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sabato 21 novembre 2020

Vaccino Covid ; gli hacker cercano di rubare i dati

Negli ultimi mesi hacker russi e nordcoreani, sostenuti dai governi, avrebbero cercato di rubare dati preziosi sul vaccino contro il Covid-19 dalle principali aziende farmaceutiche e dai ricercatori che lavorano per trovare una cura per la malattia.

La denuncia parte dal colosso della tecnologia MIcrosoft, secondo cui la maggior parte degli attacchi rilevati non ha avuto successo. L'azienda, però, non ha fornito informazioni su quanti siano invece riusciti o su quanto gravi fossero tali violazioni.

La maggior parte degli obiettivi, situati in Canada, Francia, India, Corea del Sud e Stati Uniti, erano "direttamente coinvolti nella ricerca di vaccini e trattamenti per il Covid-19" in varie fasi della sperimentazione clinica.

La società ha identificato uno dei gruppi di hacker come 'Fancy Bear', gli agenti militari russi che il National Cyber Security Center britannico ha indicato a luglio come responsabili dei tentativi di intrusione. Altri due sono il gruppo 'Lazarus' della Corea del Nord e un gruppo che Microsoft ha identificato come 'Cerium'.

In un post sul blog di Microsoft, il vicepresidente per la sicurezza Tom Burt afferma che "la maggior parte di questi attacchi è stata bloccata dalle protezioni di sicurezza integrate nei nostri prodotti. Abbiamo informato tutte le organizzazioni prese di mira e, laddove gli attacchi hanno avuto successo, abbiamo offerto aiuto"

Gli attacchi più recenti

Gli attacchi informatici che prendono di mira il settore sanitario e sfruttano la pandemia non sono una novità, ricorda Microsoft, e i ransomware (richieste di pagamento di riscatto) hanno preso di mira ospedali e organizzazioni sanitarie negli Stati Uniti.

L'elenco dei cyberattacchi, dall'inizio della pandemia, comprendono l'ospedale universitario di Brno nella Repubblica Ceca, il sistema ospedaliero di Parigi, i sistemi informatici degli ospedali spagnoli, gli ospedali in Thailandia, le cliniche mediche nello stato americano del Texas, un'agenzia sanitaria nello stato americano dell'Illinois e anche organismi internazionali come l'Organizzazione mondiale della sanità.

In Germania, una donna di Dusseldorf sarebbe diventata la prima vittima conosciuta a seguito di un attacco informatico a un ospedale. 

Colpiti anche Giappone e Australia

Anche alcuni istituti di ricerca giapponesi che sviluppano vaccini contro il coronavirus sarebbero stati colpiti da attacchi informatici, a quanto sembra di provenienza dalla Cina: lo aveva rivelato, nei giorni scorsi, Crowdstrike, una società di sicurezza informatica statunitense.

L'ente nazionale per la Cybersecurity del governo giapponese, a seguito della rivelazione,  ha lanciato un appello alle case farmaceutiche istituti di ricerca ad aumentare i livelli di allerta contro tentativi di intrusione allo scopo di rubare informazioni riservate.

fonte: rainews.it

lunedì 16 novembre 2020

Covid: più spesa online dopo il lockdown

La pandemia ha messo il turbo agli acquisti online degli italiani: nel 2020 il 37% dei food shopper online ha aumentato la spesa destinata ai prodotti alimentari sui canali online ma ben uno su quattro (24%) ha aumentato - di oltre il 5% rispetto al 2019 - la spesa per prodotti non food. È quanto emerge dall'Osservatorio 'The World after Lockdown' curato da Nomisma e Crif che ha coinvolto un panel omnibus di mille italiani tra i 18 e i 65 anni.

L'e-commerce ha subito una spinta complessiva: il 70% degli intervistati ha fatto almeno un acquisto sul web nell'ultimo anno e gli italiani hanno continuato a fare spesa digitale anche dopo il lockdown.

Per quanto riguarda la spesa alimentare online questa per lo più avviene tramite i siti delle insegne della grande distribuzione (73%) ma crescono canali alternativi: il 13% ha provato servizi e app specializzate come Cortilia o Tannico.

La maggior parte predilige la consegna a casa (78%), il 16% propende per il ritiro presso il punto vendita. Esploso l'utilizzo dei locker (6%), prima quasi sconosciuto. Chi compra cibo e bevande online lo fa soprattutto per la possibilità di acquistare 24 ore su 24 (27%), per evitare code (18%), per non spostarsi da casa (17%). Chi è ancora legato al negozio fisico non vuole rinunciare al piacere di fare la spesa dal vivo (37%), al poter vedere/toccare i prodotti (21%) e poi per i costi di spedizione considerati alti (10%) e per prezzi non sempre convenienti dei prodotti (9%). 

fonte: ansa.it

 

sabato 10 ottobre 2020

Covid più acquisti online. Volano prodotti elettronici, crollano i viaggi

Più acquisti online, ma spendendo meno del solito. E' l'effetto della crisi del coronavirus che ha accelerato la transizione verso il mondo digitale, con effetti che si sentiranno  nei comportamenti dello shopping in modo duraturo, anche nella ripresa economica. A sottolinearlo è il rapporto 'Covid-19 e l'e-commerce' dell'Unctad, l'organismo Onu per il  commercio e lo sviluppo.

Un sondaggio tra 3.700 consumatori in 9 Paesi industrializzati (tra cui l'Italia) o emergenti, ha rilevato che oltre la metà degli interpellati ora fa acquisti online più frequentemente e  utilizza Internet per seguire le notizie, avere informazioni legate alla salute e per l'intrattenimento digitale. In base ai dati raccolti in collaborazione con la Netcomm Suisse  eCommerce Association, gli acquisti digitale sono aumentati dall'inizio dell'epidemia, rispetto al 2019, nella maggior parte delle categorie di prodotti. La percentuale di consumatori  che fa almeno un acquisto online ogni due mesi è aumentata del 10% per i prodotti Ict ed elettronici, del 9% per i farmaceutici e gli utensili per giardinaggio e il fai-da-t, dell'8% nell'istruzione e nei corsi online, del 7% per i mobili per la casa e del 6% per i cosmetici.

Spesa mensile media diminuita
Tuttavia, la spesa mensile media per consumatore è diminuita in modo marcato, perchè sono state rinviate le grandi spese, sottolinea il rapporto. La caduta è evidente soprattutto  nel settore turismo è viaggi (-75%), probabilmente il più colpito alla crisi, ma sono in calo, come valore medio mensile degli acquisti, anche l'Ict (-48%), i mobili (-53%) e la moda  (-43%). Più contenuta la flessione della spesa per i prodotti agro-alimentari (-11%) e farmaceutici (23%).

Aumento acquisti online è stato forte soprattutto in Cina e Turchia
A livello geografico l'aumento degli acquisti online è stato forte soprattutto in Cina e Turchia, meno evidente in Svizzera e Germania, dove l'e-commerce era già molto diffuso  prima della pandemia. La maggior parte degli interpellati dal sondaggio, e in particolare quelli di Cina e Turchia, sottolineano che continueranno a fare acquisti online e che anche  in futuro si concentreranno sui prodotti essenziali. Quanto ai viaggi, la preferenza va soprattutto agli spostamenti locali, il che suggerisce - conclude il rapporto - che la crisi avrà un  impatto duraturo sul turismo internazionale.

fonte: Rainews.it

lunedì 8 giugno 2020

Gli hashtag social durante l’emergenza Covid

Ecco la classifica degli hashtag più usati dalla community, appena diffusa dalla piattaforma: non solo 

  • #Covid19
  • #coronavirus
  •  #coronavirusitalia e  
  • #covid19italia (con relativi affini o errori di battitura, voluti o meno) ma anche 
  • #lockdown 
  • #quarantena
  •  #mascherine
  •  #conte 

Specialmente in occasione delle drammatiche conferenze stampa notturne del presidente del Consiglio fra la fine dell’inverno e la primavera – e #andratuttobene, che ha segnato la prima, angosciante parte dell’emergenza. Una speranza che pare abbiamo ben presto dimenticato, precipitando in estate nelle solite, piccole polemiche e spesso cancellando le difficoltà di pochi mesi prima.

 

domenica 24 maggio 2020

Ragazzo di 17 anni rifiuta 8 milioni di dollari

Ragazzo di 17 anni rifiuta 8 milioni di dollari per il suo colosso web sul Covid: «Non amo speculare»

È americano, ha soli 17 anni, ha creato un colosso web sul coronavirus, e ha rifiutato una mega-offerta d'acquisto da 8 milioni di dollari. Motivo? Semplice, non ama le speculazioni. «Sono giovane, solo 17 anni, non mi servono tutti quei soldi, non voglio approfittare dell'emergenza sanitaria». E' la storia di Avi Schiffmann, residente nello Stato di Washington, che ha fatto il giro del mondo. Ha realizzato un portale sul Covid-19 da 30milioni di visitatori al giorno per un totale di 700 milioni di visualizzazioni: consente di tenere traccia dei numeri legati ai casi di coronavirus nel mondo.

Sul sito sfilano dati su infezioni, morti e guariti suddivisi per tutti i paesi del mondo e basati sulle comunicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e degli altri enti nazionali. Si può visionare anche una mappa con la diffusione dell’infezione, oltre a informazioni aggiornate sul virus, compresi i vademecum sui corretti comportamenti anti-Covid. Un'impresa non da poco. Gli può capitare, per esempio, di restare sveglio fino alle 7 del mattino a sistemare errori nel codice, nella cui programmazione ha messo centinaia di ore. Una volta, è stato sveglio per 50 ore per correggere gli errori.

Sulla vendita, però, il giovane programmatore resta fermo sulla sua idea. «Le persone pensano che me ne pentirò, ma sto pensando di fare molte cose in futuro», spiega Schiffmann, che nel frattempo sta ricevendo svariate offerte di lavoro, anche da colossi come Microsoft. 

Fonte : ilmattino.it

domenica 3 maggio 2020

Sito ufficiale aggiornamenti contagi ecc. Coronavirus Italia

Il Dipartimento della Protezione Civile ha realizzato una mappa interattiva per la visualizzazione della situazione relativa al monitoraggio sanitario sul Coronavirus in Italia. 
 
Si tratta di un nuovo strumento che si aggiunge ai comunicati e alle conferenze stampa del Dipartimento della Protezione Civile, a partire dalla dichiarazione dello stato di emergenza per il Covid-19. Dal 7 marzo, attraverso il sito www.protezionecivile.gov.it, è possibile consultare una cartina geografica dell'Italia e individuare i casi dei contagi, indicati con un pallino rosso. 
 
La visualizzazione del numero dei contagi può essere fatta con un dettaglio che va dal livello regionale alla singola provincia. In alto sono disponibili il totale delle persone attualmente positive, il numero dei guariti, quello dei deceduti (in attesa di conferma da parte dell'istituto Superiore di Sanità) e il totale dei casi registrati. A destra due grafici mostrano l'andamento nazionale e il dato dei nuovi positivi riferito ai giorni precedenti. 
 
Gli utenti possono scaricare i dati - forniti dal Ministero della Salute - in formato aperto, corredati di licenza CC-BY e di metadati, in conformità a quanto previsto dal Codice dell'Amministrazione Digitale. L'applicazione web è stata realizzata utilizzando la piattaforma ArcGIS Online di ESRI ed è disponibile in due versioni: per dispositivi mobile e per desktop:
I dati vengono aggiornati giornalmente alle ore 18, in contemporanea alla conferenza stampa che viene trasmessa attraverso i canali social del Dipartimento della Protezione Civile.

 


 

sabato 4 aprile 2020

Coronavirus : i siti più visitati ... Inps e PornHub

Dai dati forniti da Google Trends, gli italiani in questa quarantena dovuta al coronavirus hanno in mente soltanto due cose, Inps e Pornhub. Infatti queste due parole sono quelle più ricercate sul famoso motore di ricerca.

Il noto sito per adulti, da quando milioni di persone sono state costrette all’isolamento in casa, ha avuto un notevole incremento di visite, arrivando ad essere il sito più cliccato in Italia, specialmente dopo che la piattaforma di streaming video aveva dato la possibilità ai suoi utenti di usufruire gratuitamente della versione Premium del sito.

Nella giornata di ieri però, Pornhub è stato scavalcato dal sito dell’Inps. Questo cambio al vertice è iniziato quando è stato attivato il Bonus di 600 euro per i lavoratori autonomi, che ha spinto oltre 4 milioni di italiani a riversarsi sul portale della previdenza sociale italiana.


Fonte: Lorenzo Porcini (mondotv24.it )

giovedì 2 aprile 2020

Coronavirus e domini

La pandemia di Coronavirus scatena la corsa alla registrazione di domini che contengono le parole “covid-19” e “coronavirus” per rivenderli a prezzi esorbitanti sul mercato secondario del nomi a dominio.

Ecco alcune quotazioni di qualche dominio legato al Coronavirus per darvi un’idea delle cifre di questo particolare business:

  • covid19test.net e covid19-nyc.com: 25.000 dollari.
  • covid19tracking.com: 2.600 dollari.
  • corona-us-cases.com, coronavirusgive.com e coronavirus-us-news.com: 1.000 dollari
  • coronasurvive.com: 564 dollari.

Questi sono solo alcuni degli oltre 65.000 domini registrati negli ultimi due mesi che contengono parole legate al Coronaviris… e non sono nemmeno fra i più cari. Ad esempio, covid-19serum.com, mycovid.org e coronavirusantitoxin.com hanno una quotazione di ben 1.149.999 dollari!

fonte : Register.it

 

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