sabato 28 aprile 2018

Gli Easter Egg Di Google

Easter egg (in italiano uovo di Pasqua) è un termine che nasce in ambito informatico e sta ad indicare un contenuto nascosto, una sorpresa, qualcosa di bizzarro ma innocuo nascosto in un software.

Ecco qui una raccolta dei più famosi Easter Egg di Google:

1) Do a Barrel Roll
Digitando “Do a Barrel Roll” su Google la pagina comincia a girare, capovolgendosi a 360 gradi!

2) Askew
Digitando “askew” la pagina si storce!

3) Ninja
Andate su Google Reader e premete questi tasti: su, su, giù, giù, sinistra, sinistra, destra, sinistra, destra, B, A
Un ninjja apparirà sulla sinistra dello schermo!

4) Google Gravity
Cerca “Google Gravity” e clicca su “Mi sento fortunato”.
La pagina crollerà per effetto della gravità.

5) Tilt
Proprio come per askew, cercando “tilt” lo schermo va in tilt e si storce!

6) Ricerca con la mente!

Su Google puoi anche cercare con la mente! visita MentalPlex!

7) Nessie
Se imposti l'homepage di iGoogle con il tema “beach” e visiti Google alle 3:14AM esatte vedrai sullo sfondo il mostro di Loch Ness, Nessie!
(puoi anche regolare l'orologio in avanti)

8) Da San Francisco a Tokio
Prova a cercare le indicazioni su Google Maps per andare da San Francisco a Tokio e guarda la riga 14!

9) Simulatore di volo
All'interno di Google Earth 5 è presente un simulatore di volo.
Per attivarlo occorre premere i tasti CTRL+ALT+a o attivarlo dal menu visualizzazione.

10) Binary
Cercando la parola “binary” il risultato ci viene fornito con il sistema numerico binario!

11) Cuore
Vuoi far apparire un cuore su Google? Copia e incolla questa funzione matematica, Google Graph disegnerà il cuore in un istante.
(sqrt(cos(x))*cos(190*x)+sqrt(abs(x))-0.5)*(7-x*x)^0.1395, from -5 to 5

12) Recursion
Cercando “recursion” (traduzione: ricorsività) la funzione “Forse cercavi” di Google ti chiede se stai cercando proprio “recursion”.

13) Anagram
Cerca “anagram” (funziona solo su Google.com in inglese) e Google ti chiederà se cerchi “nag a ram” facendo così l'anagramma della parola chiave cercata.
 
 

sabato 21 aprile 2018

Differenza tra download e streaming

Download e streaming sono due differenti modi di accedere a delle risorse sul web. Eseguire un download significa scaricare un programma, una foto, un documento o un video da internet direttamente sul proprio computer o dispositivo mobile facendo in tutto e per tutto una copia. Lo streaming invece consiste nello scaricare una risorsa, tipicamente video o audio, salvandola esclusivamente sulla memoria volatile del dispositivo. Questo permette di fruirne nell'immediato, ma solo con una connessione attiva e senza la possibilità, generalmente, di poter riaccendere alla risorsa senza prima averla scaricata in streaming nuovamente.

Prima del suo avvento, infatti, era il download progressivo a consentire l'accesso più rapido ai contenuti digitali online. La maggiore differenza tra queste due tecnologie consiste nella modalità di accesso alle risorse online e, soprattutto, nella loro conservazione. Mentre, una volta terminato, il download progressivo implica il salvataggio di una copia del contenuto scaricato sulla memoria del dispositivo, lo streaming consente una fruizione immediata ma temporanea del contenuto stesso e che deve necessariamente avvenire attraverso la connessione ad internet. Questo consente di salvare spazio sulla memoria del dispositivo evitandoci il fastidio di ricorrere all'uso di memorie esterne e risparmiandoci affannose ricerche nei meandri del nostro hard disk per individuare il file audio o video desiderato. Non a caso è la tecnologia utilizzata dalle maggiori piattaforme dedicate alla condivisione di video, come Youtube, e da una schiera sempre più fitta di siti internet che consentono di vedere online film, serie televisive e cartoni animati


sabato 14 aprile 2018

Definizione e Significato dei parametri Adsense

All'interno del pannello amministrativo di Google Adsense troverete una serie di parametri che indicheranno il livello di prestazioni – ovvero il rendimento – raggiunto dalle vostre campagne pubblicitarie.
 
 
Impressioni
Il numero di visualizzazioni dei banner del sito o del canale Adsense.

Clic
Il numero di click sui banner del sito o del canale Adsense.

CPC
Il CPC (Cost Per Clic) è uno dei parametri più facili da comprendere: indica, in media, quanto è disposto a spendere un inserzionista per un singolo clic su un proprio banner. Tale costo è stabilito in modo autonomo dall'inserzionista, e può variare anche di molto: ci sono click che costano pochi centesimi, ma ce ne sono altri che possono arrivare anche a decine di euro.

CTR
Un parametro che chi fa SEO dovrebbe già conoscere, e che qui si applica ai banner: un CTR (percentuale di clic o Clic-Through Rate) indica in qualche modo la percentuale di successo della campagna. Ad esempio se hai un CTR del 2% (solitamente una buona percentuale, considerando vari fatti) significa che su 100 visualizzazioni di pagina hai ricevuto 2 click.

RPM
Si tratta di uno dei parametri considerati più importanti dai blogger che usano Adsense, perchè fornisce una stima delle entrate potenziali rispetto a mille visualizzazione del banner. La prima cosa da capire su RPM (Page revenue per thousand impressions) è sulle visualizzazioni: quelle di un sito non sempre coincidono con quelle di un banner. Quest'ultimo, infatti, potrebbe non essere effettivamente visto dall'utente, potrebbe essere ignorato o non caricato per tempo (ad esempio se sul sito c'è una percentuale di rimbalzo troppo elevata). RPM pertanto rappresenta indirettamente i potenziali guadagni, spesso puramente indicativi, che si possono raggiungere rispetto al numero di visualizzazioni dei banner. Gli inserzionisti potrebbero infatti imprevedibilmente decidere di investire più o meno su un certo banner, variando quindi nei fatti i guadagni effettivi raggiungibili.
RPM viene infine espresso da una semplice formula che divide i guadagni stimati per il numero di visualizzazioni della pagina, e lo moltiplica per 1000.

sabato 7 aprile 2018

Adsense in Italia: funziona?

Google Adsense è molto diffuso a livello mondiale ma anche nei siti web italiani; tuttavia, ad oggi, sembrano pochi quelli che possono vantare guadagni considerevoli in merito. Ci sono notizie (non ufficiali) di siti che riescono a raggiungere anche diverse migliaia di euro mensili, ma ce ne sono anche moltissimi altri che guadagnano poco o nulla. I siti che funzionano meglio, di norma, difficilmente tendono a condividere i “segreti” dei propri guadagni, anche se appare evidente che sia molto utile investire su determinati contenuti e lasciare perdere Adsense su molti altri.


I contenuti che funzionano meglio per Adsense, di norma, come per qualsiasi altro programma di affiliazioni, sono di solito quelli relativi a domande e risposte interessanti  per i clienti di una certa nicchia (tutorial, how to ecc.), e quelli per cui esiste un buon mercato sul web e le persone sono disposte a spendere (pay per sale), o quantomeno ad iscriversi ad un certo programma o newsletter (pay per lead). Per avere un'idea dei settori in cui si spende maggiormente basta consultare il tool di Google Adwords per le parole chiave: per ogni ricerca che faremo troveremo il costo medio speso dagli inserzionisti su quella parola chiave, e potremo capire meglio su quali argomenti sia meglio o sia più conveniente investire in termini di content marketing o copywriting.

Quanto si guadagna?

Domanda molto interessante quanto malposta: il problema è capire di cosa si occupa il tuo sito e quanto potenziale commerciale, in genere, ci possa essere in esso. Se sul tuo sito riesci a vendere tranquillamente pubbliredazionali o guest post, c'è almeno un'azienda disposta a pagare per un banner sul tuo sito, allora posso immaginare che un potenziale ci sia. Diversamente, dovrai lavorare un po' su contenuti, layout, struttura, SEO e marketing prima di poter fare qualsiasi discorso relativo a guadagni che non siano molto piccoli e/o accidentali.

Guadagnare con Adsense senza avere sito: come fare?

Non ho molta esperienza in merito ma ci sono molti che puntano Adsense pur senza avere un sito; è il caso di moltissimi Youtuber, ad esempio. Un altro esempio (per quanto spesso non virtuoso) ma certamente diffuso sono, inoltre, le app di ogni genere (incluse i giochi per smartphone) che monetizzano le proprie sezioni mediante Google Adsense.

domenica 1 aprile 2018

ADworld Experience – 12/13 aprile



Forse il più verticale tra gli eventi che abbiamo segnalato in questo post, ADworld Experience è la due giorni bolognese da non perdere per chiunque si occupi di PPC: un laboratorio di esperienze e case study presentate da alcuni tra i migliori specialisti e dalle più note SEM agency mondiali. Insomma, uno di quegli eventi durante i quali ci si confronta con grandi professionisti e si imparano cose davvero utili per il lavoro quotidiano.

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