mercoledì 31 ottobre 2018

Tempo di aggiornamento URL Google

Quanto ci vuole affinchè google si accorga delle modifiche al sito e scalo qualche pagina? settimane o anche mesi?

per le variazioni alle pagine esistenti, dipende da quanto spesso passa google sul sito:
  • una pagina importante viene aggiornata nel motore anche in poche ore. 
  • per un sito nuovo, dipende dai link in ingresso, quando google segue uno di questi si accorge delle variazioni che hai apportato alla tua pagina.
E importante basarsi sempre sul traffico, mai sulle posizioni.

D'altronde non è importante essere primi, secondi o terzi, ma che sia importante portare traffico e cercare di convertire quel traffico in quello che si vuole fare.. quindi 

per un e-commerce è importante convertire il traffico in prodotti acquistati;
per un professionista è importante convertire il traffico in clienti;
per un social network è importante convertire il traffico in utenti iscritti, e così via.

Per questo è più importante comprendere che il SEO non è fine a se stesso ma deve essere parte della realizzazione del sito, del design, dell'architettura dell informazione (cioè come sono disposte le informazioni sul sito).

Infine non vi preoccupate più di quanto ci metterà google a notare che hai cambiato il testo di una pagina, e che lo farà, il tempo varierà a seconda di moltissimi fattori:

- frequenza con cui il suo spider viene a ricontrollare il tuo sito
- ranking del tuo sito
- concorrenza
- carichi di lavoro dei datacenter
- e così via

Personalmente quando ci occupiamo di SEO concentriamoci sul traffico e sulle conversioni, non promettiamo mai che un sito raggiungerà una determinata posizione perchè pure se avvenisse potrebbe non durare per sempre, le SERP cambiano a seconda dei contenuti che vengono immessi nel web.


martedì 30 ottobre 2018

Social Media Strategies – 6/7 novembre 2018



Il Social Media Strategies, è l’evento per eccellenza dedicato ai professionisti del Social Media Marketing. Nell’edizione 2017 ha coinvolto oltre 1200 partecipanti tra social media manager, giornalisti, startupper e studenti. Due giornate formative dedicate a case studies, tecniche e strategie utili per raggiungere gli obiettivi di business grazie ai social media e non solo.

L’evento, ancora in fase di costruzione, si terrà il 6 e 7 novembre presso il Palacongressi di Rimini.

mercoledì 24 ottobre 2018

Quanti post pubblicare al giorno su Instagram

Quanto pubblicare su Instagram per coinvolgere (e non annoiare)

La frequenza di pubblicazione diventa un parametro fondamentale da tenere in considerazione nelle proprie strategie di marketing su Instagram

La reach organica dei nostri post su Instagram è in continuo declino: per questo motivo, oggi più che mai, è importante tener conto degli orari migliori in cui postare – in cui si registra la maggiore affluenza e quindi il picco di traffico che riusciremmo a raggiungere con i nostri contenuti – e diventa altrettanto fondamentale sapere quanto spesso dovremmo pubblicare nuovi contenuti.
Qualcuno sostiene che la regola corretta da seguire a livello di posting frequency sia due volte al giorno, altri consigliano di pubblicare ogni 2 giorni. Prima di arrivare a questo, però, è importante capire la misura in cui la frequenza di pubblicazione incide sull’engagement dei nostri canali e in che modo risentirà dei prossimi cambiamenti dell’algoritmo di Instagram.

Quanto spesso dovremmo postare su Instagram?

L’algoritmo di Instagram continua ad essere l’hot topic per eccellenza di quest’anno: probabilmente, vi sarete accorti che nel vostro feed compaiono, di tanto in tanto, contenuti pubblicati un paio di giorni prima e, allo stesso modo, le foto che postate ricevono qualche timido like anche a distanza di qualche giorno dal momento della pubblicazione.
Fino a poco tempo fa, il ciclo vitale di un contenuto su Instagram equivaleva a circa 72 minuti, entro i quali avrebbe ottenuto almeno il 50% dell’engagement totale che sarebbe poi riuscito a raggiungere. Ora, invece, essendo aumentata la durata dei nostri contenuti, che appaiono nel feed dei nostri follower anche giorni dopo la pubblicazione, dobbiamo fare i conti con un declino del boost iniziale di visibilità. Tutto questo come si traduce in termini di 
strategia di pubblicazione su Instagram?

Postare più spesso aumenta il tasso di engagement?

Sempre più persone (e brand) stanno aumentando notevolmente la frequenza di posting dei loro contenuti: da una media di 6 volte al giorno al posting di più di 30 nuovi contenuti ogni giorno!

Un caso esemplare è Fashion Nova: un brand fashion che schedula la pubblicazione di un nuovo contenuto ogni mezz’ora, ottenendo anche dei discreti risultati, nonostante il post bombing nei confronti dei suoi follower. Il team social del brand ha come unico obiettivo quello di massimizzare la propria audience, cercando di colpire tutte le persone online nei differenti orari della giornata. In questo modo, il brand si assicura di mostrare almeno qualcuno dei propri post ai follower, ogni giorno.


mercoledì 17 ottobre 2018

Cosa sono i BITCOIN e perche valgono più dell' ORO

Un viaggio alla scoperta dei Bitcoin, la moneta virtuale sta superando tutti i record e vale più dell'oro. è solo un fuoco di paglia?

Più volte avete sentito parlare di Bitcoin. Spesso e volentieri in articoli di sicurezza informatica, poiché sono uno dei metodi di pagamento più richiesti da cyber criminali e da sviluppatori di ransomware. Se non avete capito in maniera chiara di cosa si tratta vi spieghiamo cosa sono i Bitcoin e perchè valgono più dell’oro.

I Bitcoin nascono come valuta virtuale nel 2009. Il suo inventore ha identità sconosciuta ma è noto al mondo con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Si tratta in pratica di una moneta non reale, intangibile, con la quale però si possono comprare oggetti reali. Non esistendo in maniera concreta non ci sono organismi o banche che li controllano. Questo sistema rende molto variabile il valore reale di un Bitcoin, anche se la valuta virtuale segue standard di crescita e di ribasso simili alle monete reali. Negli ultimi tempi, però, i Bitcoin hanno fatto registrare risultati molto positivi, tanto che alcuni economisti stanno iniziando a considerare i Bitcoin come la valuta del futuro.

Come funzionano i Bitcoin

La creazione è lo scambio di questa moneta avviene secondo il protocollo peer-to-peer. Chiunque può coniarla ma esiste un tetto massimo di bitcoin coniabili. Questa cifra è di 21 milioni. E secondo diversi calcoli dovrebbe essere raggiunta nel 2140. L’uso di questa moneta garantisce l’anonimato anche se ogni bitcoin ha un intestatario in modo da poter essere utilizzata una sola volta. La privacy è garantita dal fatto che è il possessore a decidere se rivelarsi o meno durante la transazione. Inoltre ogni moneta può avere un address diverso, caratterizzato da 34 caratteri alfanumerici.

Come nascono
Generare Bitcoin è abbastanza complesso. L’operazione si definisce mining. Un tempo era libero ora si può fare solo se si è in possesso di un hardware specializzato in estrazione di Bitcoin. Generalmente se si appartiene a un Pool, cioè a una rete specializzata nella creazione di Bitcoin, si deve fornire a questa alcune risorse di calcolo del nostro computer. Il procedimento richiede, infatti, un’altissima potenza di calcolo. In questo modo si vanno a decriptare gli algoritmi alla base dei Bitcoin. Ovviamente è anche possibile comprarli scambiandoli con l’euro, in Rete o in sportelli fisici (in Italia ne esistono in totale 5-6).

Il futuro dei Bitcoin
Per molti i Bitcoin non hanno un futuro poiché non sono facilmente regolarizzabili. Per altri però questa è la moneta del futuro. Non a caso negli ultimi tempi il valore dei Bitcoin hanno subito un’impennata. Da aprile 2016 ad oggi il loro valore è passato da poco meno di 400 euro a oltre novemila euro. E il motivo si può legare agli scenari geopolitici. Se Cina e Russia iniziassero ad accettare i Bitcoin come alternativa al dollaro statunitense il valore di questa moneta virtuale schizzerebbe in alto. Una previsione non troppo utopica visto che la maggior parte degli scambi di Bitcoin avviene proprio in Cina. Il governo cinese, inoltre, dopo aver messo dei limiti ai Bitcoin per evitare la speculazione non ha più ostacolato questa moneta virtuale. La Brexit e l’incertezza sul futuro dell’Unione Europea sono scenari che aumentano il potenziale valore dei Bitcoin. Russell Newton, ex responsabile di JP Morgan, ha previsto una rottura imminente del progetto euro e per lui i Bitcoin andranno a colmare il vuoto lasciato dall’abbandono della moneta unica negli stati europei.

Bitcoin, il nuovo oro

A sottolineare la crescita dei Bitcoin c’è il fatto che molti investitori stiano abbandonando l’oro per puntare tutto sulla moneta virtuale. Questa è più comoda ed essendo digitale è più facile da scambiare. Non è la prima volta che i Bitcoin superano il valore dell’oro negli scambi. L’ultima volta che la moneta virtuale ci riuscì poi subì un crollo importante. Ma gli esperti sono sicuri che il valore dei Bitcoin nei prossimi mesi aumenterà ancora.

 

mercoledì 10 ottobre 2018

Fenomeno Fashion Blogger

Il fenomeno delle fashion blogger: cosa sono e cosa fanno?

Più che di fenomeno “fashion blogger” forse a questo punto sarebbe più opportuno parlare di invasione!

Ma le fashion blogger cosa sono? O meglio chi sono? E cosa fanno tutte queste ragazze? Parlo al femminile anche se non mancano alcuni famosi casi al maschile…

Un fenomeno sbarcato in Italia circa 4 anni fa, ma nato all’estero molto prima, e che ora si sta diffondendo in modo esponenziale (forse anche un po’ eccessivo?).

Le fashion blogger sono (per lo più) ragazze carine, ma non per forza bellissime, con la passione per lo shopping e la moda, ma non per forza con un background formativo in tal senso: per poter “diventare fashion blogger” non è necessario aver compiuto studi nell’ambito della moda o poter vantare una particolare formazione nel campo, bastano buon gusto nel vestire (e neanche sempre!) e la capacità di essere sempre aggiornate circa le ultime tendenze.

La categoria delle fashion blogger è costituita da ragazze normali, che hanno una certa dimestichezza con il mondo del web e dei social network che decidono di aprire un proprio blog personale dedicato alla moda (e a se stesse, dai diciamocelo!). 😀

Fashion Blogger Cosa Sono

Da qui al successo il passo però non è così breve poiché per diventare fashion blogger a tutti gli effetti (facendone un vero e proprio lavoro) non è sufficiente caricare le foto dei propri outfit accompagnate da un testo lungo o breve che sia.

Quello che serve è soprattutto una gran bravura nelle pubbliche relazioni sia online che offline, la capacità di sapersi costruire la propria identità digitale e di far apprezzare la propria immagine, il che può essere tutto racchiuso nel termine “personal branding”.
E poi vi è la bravura nel sapersi destreggiare tra i meccanismi e le dinamiche dei social network, tramite cui dare vita ad una community con cui interagire, confrontarsi, discutere. Una community che ti segua, nel bene e nel male, regalando commenti positivi, complimenti ma anche cattiverie.

Un fenomeno che, al di là dei possibili giudizi positivi o negativi, rimane comunque degno di nota e interessante poiché sta cambiando l’approccio verso la moda anche di molte aziende che sempre più decidono di collaborare con il mondo delle fashion blogger creando eventi dedicati a loro, inviando loro prodotti da testare o capi di abbigliamento da indossare e con cui fotografarsi o addirittura, coinvolgendole nella creazione di “capsule collection” dedicate. Alcune star del mondo del fashion blogging (chiamiamole così) addirittura richiedono cachet, anche non indifferenti, per pubblicare un post, per indossare alcuni capi o per partecipare ad un evento.

Se da una parte abbiamo però le fashion blogger affermate, dall’altra ci troviamo davanti ad un’immensa schiera di aspirati tali che si domandano come diventare fashion blogger e che si autocandidano proponendo alle aziende di testare prodotti ricevuti in omaggio e che commentano i post delle blogger più famose o le foto sui loro account instagram con commenti al limite dello spam invitando a visitare la propria pagina o il proprio blog. Ecco, forse in tal senso bisognerebbe cercare di non esagerare…

Per non parlare dell’ultima tendenza in atto, quella delle teen fashion blogger: fashion blogger giovanissime, la cui età va dai 12 ai 17 anni, che fotografano outfit e disquisiscono di moda dai lori blog. Un fenomeno su cui trovo molto difficile esprimere un giudizio univoco.
All’interno del mondo della moda anche il fenomeno del fashion blogging è una moda. Se sarà passeggero o meno solo il tempo lo potrà dire. Ora non ci resta che osservarne curiosi l’evoluzione!


Mashable Social Media Day – 18/20 ottobre 2018



Torna il Mashable Social Media Day 2018, in una tre giorni ancora da definire. L’evento è rivolto ad agenzie di comunicazione, aziende, direttori marketing, freelance, startup, PMI e professionisti che operano nel settore del Digital Marketing, che desiderano accrescere, aggiornarsi o approfondire la propria conoscenza del mondo digitale, dei principali strumenti di Social Media Marketing e degli ultimi trend nell’ambito dell’innovazione tecnologica e dell’imprenditoria.
Certamente il Mashable #SMDAYIT+#DIDAYS si conferma uno tra gli eventi digital 2018 più attesi e di maggior rilievo, anche grazie alla confermata partnership con i Digital Innovation Days. Ancora da definire la location ma certamente si svolgerà a Milano, come le precedenti edizioni.

mercoledì 3 ottobre 2018

Che cos’è Tor Project e a che cosa serve

Nei segreti del software per navigare la rete in maniera anonima. Usato per garantire la privacy di giornalisti, whistleblower e dissidenti politici, è anche il nome del network omonimo che protegge le proprie comunicazioni usando la crittografia

IMMAGINATEVI il web come un iceberg. La sua punta è fatta dal web di superficie, quella dove troviamo Facebook, Twitter, i siti dell'università o del nostro giornale preferito. Sotto il pelo dell'acqua c'è il resto dell'iceberg, il Deep Web, cioè la porzione del web non indicizzata dai motori di ricerca e i cui siti non riusciremmo a trovare neppure con Google. E poi c'è una parte del deep web, più difficile da scoprire, il Dark web, che può essere raggiunta solo con speciali software come TOR, acronimo di The Onion Router.

Tor è un software per navigare la rete in maniera anonima. Usato per garantire la privacy di giornalisti, whistleblower e dissidenti politici, è anche il nome del network omonimo che protegge le proprie comunicazioni usando la crittografia. Liberamente scaricabile dal web, il Tor browser ha l'aspetto di un semplice browser - è una versione modificata di Mozilla Firefox -, ma quando lo si usa riesce a schermare la connessione tra l'utente e la sua destinazione impedendo a uno spione di sapere chi sta guardando un certo sito o usando un certo servizio web.

Tor riesce ad anonimizzare i suoi utilizzatori perché impedisce l'analisi del traffico delle comunicazioni via internet, dal web surfing alle chat, attraverso una rete di computer intermedi tra il computer di partenza e quello di arrivo, i cosidetti onion router, gestiti in parte dal Tor Project e in parte da volontari. Con Tor i dati trasmessi in rete sono protetti da tre strati successivi di crittografia, come gli strati di una cipolla: da qui il nome "onion" che in inglese vuol dire cipolla.

Con il browser Tor si può navigare qualsiasi sito in maniera anonima, ma il software blocca video e contenuti basati su Flash e Java ad esempio, e impedisce di aggiungere al browser funzionalità che potrebbero essere manipolate per rivelare l'indirizzo IP dell'utente, cioè per identificare la nostra "impronta digitale" quando ci connettiamo a Internet. Tor permette anche di creare dei siti nascosti con il suffisso ".onion" le cui comunicazioni sono protette sia in entrata che in uscita.

Nato per proteggere le comunicazioni della Marina militare americana, da oltre dieci anni il sistema viene sviluppato dal Tor Project, una fondazione finanziata dalla Electronic Frontier Foundation. Nel tempo Tor è diventato il maggior alleato di chi in rete vuole comunicare, informarsi e collaborare senza farsi scoprire. Viene usato da persone che nelle scuole e nelle biblioteche cercano informazioni sensibili su Aids e HIV, sull'omosessualità e le dipendenze, oppure da chi in rete cerca consigli ai propri problemi e supporto psicologico come le vittime di abusi sessuali. Ma proprio perché garantisce la privacy delle comunicazioni è uno degli strumenti più usati dai criminali per fare affari nel Dark web. 

E il Dark web è il nascondiglio preferito di cybertruffatori e blackmarket, siti di e-commerce che vendono droghe, armi, e materiale pedopornografico. Ma nel dark web ci sono anche i fedeli di religioni fuorilegge come i Falun Gong cinesi, giornalisti a caccia di prove e hacker governativi che si scambiano tool informatici e conoscenze di alto livello. É stato a lungo il luogo privilegiato per le transazioni in bitcoin.

Usare Tor rende difficile ma non impossibile determinare l'indirizzo IP di un utente e negli anni
il network stesso dei suoi router è stato messo a dura prova da attacchi informatici e operazioni di polizia. Anche per questo il nuovo consiglio direttivo ha deciso di potenziare il network del progetto con l'obbiettivo di garantire un'efficace tutela dei diritti civili in rete.


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