sabato 29 dicembre 2018

I siti che hanno generano più traffico in Italia nel 2018

Nonostante i dati reali siano a conoscenza degli specifici publisher/webmaster, SEMrush, uno strumento di analisi delle performance dei siti web, è in grado di darci delle stime di visibilità complessiva dei siti web, permettendo dunque, di formulare una classifica di quelli che, a tutti gli effetti, rappresentano i siti più visitati in Italia.
Una delle funzioni offerte da SEMrush si chiama "Traffic Ranking" e permette appunto, di conoscere la stima del volume globale di traffico dei siti più visitati in una nazione, ad esempio in Italia.


Ecco quali sono i primi dieci siti internet che generano più traffico in Italia nel 2018:

- wikipedia.org       354,7m
- youtube.com        185,3m
- facebook.com       175,3m
- google.it                  77,8m
- amazon.it                 68,3m
- google.com              55,8m
- tripadvisor.it              47,2m
- repubblica.it              39,1m
- mediaset.it                 36,8m
- corriere.it                    34,1m

Da notare come, nelle primissime posizioni, dopo che svettano i colossi del web, compaiono i più importanti siti di informazione in Italia.
Andando in fondo nella classifica, come conferma anche l'infografica dei siti più visitati in Italia pubblicata lo scorso anno da Webinfermento, (e che sarà aggiornata a fine mese con i nuovi dati), sono presenti nelle prime cento posizioni anche molti siti adult e di gioco online .
La classifica di quali sono i siti più cliccati in Italia conferma quali sono le tendenze di navigazione principali dell'utente medio. Accesso ai social network e ai principali portali di informazione, a cui seguono il tempo libero, gli acquisti online (Amazon, Booking, ecc.) e anche un certo investimento nel gioco online, che, stando all'ultimo report sul E-commerce online in Italia prodotto da Casaleggio&Associati, si attesta attorno al 29% del totale del fatturato online in Italia.

domenica 23 dicembre 2018

Le parole più cercate su Google in Italia 2018


Anche se l’Italia non c’era i Mondiali sono stati la parola più cercata su Google in Italia del 2018. Siamo un popolo di sportivi (da divano) e l’assenza della nostra Nazionale non ha fermato l’interesse per i Mondiali. Al secondo posto la scomparsa di Marchionne, il manager Fiat amato e odiato, ma da tutti rispettato, la sua scomparsa ha turbato tutto il mondo, non solo l’Italia. Tra le parole più cercate du google in Italia 2018 non poteva mancare l’affare del secolo. Ronaldo, passato sorprendentemente alla Juventus. E poi Fabrizio Frizzi, l’uomo perbene della TV italiana che ci ha lasciati troppo presto, proprio quando le sue qualità semplici cominciavano ad essere apprezzate davvero dalla Televisione. Curioso che la parola “Grande Fratello” abbia totalizzato più ricerche della parola “Governo”, ma tant’è.

1) Mondiali
2) Sergio Marchionne
3) Cristiano Ronaldo
4) Fabrizio Frizzi
5) Grande Fratello
6) Governo
7) Elezioni 4 marzo
8) Sanremo
9) Avicii
10) Davide Astori

venerdì 21 dicembre 2018

I prodotti più venduti su ebay nel 2018


Ecco un breve elenco dei prodotti più venduti per le varie categorie merceologiche:
  1. Categoria elettronica: La categoria che ha avuto più vendite in assoluto e stata l’elettronica di consumo, dove la parte del leone è stata fatta dagli accessori per cellulare. In particolare i primi posti della classifica sono tutti occupati dalle pellicole protettive in vetro per smartphone.
  2. Categoria fashion: in questa categoria classificata come seconda, possiamo ritrovare come prodotti più venduti accessori e scarpe sportive.
  3. Categoria oggetti da collezione:  se si considera questo settore, sembra difficile fare uno studio perchè gli item sembrano tutti molto differenti tra di loro, tuttavia ad uno sguado più diretto si possono notare alcuni fattori comuni: se prendiamo i primi tre item più venduti a febbraio troviamo la bandiera delle olimpiadi invernali, prodotti da collezione di Black Panter e monete bitcoin. 
Le olimpiadi si sono tenute proprio a febbraio, il film Black Panter era nelle sale proprio in quei giorni e la mania per il bitcoin era alle stelle. 
 
Cio’ significa che per vendere in questa categorie bisogna essere sempre attenti alle tendende attuali.

venerdì 14 dicembre 2018

Ci possono spiare attraverso le Smart TV ?

Wikileaks ha svelato il budget più degreto del mondo. Con il quale può spiare anche attraverso la tv

Secondo le ultime  rivelazioni di WikiLeaks, l’intelligence statunitense spia i suoi obiettivi utilizzando tutti gli strumenti digitali a sua disposizione. Compresa la Tv.




Ci sono le spie in tv

Grazie ad un arsenale di virus e altre armi informatiche la Cia saprebbe trasformare qualsiasi oggetto digitale (telefono, computer e smart Tv) in un dispositivo di spionaggio, per entrare nelle case degli americani (e non solo). Come fa? Innanzitutto ha i soldi per farlo.

Il grafico sopra mostra il bilancio dell’intelligence americana che è composto da due macro voci: il National Intelligence Program (Nip), sotto la responsabilità del Director of National Intelligence, e il Military Intelligence Program, sotto la responsabilità del Segretario alla Difesa.


Quanti soldi può spendere la Cia?

Top secret, naturalmente. Nessuno lo sa. Di sicuro però il budget della Cia è una voce del bilancio del Nip, che nel 2016 ammontava a 53 miliardi di dollari. Il Nip finanzia varie attività in sei dipartimenti federali, compresa la Central Intelligence Agency.

Ok, ma quanto prende la Cia? Secondo un documento dettagliato riguardante il bilancio dell’Intelligence americana che Edward Snowden di Wikileaks ha reso pubblico, tra le agenzie finanziate dal Nip la Cia è quella con la quota maggiore di finanziamenti: 14,7 miliardi contro i 10 miliardi della National security agency (Nsa), i 10 miliardi del National Reconnaissance Office e i 4,9 miliardi dell’Nga (sicurezza geo spaziale).

Apparentemente, quindi, sarebbe la Cia l’agenzia dotata di maggiori risorse all’interno della comunità dei Servizi segreti e questo spiega, fra le altre cose, i potenti mezzi a disposizione per spiarci tutti. Meglio spegnere la Tv.

I dati si riferiscono al: 2016

Fonte: Congresso Americano



sabato 8 dicembre 2018

I vari livelli Del Deep Web.

Si "narra" che Internet sia paragonabile alla mente umana, solo una piccola parte di essa è conosciuta ai più delle persone ma circa il 95% è solo per pochissimi eletti, solo coloro che possiedono la chiave possono entrare.

Il web sommerso (chiamato anche deep web), spesso erroneamente confuso con il dark web (che è invece riferito alla navigazione web in anonimato), è l'insieme delle risorse informative del World Wide Web non segnalate dai normali motori di ricerca.
Secondo una ricerca sulle dimensioni della rete condotta nel 2000 da Bright Planet il web è costituito da oltre 550 miliardi di documenti, mentre Google ne indicizza solo 2 miliardi, ossia meno dell'1%.

Fino a ieri probabilmente anche tu eri uno di quelli che Internet pensava di conoscerlo tanto quanto il tuo vicino di casa, che Internet si racchiuda in ciò che si digita su google e niente più.

Vediamo meglio i livelli del Deep Web, livello per livello.

Livello 0 - Web Comune 
Il Livello 0 è il web comune, cioè quello della ricerca su Google, dell' utilizzo di Social network come Facebook, Twitter, YouTube e normali servizi di posta elettronica o semplicemente di lettura o partecipazione ai forum/blog di discussione. Contiene i sistemi e-mail come Messenger, Yahoo e via dicendo. Ci sono i siti pubblici, i blog, i forum, ogni tipo di gioco online e ogni cosa che possa mettere in contatto più persone solo grazie a un computer.

Livello 1 - Web Surface 
Il Livello 1 è molto simile al Livello 0 con la differenza che contiene community che consenteno agli utenti di condividere link, opinioni, contenuti e notizie in tempo reale e quindi di conoscere, mediante un' interfaccia semplice, ciò di cui si parla (e si scrive, si vede, si legge, si commenta) sul web. Qui si trovano anche i circuiti privati, come la rete di un'azienda o di una scuola, gli archivi di pornografia illegale e anche molte pratiche perseguibili penalmente.

Livello 2 - Bergie Web 
Questo livello è il primo del Deepweb, non servono particolari browser o altri strumenti, ma per alcuni siti di questa categoria potrebbe servire un Devi essere registrato per visualizzare il contenuto...Click per farlo. e quindi è necessario conoscere il loro funzionamento. Si inizia a salire di livello di conoscenza informatica. I Siti del Bergie Web sono realizzati in maniera tale che i motori di ricerca li indicizzino molto poco e quindi non sono facili da trovare. Se scovati, all'interno di essi troverete documenti/immagini/video senza censura per non parlare della quantità di materiale illegale disponibile 

Livello 3 - Deep Web 
(accessibili tramite normali Browser ma siti non indicizzati sui motori di ricerca) Questo livello è molto simile al Bergie Web , gli viene dato il livello 3 in quanto si è alle porte della parte più oscura del Web, una volta valicata la soglia si potrà accedere a livelli molto più profondi e segreti. Da questo livello si accede ai siti solo tramite proxy. Contiene pornografia infantile, siti di squartamenti e mutilazioni, comunità di hackers e illegalità di ogni genere. Da qui iniziano i mostri…

Livello 4 - Deep web e Charter Web 
Questo 4° livello e diviso in 2 parti: La prima parte può essere visitata solo con Tor o altri strumenti simili. La seconda parte solo con il Closed Shell System, cioè un computer o un sito totalmente isolato dal resto di Internet, mai indicizzato da altri siti. 

Livello 5 - Marianas web 
Si dice che questo livello comprenda l'80% di Internet. Qui è possibile trovare archivi di documenti storici, piani e vari segreti governativi. Per entrare nel Marianas Web si deve calcolare l'algoritmo Polymeric Falcighol Derivation, che dai nostri computer è impossibile calcolarlo in quanto servono super mega computer che possiedono appunto il governo. 

Livello 6 Di questo livello non si sa praticamente niente, si dice che è un livello tra il 5 e il 7. Quello che contiene questo livello è sconosciuto e nemmeno ha un nome. E' un livello intermediario tra il Mariana's Web e il 7.

Livello 7 – The Soup Fog – Virus
Il modo migliore per descrivere questo livello è quello di una “war zone”.

Livello 8 - The Primarch System 
L'ultimo livello che dovrebbe controllare l'intera Internet.

Si tratta, a quanto pare, di un'anomalia scoperta negli anni 2000. Il sistema non risponde, ma invia comandi inalterabili per tutta la rete in modo casuale. L' 8° livello è pensato per essere separato da un blocco funzione quantistico TR001 (praticamente impossibile da interpretare per i nostri computer). Nessuno sembra avere il controllo su di esso.




lunedì 3 dicembre 2018

Search Marketing Connect – 14/15 dicembre 2018



Il Search Marketing Connect è l’evento che, da 13 anni, si dedica completamente ai professionisti dei motori di ricerca. La SEO, da sempre argomento centrale dell’evento, è stata affiancata da interventi tecnicamente avanzati su PPC, Web Analytics e Content Marketing. Il programma è ancora in fase di definizione ma resta confermata la location del Palacongressi di Rimini.

mercoledì 28 novembre 2018

Unicode 12.0 a Marzo 2019 le nuove Emoji

Lo standard Unicode 12.0 verrà ufficializzato a marzo 2019 e, in attesa che venga approvato ufficialmente, il sito Emojipedia continua ad offrirci una panoramica delle emoji candidate a far parte dello standard.
 
Il portale si è aggiornato di recente con una nuova lista di icone, molte delle quali non sono altro che variazioni cromatiche di quelle già esistenti. Tra queste troviamo cuori, forme quadrate e circolari di vario colore, ma anche tante emoji originali che potrebbero giungere sui nostri dispositivi nel corso del 2019, come ad esempio quella dedicata al fenicottero, all’accetta, al costume da bagno in singolo pezzo e molto altro ancora.

Oltre alle tante emoji frivole, la lista include anche alcune dedicate a rappresentare meglio le disabilità, come ad esempio la sedia a rotelle motorizzata, il cane guida e le garze, solo per citarne una piccola selezione. Vi ricordiamo che a questo punto si tratta solo di potenziali candidati e che tutte le emoji mostrate potrebbero subire variazioni o non essere approvate.

Intanto è stata confermata la data di rilascio ufficiale di Unicode 11.0. Le 62 emoji incluse in questa versione dello standard saranno disponibili dal prossimo 5 giugno. Questo significa che tra pochi giorni le principali app social e di messaggistica potranno aggiornarsi per includere il supporto ufficiale ad Unicode 11.0, mentre dovremmo attendere il rilascio di iOS 12 e Android P per vedere nativamente sui principali dispositivi mobili.


mercoledì 21 novembre 2018

Quanti video ci sono su YouTube ?

Il canale di streaming YouTube è stato creato nel febbraio 2005 da tre ex dipendenti di PayPal (Chad Hurley, Steve Chen e Jawed Karim) ed è stato acquistato da Google a novembre 2006 per 1,65 miliardi di dollari. Oggi è il terzo sito Internet più visitato al mondo, conta milioni di utenti e numeri pazzeschi. Ecco un elenco di dati e curiosità relative all'anno 2017. 



YOUTUBE, I DATI DEL 2017
- Il numero di persone che utilizzano YouTube è arrivato a 1,3 miliardi
- Ogni minuto vengono caricate trecento ore di video
- Ogni giorno vengono guardati quasi cinque miliardi di video
- Per un totale di un miliardo di ore di contenuti guardate al giorno
- E ogni giorno il numero di visitatori supera in media i 30 milioni
- Il numero di ore di video guardate su YT ogni mese: 3,25 miliardi
- In otto casi su dieci, l'età di coloro che guardano video è compresa tra 18 e 49 anni
- l'80% delle visualizzazioni avviene al di fuori degli Stati Uniti
- Ogni giorno circa 1 miliardo di video viene guardato da apparecchi mobili
- In media, ogni sessione di visualizzazione da mobile dura 40 minuti
- Fra gli utenti, il 38% è femmina e il 62 è maschio
- Più di metà dei video caricati proviene da dispositivi mobili
- L'incremento delle ore visualizzate è stato del 60% rispetto al 2016
- YouTube ha lanciato versioni locali in più di 88 paesi
- è possibile navigare su YT in 76 lingue diverse (il 95% della popolazione di Internet)
- Circa il 20% delle persone smette di guardare un video dopo i primi dieci secondi (motivo per il quale le intro sono diventate fondamentali)

mercoledì 14 novembre 2018

Acquisti online: come evitare le truffe

L'utilizzo di apparecchi elettronici ha rivoluzionato lo stile di vita delle persone sotto diversi aspetti: uno tra questi è senza alcun dubbio lo shopping.

Acquistare online ha numerosi vantaggi, è facile, veloce, i prodotti arrivano direttamente a casa nostra e si possono trovare offerte molto vantaggiose. Bisogna però prestare maggiore attenzione poiché realizzare truffe in Internet è molto semplice: è sufficiente creare un negozio on-line con prodotti a prezzi convenienti, registrare un sito Web e attendere che qualcuno abbocchi.
Esistono alcuni punti che ci possono far distinguere un sito di shopping on-line affidabile da un sito truffa.
Ecco la guida semplice da seguire per evitare di perdere tempo e soprattutto denaro.
 
Le informazioni di contatto
Fondamentale è controllare le informazioni di contatto come il numero di telefono fisso, l'indirizzo fisico (dietro ad un sito deve esserci sempre un vero negozio) e la P.IVA. Sono dei semplici elementi già sintomatici di affidabilità.
Un sito privo di tali dati non vuole probabilmente essere rintracciabile e potrebbe avere qualcosa da nascondere. Vi ricordiamo che è possibile verificare i dati fiscali sul sito istituzionale dell'Agenzia delle Entrate.
 
Dare la preferenza a siti certificati o ufficiali
In rete è possibile trovare ottime occasioni, ma quando un'offerta si presenta troppo conveniente rispetto all'effettivo prezzo del prodotto che si intende acquistare è meglio verificare prima su altri siti: potrebbe essere un falso. Meglio scegliere negozi on-line di grandi catene già note (tra cui Amazon) per quanto riguarda la spedizione, l'assistenza e la garanzia del prodotto acquistato. Si può inoltre validare la presenza di certificati di sicurezza che permettano di controllare l'affidabilità del negozio on-line in caso di siti meno conosciuti.
 
Il pagamento
Bisognerebbe verificare che il negozio on-line presenti la possibilità di pagare non solo con la carta di credito ma anche con altri metodi. La maggior parte dei negozi online truffaldini si distingue infatti da quelli “reali” per il fatto che richiedano pagamenti solo ed esclusivamente con carta di credito. Un negozio online serio ed affidabile supporta invece almeno una modalità di pagamento alternativa, PayPal in primis. Alcuni negozi sponsorizzano altri metodi di pagamento oltre alla carta di credito sul sito Internet ma, al momento in cui si chiede il pagamento, mostrano solo quello con carta di credito: questo potrebbe essere sinonimo di truffa.
Inoltre, se si sceglie di acquistare da grandi negozi online, il consiglio è quello di utilizzare le app ufficiali dei relativi negozi per completare l'acquisto. Questo semplice accorgimento permette di evitare i rischi di “essere indirizzati” su siti truffaldini o siti clone che potrebbero catturare i dati finanziari e personali inseriti per completare l'acquisto.
 
La spedizione
Oltre che controllare i dettagli della transazione e le modalità di consegna, è importante scegliere sempre una spedizione tracciabile e assicurata. Il costo potrebbe essere di poco superiore ma permette di sapere in modo certo e tempestivo dove si trova l'oggetto acquistato fino alla sua consegna.
 
Le recensioni
Un buon numero di recensioni positive è indice del fatto che il venditore o il negozio on-line è ben lontano dall'essere una truffa. è dunque fondamentale leggere diverse recensioni prima di effettuare un acquisto on-line sia sul negozio che sull'eventuale prodotto.
Bisogna però prestare attenzione anche alle recensioni false, quelle scritte dai venditori per invitare gli utenti agli acquisti. Spesso sono poco articolate, il recensore falso scrive solitamente “Ottimo!” o “Perfetto” e dà il massimo del punteggio al venditore.

Antivirus
Infine, un passo fondamentale per acquistare in sicurezza è utilizzare software e browser completi e aggiornati. Avendo sempre un buon antivirus aggiornato all'ultima versione sul proprio dispositivo informatico si ha maggiore protezione anche nella scelta degli acquisti su Internet.
è necessario inoltre aggiornare all'ultima versione disponibile il browser utilizzato per navigare perché ogni giorno nuove minacce possono renderlo vulnerabile.
 
Questi sono alcuni dei consigli per acquistare con tranquillità, evitando di essere truffati e usufruendo dei vantaggi che il progresso tecnologico ci ha portato ad oggi.
 
 

mercoledì 7 novembre 2018

I domini del futuro saranno con le Emoji ?

In futuro sarà possibile registrare un dominio composto da emoji ?

Di primo acchito inserire le emoji negli URL sembra un connubio perfetto nell'epoca in cui viviamo
Sono stravaganti, divertenti e rimangono impresse facilmente nella memoria. 
Specialmente i più giovani hanno adottato nello scambio quotidiano di messaggi i molteplici smiley
 
 

Il sito GoDaddy ha annunciato che nel giro di qualche anno potremmo assistere a domini estremamente semplici ma dall'enorme impatto visivo, pensati appositamente per i dispositivi mobile. 

Ad esempio, immaginate un dentista che sponsorizzerà la sua attività con un dominio semplice e alla portata di tutti come: www.😀.com.

Onnipresenti su tutti i messenger e sui social network.
I divertenti disegni pixelati sembrano aver fatto breccia in una lingua globale come l'inglese.

Quindi le emoji sono un logico sviluppo della comunicazione scritta? 

Nel linguaggio giovanile questi piccoli elementi grafici sono già diventati irrinunciabili. Nel frattempo tentano persino l'ingresso nella barra degli indirizzi sul browser, presentandosi negli URL. 

Ma come sarà possibile convertire le emoji in nomi dominio ? 
verranno utilizzati i Punycode. Una stringa in Punycode è composta esclusivamente da lettere dalla A alla Z, da cifre da 0 a 9 e dal trattino.

sabato 3 novembre 2018

Storia dei Domini dal 1969 al 2018

I nomi di dominio sono un elemento centrale del mondo di Internet. Consentono di sfogliare tutti i tipi di contenuti sul web in modo semplice senza dover ricordare una sequenza infinita di numeri. La loro storia è strettamente legata alla nascita di Internet e del Domain Name System. Oggi sono tanti i campi che offrono una vasta gamma di possibilità per ogni settore, hobby, attività.

Cronologia del settore dei nomi di dominio

L'industria dei nomi di dominio è naturalmente strettamente correlata alla nascita e allo sviluppo di Internet. Ecco alcuni dei momenti più importanti della storia dei nomi di dominio, in ordine cronologico, dalla nascita dell'organo di governo alle tappe fondamentali.


29 ottobre 1969 – primo messaggio inviato tramite la rete Arpanet

Alle 22:30 del 29 ottobre 1969 viene inviato il primo messaggio utilizzando Arpanet, la rete del dipartimento di difesa degli Stati Uniti. Si tratta del precursore di Internet.


1973 – registrati i numeri socket

Jon Postel registra sul suo notebook i numeri socket per Arpanet. Il suo registro diventerà l’Internet Assigned Numbers Authority (IANA), il quale coordina il Domain Name System (DNS).


1983 – per la prima volta vengono utilizzati i nomi di dominio

Data la rapida crescita della rete, l’utilizzo di un unico registro hostname era pressoché impossibile. Per la prima volta nella storia vengono utilizzati i primi domini tramite il DNS nell’Arpanet. I documenti di riferimento pubblicati all’IETF sono RFC 882 e RFC 883.


1984 – sono disponibili sette TLD

Nel 1984 sono sette i top-level domains disponibili ovvero: .COM, .ORG, .NET, .EDU, .GOV, .MIL. RFC 920 è il documento che descrive questi domini per scopi generali.


15 marzo 1985 – registrazione del primo dominio .COM

Era il 15 marzo 1985 e il primo dominio .COM al mondo fu registrato da Symbolics Inc., una società di computer con sede nel Massachusetts. La proprietà del dominio è cambiata nel corso degli anni ed è ora un museo sulla storia di Internet. Di seguito è riportato un elenco dei primi 10 domini registrati.

  • 15 marzo 1985 – symbolics.com
  • 24 aprile 1985 – bbn.com
  • 24 maggio 1985- think.com
  • 11 luglio 1985 – mcc.com
  • 30 settembre 1985 – dec.com
  • 7 novembre 1985 – northrop.com
  • 9 gennaio 1986 – xerox.com
  • 17 gennaio 1986 – sri.com
  • 3 marzo 1986 – hp.com
  • 5 marzo 1986 – bellcore.com


24 febbraio 1986 – la registrazione dei domini diventa pubblica

La registrazione di un dominio era limitata alle organizzazioni con accesso alla rete ARPA. Da questa data i nomi di dominio possono essere registrati da tutti.


1 gennaio 1988 – nasce .IT, dominio nazionale italiano

Nasce il dominio .IT, il ccTLD italiano gestito dal CNR di Pisa.


Novembre 1988 – nasce .INT

Su richiesta della NATO per un nome di dominio che il suo carattere di organizzazione internazionale nasce .INT, un TLD sponsorizzato.


1992 – InterNIC, per l’organizzazione della rete Internet

L’esponenziale crescita di Internet rese necessaria una nuova organizzazione: IANA e NSF si unirono in InterNIC, un ente in parte governativo con il compito di organizzare e far crescere i registri e i servizi del DNS.


1995 – registrare un nome di dominio ha ora un prezzo

Prima del 1995 chiunque volesse registrare un nome a dominio poteva farlo gratuitamente. La situazione è cambiata quando la National Science Foundation ha concesso a Network Solutions la possibilità di pagare per la registrazione. La prima tariffa per una registrazione di due anni è di circa $ 100.


1997 – saturazione dei domini .COM con tre lettere

Tutti le combinazioni di nomi di dominio con .COM a tre caratteri sono state registrate.


1998 – privatizzazione del DNS e ICANN

Su sollecitazione del presidente Clinton, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha emesso una proposta nel 1998 per privatizzare il Domain Name System (DNS), che è stato successivamente controllato dagli Stati Uniti. Un documento chiamato "Libro verde" è stato creato per aumentare la concorrenza sui mercati internazionali. Dopo molte critiche, è stato redatto un white paper, che è una versione modificata del precedente documento che ha portato alla formazione dell'ICANN.


1999 – venduto il dominio più costoso di sempre

Il dominio più costoso mai venduto è business.com, venduto alla modica cifra di 345 milioni di dollari. Leggi nel nostro articolo i 15 nomi di dominio più costosi di sempre.


16 novembre 2000 – sette nuovi gTLD

ICANN comunica l’introduzione di sette nuovi gTLD: .AERO, .BIZ., .COOP, .INFO, .MUSEUM, .NAME, e .PRO. Verranno resi disponibili nel corso dei successivi 4 anni.


2003 – Truth in Domain Names Act

Il Trust in Domain Names Act, in combinazione con il PROTECT Act, è un atto legislativo che stabilisce una punizione per chi registra nomi di dominio fraudolenti che attirano gli utenti a siti con materiale pornografico senza il loro consenso.


2004 – ancora nuovi gTLD

Tra il 2003 e il 2004 viene aperto un bando che porterà nel DNS i nuovi gTLD .ASIA, .CAT, .JOBS, .MOBI, .TEL e .TRAVEL.


2008 – elaborazione di una guida per la selezione di nuovi domini

ICANN inizia l’elaborazione di una guida per la candidatura di nuovi gTLD. La guida verrà aggiornata nel corso degli anni. L’ultima versione risale al 4 giugno 2012.


26 novembre 2012 – nuovo bando per nuovi gTLD

Entrano nella fase sunrise sette nuovi gTLD: .BIKE, .CLOTHING, .GURU, .HOLDINGS, .PLUMBING, .SINGLES, .VENTURES.


2012 – registrati 14.962 domini in 24 ore

Mike Mann, uno speculatore nel settore dei domini, nell’aprile 2012 registrò quasi 15 mila nomi di dominio nell’arco di 24 ore.


15 luglio 2013 – accordi su nuovi gTLD con caratteri non latini

In occasione di un incontro a Durban, Sud Africa, vengono firmati 4 documenti che permetteranno agli utenti di Internet di navigare su Internet nella propria lingua.


2013 – saturazione domini .COM con 4 lettere

A dicembre 2013, WhoAPI, una startup di analisi di dati dell’industria dei domini, comunica che era stata registrata ogni possibile combinazione di quattro lettere con il dominio .COM, pari a 456.976 combinazioni. Il 15 luglio 2013 entrano in scena i primi 4 nuovi gTLD.


2014 – più di 100 nuovi gTLD

Oltre ai gTLD già utilizzabili come .COM, .ORG e .EDU, si aggiungono oltre 100 nuovi gTLD, aumentando così le possibilità di registrazioni di nuovi nomi di dominio.


Ottobre 2015 – nasce il dominio .SRL

È disponibile per la registrazione il dominio .SRL, appositamente dedicato alle aziende con forma giuridica di Srl.


2018 – ampia scelta di gTLD

I gTLD disponibili per registrare un nome di dominio sono oltre 1.800.


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