistato da chiunque.
In parole più semplici consiste nell'acquistare un dominio scaduto e non più rinnovato dal precedente proprietario (domain dropped).

Facciamo un semplice esempio:
  • 01/2017 Mario Bianchi compra il dominio “sonostonato.it”
  • 01/2018 “sonostonato.it” scade e Mario bianchi decide di non rinnovarlo
  • 03/2018 (dopo circa 50 giorni) il dominio “sonostonato.it” ritorna disponibile e può essere acquisito da chiunque
  • 03/2018 Francesco Rosso decide di acquistare il dominio “sonostonato.it”
Francesco Rosso ha acquistato un dominio dropped.

Perché si fà?

I motivi possono essere principalmente due:
  1. per risparmiare nell'acquisto di link per i propri progetti o per progetti di clienti (e per crearti una tua pbn)
  2. lo fai di mestiere, sei un linkbuilder alias "costruttore di link" e guadagni vendendo link
Si aggiungono poi altri motivi secondari:
  • avvio di un progetto personale (solitamente in linea con il tema trattato precedentemente dal dominio)
  • sperimentazione
  • spamming
  • -....

Dove trovare una lista di domini scaduti?

Piccola anticipazione.
A Google non piace molto l'attività di drop, proprio per questo ti consiglio di non prendere in considerazione domini che sono tornati disponibili da troppo tempo e di essere veloce a rimetterli in piedi.



domenica 22 maggio 2016

Dove registrare il proprio Dominio ?

Molto spesso, quando si è agli inizi con la Rete, si ha la cattiva abitudine di non prestare la dovuta attenzione alla scelta dell'azienda (Service Provider o Registar) con la quale effettuare la registrazione del nostro dominio: questo perché si pensa che tutte le offerte siano uguali e che, di fatto, optare per un'azienda o per un'altra non faccia nessuna differenza o quasi.



In realtà le cose non stanno affatto così. Avendo una panoramica più vasta del mercato, ad esempio, la prima cosa che salta subito all'occhio è la grande diversità di prezzi tra le offerte delle aziende specializzate in domini web: alcune offrono il servizio di registrazione per una manciata di Euro mentre altre sponsorizzano offerte decisamente più esose che possono arrivare, in casi limite, anche a 50 o 100 Euro all'anno!

Ma il problema non è solo di costi: è bene ponderare con la dovuta attenzione anche le caratteristiche di ciascuna offerta onde evitare di spendere soldi per servizi inutili oppure, peggio ancora, di trovarsi sprovvisti di caratteristiche essenziali semplicemente perché si è scelto l'offerta più economica per registrare il proprio nome a dominio.

Vediamo di seguito, in modo schematico ed il più sintetico possibile, alcune importanti raccomandazioni prima di scegliere l'azienda con la quale effettuare la registrazione o il trasferimento del vostro dominio:

  1. Scegliete aziende rinomate e/o di comprovata solidità: avrete la sicurezza di non ritrovarvi immischiati in situazioni spiacevoli che potrebbero compromettere seriamente il vostro business on-line.
  2. Attenzione alle offerte: verificate sia il costo di registrazione che quello dei successivi rinnovi annuali e di eventuali servizi extra che potrebbero rivelarsi utili o addirittura indispensabili.
  3. Controllate i servizi associati alla registrazione del dominio: assicuratevi che l'offerta che avete scelto sia completa di tutto ciò che vi serve per gestire il vostro nuovo sito web. Se oltre al dominio volete anche l'hosting assicuratevi che il pacchetto che state acquistando lo comprenda esplicitamente.
  4. Servizio di assistenza: assolutamente determinante appoggiarsi ad un Provider che offra un adeguato servizio di assistenza in caso di problematiche: normalmente viene offerta assistenza tramite Trouble Ticket e, molto più raramente, attraverso chat o telefono, strumenti più "immediati" che è giusto considerare un valore aggiunto. Se non avete una grande dimestichezza con l'inglese, ovviamente, meglio scegliere un'azienda italiana: in caso di problemi sarà più facile e veloce arrivare ad una soluzione.
  5. Autonomia nella gestione del dominio e di eventuali pratiche: assicuratevi di poter gestire in autonomia i vostri domini nonché di poter effettuare agevolmente eventuali future procedure per il trasferimento degli stessi presso un altro registar (l'ideale è che il dominio sia accompagnato ad un pannello di controllo che ne consenta un'autonoma gestione sotto ogni aspetto).
  6. Terms Of Services (TOS) e Service Level Agreement (SLA): consigliabile dare un'occhiata ai termini contrattuali (TOS) soprattutto in relazione ai livelli di qualità garantiti (SLA): si tratta di un impegno contrattuale che il Provider assume col cliente ed indica, di solito, un uptime garantito ed eventuali soglie di rimborso in caso di guasti o disservizi (ovviamente il discorso riguarda prevalentemente i pacchetti comprensivi di hosting).
Oltre a questi aspetti, ovviamente, c'è da considerare anche il prezzo ma questo non deve mai essere il criterio esclusivo di scelta.

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