martedì 29 dicembre 2020

I cattivi nei film non possono utilizzare un iPhone

È una notizia diffusa dal The New York Post, frutto di un’intervista con Rian Johnson. Quando ho cercato “cattivi che usano iPhone” questo articolo del Post era in cima alla pagina. Ora è diventato virale.

Apple ovviamente non commenterà niente di tutto ciò, perciò non possiamo avere nessuna certezza. Diciamo che Apple preferisce che nei film i cattivi usino un Galaxy Fold o un LG V60, ma non possono costringere un produttore cinematografico a fare ciò. Anche se i dispositivi forniti fossero per scopi pubblicitari, e Apple sporgesse querela, la cosa non arriverebbe in tribunale.

Ciò che è curioso, stando a quanto dice Johnson, è che se lo spettatore pensa che un personaggio sia dalla parte dei buoni, e non sta usando un iPhone, allora deve trattarsi certamente di un villain, o comunque facente parte della squadra dei “cattivi”. Ok, prendiamola per buona. Essendo un fanboy di Apple, faccio molta attenzione ai dispostivi Apple presenti nei film che guardo. E mi sembra che molti cattivi usino spesso dei MacBook. Al contrario molti “buoni” usano spesso PC o laptop.

Insieme a mia moglie sto guardando Person of Interest su Netflix, e il protagonista, Harold Fynch, usa un PC nel quartier generale e un MacBook sul campo. Probabilmente la sua morale è ambigua.



lunedì 21 dicembre 2020

e-Commerce, con il secondo lockdown cresce del 32%

Anche durante il secondo lockdown, gli italiani si sono affidati sempre di più all’eCommerce e ai pagamenti digitali per effettuare acquisti in sicurezza, confermando il trend di crescita già riscontrato in primavera e che non sembra destinato a fermarsi al termine della pandemia. Così emerge dall’ultima indagine della mobile Bank N26 secondo cui il volume totale degli acquisti sui siti di eCommerce è infatti aumentato del 32% rispetto al periodo antecedente il secondo lockdown, arrivando a rappresentare quasi un terzo del totale delle spese degli italiani.

Cresce del 21% il numero totale delle transazioni online, con un aumento particolarmente significativo nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni (+22%). Notevole anche la crescita del 64% del numero di acquisti eCommerce rispetto allo stesso numero di giorni durante il primo lockdown, grazie anche alle giornate del Black Friday e del Cyber Monday, che hanno convinto molte persone ad acquistare online i regali di Natale avvantaggiandosi di interessanti sconti.

fonte: Wallstreetitalia.com

sabato 19 dicembre 2020

Come guadagnare con i video su Facebook

Finalmente è possibile guadagnare con Facebook grazie alle pubblicità nei tuoi video, esattamente come avviene su YouTube.

Dunque puoi essere pagato da Facebook se le persone guardano i tuoi video. In questa guida ti spiegherò come farlo, dato che alcune delle pagine che gestisco sono idonee ed hanno ricevuto l’attivazione di questa funzione.

Ecco i requisiti per monetizzare i tuoi video su Facebook:

  • La tua pagina deve essere rispettare le linee guida di Facebook.
  • La tua pagina deve avere almeno 10.000 follower.
  • La tua pagina deve aver raggiunto uno di questi traguardi negli ultimi 60 giorni: 15.000 interazioni; 180.000 minuti di visualizzazione su tutti i tuoi video; o 30.000 visualizzazioni da 1 minuto su video di 3 minuti o più.
  • Devi avere almeno 18 anni.

Se invece la tua pagina è idonea per le inserzioni in-stream di Facebook, ecco come iniziare a monetizzare i video della durata di almeno 3 minuti.

giovedì 17 dicembre 2020

Natale, spedizioni in tilt

Spedizioni in tilt per Natale, tutti i principali vettori che consegnano pacchi si trovano in difficoltà per la consegna. Quest’anno il volume di richieste è davvero esorbitante, colpa anche del Covid che dissuade molti all’acquisto di persona e spinge a fare shopping online.

La corsa ai regali di Natale 2020 sta avendo come risultato un blocco nelle spedizioni. Poste Italiane, Dhl, Ups, Bartolini si trovano bloccati: magazzini pieni di ordini da smistare e consegnare, molti non ne accettano più perché manca il posto. Così com’era accaduto con l’assalto alla spesa online, ai tempi del primo grande lockdown in Italia, così capita durante le Feste con lo shopping virtuale.

Nei magazzini Dhl si stima siano in giacenza 30mila pacchi, tanto che il vettore ha sospeso l’accettazione di alcune spedizioni, Poste Italiane ne ha 80mila e Ups 50mila. Il rischio maggiore riguarda la merce deperibile, per questo tipo di pacchi c’è infatti il pericolo che arrivino al destinatario non più commestibili, anche se si spera che il sistema di consegna venga sbloccato al più presto.

Ritardi nelle spedizioni

I corrieri non garantiscono tempi di consegna accurati, il ché si traduce nell’incubo peggiore di chi è solito spedire, soprattutto per le Feste, il tradizionale “pacco da giù”. Questo contiene infatti generi alimentari di ogni sorta, dalle Regioni del Sud Italia, destinato principalmente a studenti fuori sede e a chi vive lontano da casa. Uno dei pensieri più amati potrebbe dunque rischiare di non arrivare per Natale, così come tanti altri regali che dovrebbero essere consegnati dal corriere.

fonte: notizie.it

mercoledì 9 dicembre 2020

Il nuovo spot tv ebay : In ogni acquisto c’è una storia.

Da qualche giorno è in rotazione televisiva la nuova pubblicità di Natale firmata eBay: un mini film diretto a raccontare il valore aggiunto della piattaforma di vendita online, per le PMI italiane. Protagonista dello spot, infatti, è una piccola attività di vendita al dettaglio, in cui a emergere è inizialmente il rapporto di un padre (proprietario del negozio) e sua figlia.

Guardando il video, inizialmente sembrerebbe che la figlia sia troppo impegnata a leggere il cellulare per aiutare e dare conforto al padre, impegnato a mandare avanti (fra molte difficoltà) l'attività di famiglia. Ma al termine dello spot la verità viene svelata: la ragazza stava gestendo gli ordini online, per consentire al padre di vendere tutti i prodotti via web.

Il messaggio che sta dietro alla pubblicità di eBay è che dietro gli acquisti fatti sulla loro piattaforma, si nasconde spesso la storia di una PMI italiana. Un'idea creativa interessante, che punta a dare un nuovo posizionamento alla piattaforma di acquisti online.

Fai gli acquisti su eBay, sostieni le piccole attività italiane e le loro storie.

sabato 5 dicembre 2020

Ecco la guida sicura per gli acquisti online

I consigli della Polizia Postale per non incorrere in potenziali truffe

  1. Utilizzare software e browser completi ed aggiornati. Potrà sembrare banale, ma il primo passo per acquistare in sicurezza è avere sempre un buon antivirus aggiornato all’ultima versione sul proprio dispositivo informatico. Gli ultimi sistemi antivirus (gratuiti o a pagamento) danno protezione anche nella scelta degli acquisti su Internet. Per una maggiore sicurezza online, inoltre, è necessario aggiornare all’ultima versione disponibile il browser utilizzato per navigare perché ogni giorno nuove minacce possono renderlo vulnerabile.
  2. Dare la preferenza a siti certificati o ufficiali. In rete è possibile trovare ottime occasioni ma quando un’offerta si presenta troppo conveniente rispetto all’effettivo prezzo di mercato del prodotto che si intende acquistare, allora è meglio verificare su altri siti. Potrebbe essere un falso o rivelarsi una truffa. E’ consigliabile dare la preferenza a negozi online di grandi catene già note perché oltre ad offrire sicurezza in termini di pagamento sono affidabili anche per quanto riguarda l’assistenza e la garanzia sul prodotto acquistato e sulla spedizione dello stesso. In caso di siti poco conosciuti si può controllare la presenza di certificati di sicurezza quali TRUST e VERIFIED / VeriSign Trusted che permettono di validare l’affidabilità del sito web.
  3. Un sito deve avere gli stessi riferimenti di un vero negozio! Prima di completare l’acquisto verificare che il sito sia fornito di riferimenti quali un numero di Partiva IVA, un numero di telefono fisso, un indirizzo fisico e ulteriori dati per contattare l’azienda. Un sito privo di tali dati probabilmente non vuole essere rintracciabile e potrebbe avere qualcosa da nascondere. I dati fiscali sono facilmente verificabili sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate.
  4. Leggere sempre i commenti e i feedback di altri acquirenti. Le “voci” su un sito truffaldino circolano velocemente online! Prima di passare all’acquisto del prodotto scelto è buona norma leggere i “feedback” pubblicati dagli altri utenti sul sito che lo mette in vendita. Anche le informazioni sull’attendibilità del sito attraverso i motori di ricerca, sui forum o sui social sono utilissime.
  5. Su smartphone o tablet utilizzare le app ufficiali dei negozi online. Se si sceglie di acquistare da grandi negozi online, il consiglio è quello di utilizzare le App ufficiali dei relativi negozi per completare l’acquisto. Questo semplice accorgimento permette di evitare i rischi di “passare” o “essere indirizzati” su siti truffaldini o siti clone che potrebbero catturare i dati finanziari e personali inseriti per completare l’acquisto.
  6. Utilizzare soprattutto carte di credito ricaricabili. Per completare una transazione d’acquisto sono indispensabili pochi dati come numero di carta, data di scadenza della carta ed indirizzo per la spedizione della merce. Se un venditore chiede ulteriori dati probabilmente vuole assumere informazioni personali (numero del conto, PIN o password) che, in quanto tali, dovete custodire gelosamente e non divulgare. Al momento di concludere l’acquisto, la presenza del lucchetto chiuso in fondo alla pagina o di “https” nella barra degli indirizzi sono ulteriori conferme sulla riservatezza dei dati inseriti nel sito e della presenza di un protocollo di tutela dell’utente, ovvero i dati sono criptati e non condivisi.
  7. Non cadere nella rete del phishing e/o dello smishing ovvero nella rete di quei truffatori che attraverso mail o sms contraffatti, richiedono di cliccare su un link al fine di raggiungere una pagina web trappola e sfruttando meccanismi psicologici come l’urgenza o l’ottenimento di un vantaggio personale, riusciranno a rubare informazioni personali quali password e numeri di carte di credito per scopi illegali. L’indirizzo Internet a cui tali link rimandano differisce sempre, anche se di poco, da quello originale.
  8. Un annuncio ben strutturato è più affidabile! Leggi attentamente l’annuncio prima di rispondere: se ti sembra troppo 2 breve o fornisce poche informazioni, non esitare a chiederne altre al venditore. Chiedi più informazioni al venditore sull’oggetto che vuoi acquistare e se le foto pubblicate sembrano troppo belle per essere vere, cerca in rete e scopri se sono state copiate da altri siti! ⦁ Non sempre…. è sempre un buon affare. Diffida di un oggetto messo in vendita a un prezzo irrisorio, non sempre è un affare: accertati che non ci sia troppa differenza tra i prezzi proposti e quelli di mercato! ⦁ Non fidarsi…. Dubita di chi chiede di esser contattato al di fuori della piattaforma di annunci con email e/o sms ambigui con la scusa di far risparmiare sulle commissioni e di chi ha troppa fretta di concludere l’affare.

mercoledì 25 novembre 2020

Meglio Instagram o Facebook per promuovere la tua attività?

Se per esempio ti rivolgi a persone dai 40-50 anni in su, probabilmente il tuo target si trova su Facebook. Se invece ti rivolgi a persone più giovani, con tutta probabilità le troverai su Instagram.

Ma non sempre l’età è un fattore discriminante, perché ci sono nicchie che hanno comportamenti diversi rispetto alla propria fascia d’età, quindi la cosa migliore è fare un’analisi dettagliata del tuo target per capire quali sono le sue abitudini online.

Se questa informazione non fosse per te discriminante (es: il tuo target è su entrambi i social), allora inizia a valutare pro e contro di Instagram e Facebook

 

Instagram continua ad essere un social visivo, quindi la fanno da padrone foto (curate e belle) e video.

Invece Facebook ha vari tipi di contenuti, e anche se quelli che vanno più forte sono i video e le live, Facebook continua a mostrare anche altre tipologie (es: i link).

Inoltre, dato che su Facebook è facilissimo creare contenuti, troviamo di tutto e di più: link ad articoli di giornale come a siti di bufale, post testuali isterici di qualche “amico”, come post curati e interessanti di qualche blogger.

Insomma, Facebook è ormai un calderone dentro cui tutti buttano i propri contenuti, belli e meno belli.

Invece Instagram strizza l’occhio alla qualità e allo storytelling.

sabato 21 novembre 2020

Vaccino Covid ; gli hacker cercano di rubare i dati

Negli ultimi mesi hacker russi e nordcoreani, sostenuti dai governi, avrebbero cercato di rubare dati preziosi sul vaccino contro il Covid-19 dalle principali aziende farmaceutiche e dai ricercatori che lavorano per trovare una cura per la malattia.

La denuncia parte dal colosso della tecnologia MIcrosoft, secondo cui la maggior parte degli attacchi rilevati non ha avuto successo. L'azienda, però, non ha fornito informazioni su quanti siano invece riusciti o su quanto gravi fossero tali violazioni.

La maggior parte degli obiettivi, situati in Canada, Francia, India, Corea del Sud e Stati Uniti, erano "direttamente coinvolti nella ricerca di vaccini e trattamenti per il Covid-19" in varie fasi della sperimentazione clinica.

La società ha identificato uno dei gruppi di hacker come 'Fancy Bear', gli agenti militari russi che il National Cyber Security Center britannico ha indicato a luglio come responsabili dei tentativi di intrusione. Altri due sono il gruppo 'Lazarus' della Corea del Nord e un gruppo che Microsoft ha identificato come 'Cerium'.

In un post sul blog di Microsoft, il vicepresidente per la sicurezza Tom Burt afferma che "la maggior parte di questi attacchi è stata bloccata dalle protezioni di sicurezza integrate nei nostri prodotti. Abbiamo informato tutte le organizzazioni prese di mira e, laddove gli attacchi hanno avuto successo, abbiamo offerto aiuto"

Gli attacchi più recenti

Gli attacchi informatici che prendono di mira il settore sanitario e sfruttano la pandemia non sono una novità, ricorda Microsoft, e i ransomware (richieste di pagamento di riscatto) hanno preso di mira ospedali e organizzazioni sanitarie negli Stati Uniti.

L'elenco dei cyberattacchi, dall'inizio della pandemia, comprendono l'ospedale universitario di Brno nella Repubblica Ceca, il sistema ospedaliero di Parigi, i sistemi informatici degli ospedali spagnoli, gli ospedali in Thailandia, le cliniche mediche nello stato americano del Texas, un'agenzia sanitaria nello stato americano dell'Illinois e anche organismi internazionali come l'Organizzazione mondiale della sanità.

In Germania, una donna di Dusseldorf sarebbe diventata la prima vittima conosciuta a seguito di un attacco informatico a un ospedale. 

Colpiti anche Giappone e Australia

Anche alcuni istituti di ricerca giapponesi che sviluppano vaccini contro il coronavirus sarebbero stati colpiti da attacchi informatici, a quanto sembra di provenienza dalla Cina: lo aveva rivelato, nei giorni scorsi, Crowdstrike, una società di sicurezza informatica statunitense.

L'ente nazionale per la Cybersecurity del governo giapponese, a seguito della rivelazione,  ha lanciato un appello alle case farmaceutiche istituti di ricerca ad aumentare i livelli di allerta contro tentativi di intrusione allo scopo di rubare informazioni riservate.

fonte: rainews.it

lunedì 16 novembre 2020

Covid: più spesa online dopo il lockdown

La pandemia ha messo il turbo agli acquisti online degli italiani: nel 2020 il 37% dei food shopper online ha aumentato la spesa destinata ai prodotti alimentari sui canali online ma ben uno su quattro (24%) ha aumentato - di oltre il 5% rispetto al 2019 - la spesa per prodotti non food. È quanto emerge dall'Osservatorio 'The World after Lockdown' curato da Nomisma e Crif che ha coinvolto un panel omnibus di mille italiani tra i 18 e i 65 anni.

L'e-commerce ha subito una spinta complessiva: il 70% degli intervistati ha fatto almeno un acquisto sul web nell'ultimo anno e gli italiani hanno continuato a fare spesa digitale anche dopo il lockdown.

Per quanto riguarda la spesa alimentare online questa per lo più avviene tramite i siti delle insegne della grande distribuzione (73%) ma crescono canali alternativi: il 13% ha provato servizi e app specializzate come Cortilia o Tannico.

La maggior parte predilige la consegna a casa (78%), il 16% propende per il ritiro presso il punto vendita. Esploso l'utilizzo dei locker (6%), prima quasi sconosciuto. Chi compra cibo e bevande online lo fa soprattutto per la possibilità di acquistare 24 ore su 24 (27%), per evitare code (18%), per non spostarsi da casa (17%). Chi è ancora legato al negozio fisico non vuole rinunciare al piacere di fare la spesa dal vivo (37%), al poter vedere/toccare i prodotti (21%) e poi per i costi di spedizione considerati alti (10%) e per prezzi non sempre convenienti dei prodotti (9%). 

fonte: ansa.it

 

domenica 8 novembre 2020

Google Trends 2020: la classifica delle parole più cercate

Iniziamo dalle parole dove come vi abbiamo già anticipato figurano parole legate alla pandemia e al coronavirus, ma non solo. In classifica sono presenti anche termini legati all’attualità e più recenti come le elezioni USA e Maradona, scomparso pochi giorni fa. Ecco la classifica delle 10 parole più cercate su Google nel 2020:

  1. Coronavirus
  2. Elezioni USA
  3. Classroom
  4. Weschool
  5. Nuovo Dpcm
  6. Diego Armando Maradona
  7. Kobe Bryant
  8. Meet
  9. Contagi
  10. Protezione civile

i personaggi più cercati su Google quest’anno

  1. Alex Zanardi
  2. Silvia Romano
  3. Donald Trump
  4. Joe Biden
  5. Giuseppe Conte
  6. Kim Jong-un
  7. Boris JohnsonKamala Harris
  8. Rula Jebreal
  9. Elon Musk

le guide più cercate su Google nel 2020

 “Come fare...”:
  1. ...il pane in casa
  2. ...le mascherine antivirus
  3. ...il lievito di birra
  4. ...la pizza
  5. ...l’amuchina
  6. ...il lievito madre
  7. ...il tampone
  8. ...lo spid
  9. ...domanda reddito di emergenza
  10. ...gli gnocchi

sabato 7 novembre 2020

Quanto costa Zoom

La versione gratuita consente videochat one-to-one illimitate ma limita le sessioni di gruppo a 40 minuti e 100 partecipanti.

Vediamo i diversi servizi prevede diversi piani a pagamento. Nel dettaglio abbiamo:

  • Piano gratuito - Numero senza limiti di riunioni ma le videochiamate di gruppo hanno un limite massimo di 40 minuti per sessione e non è possibile registrarle.
  • Zoom Pro - a 13,99 euro al mese permette agli ospiti di creare ID, permette di registrare le videochiamate su cloud o attraverso la memoria internna del device, le sessioni hanno un limite massimo di 24 ore.
  • Zoom Business - a 18,99 euro al mese consente di accedere al meeting host (minimo 10 partecipanti), marchiare le videochat e i meeting con il proprio marchio aziendale e permette di trascrivere le vdeochiamate. A questo si aggiunge un servizio clienti accessibile H24 e personale.
  • Zoom Enterprise: sempre a 18,99 euro mese, allarga i meeting host a 100 partecipanti, archiviazione cloud senza limiti per registrazioni, sconti e offerte su vari webinar.

giovedì 5 novembre 2020

Come scaricare Zoom

L’app desktop è disponibile per Windows e macOS, mentre l’app mobile è disponibile per Android e iOS.

Scarica l’app Zoom per desktop o dispositivo mobile

I passaggi da seguire per iscriversi a Zoom sono elementari: ci si può registrare inserendo un indirizzo email valido e una password o, in alternativa, accedere attraverso Google e Facebook.

Se sei un utente desktop, puoi anche avviare una registrazione locale, creare sondaggi, trasmettere il tuo Facebook in diretta su Facebook e altro ancora. In altre parole, l’app desktop è più completa.

Zoom ha svariate funzioni, tra queste troviamo:

  • Zoom Room, permette di organizzare videochiamate e meeting di ottima qualità permettendo anche di trascrivere in automatico il contenuto della videochiamata;
  • Zoom Phone, consente di effettuare chiamate vocali sfruttando il traccio dati in modo simile alle chiamate su WhatsApp;
  • Screen Share Zoom, ovvero la condivisione dello schermo con tutti i partecipanti a una videochiamate;
  • Webinar Zoom, una delle funzioni che più contraddistingue l’app e che permette di organizzare veri e propri corsi online con ospiti fino a 100 utenti contemporaneamente. Il bacino di spettatori si allarga fino a 10.000 utenti per i webinar che non prevedono un intervento diretto e la partecipazione attiva degli utenti.

mercoledì 4 novembre 2020

Che cos'e l'app Zoom

Zoom è una piattaforma web, sviluppata dall’azienda Zoom Video Communications Inc. con sede in California, utilizzata per call di lavoro, chat, videoconferenze, videochiamate, video webinar, lezioni a distanza e altri eventi sempre da remoto.

Può essere utilizzata sia da utenti privati che da aziende, su pc e altri dispositivi come smartphone e tablet.

L’utilizzo massivo dello smart working di questo periodo sta incrementando il business delle aziende tecnologiche che offrono strumenti per le videoconferenze, le chat e altre applicazioni che permettono ai team di rimanere collegati virtualmente. Tra questi c’è Zoom, che in questi giorni sta facendo parlare di sé e i suoi titoli in borsa stanno avendo sostanziosi incrementi.

A fine aprile Zoom ha superato i 300 milioni di utenti giornalieri. Meno di un mese prima erano 200 milioni al giorno le persone collegate sulla piattaforma. Una crescita vertiginosa, per via della quarantena imposta dall'emergenza sanitaria in tutto il mondo, ma che si è accompagnata a qualche problema di sicurezza.


lunedì 2 novembre 2020

Zoom è tra le l’app più scaricate su iPhone nel 2020

Un segnale decisivo tra app più scaricate nel 2020 (non di gioco) lo ha dato Zoom, la videochat divenuta popolarissima in seguito all’epidemia di coronavirus. 

Secondo gli analisti di Sensor Tower, i nuovi download di Zoom dai negozi App Store per iPhone e iPad e Google Play per dispositivi Android hanno sfiorato i 131 milioni nel mondo.

Il 18,2% del download complessivi è avvenuto in India, il 14,3% in Usa.  I paesi con il maggior numero di installazioni dell’app in questo periodo sono stati l’India al 18,2% dei download totali e Stati Uniti al 14,3%.


mercoledì 28 ottobre 2020

I browser più utilizzati su mobile?

La scelta è quasi sempre tra Safari (per chi ha l’iPhone) e Chrome (gli utenti Android). Una scelta facile, persino scontata

In Italia svetta dunque Safari con il 37.77% e Chrome Mobile è solo secondo al 34.58%, d'altronde molti degli utenti Android utilizzano senza problemi il browser stock del sistema del robottino, sono il 20.17% in totale nel Bel Paese. 

In Europa va molto di moda Safari, il browser Apple è primo in classifica nel Regno Unito, Francia, Italia, Svezia, Belgio e Olanda, addirittura in Danimarca è usato dal 72.78 percento degli utenti. Chrome è invece il secondo in classifica, con il più alto tasso di adozione del continente in Austria (49.92%) e buoni risultati sopra il 30% anche in Francia, Germania, Italia, Grecia, Olanda, Spagna, Polonia e Svezia.

Situazione simile a quella europea anche in America del Nord, con Safari leader in USA grazie ad un sontuoso 58.28%, segue Chrome con il 31.15% e Android stock con il 7.72%. In America del Sud è Chrome invece il preferito, Safari è infatti sempre secondo in Brasile, Guatemala, Messico, Perù e Argentina, addirittura terzo in Jamaica.

Curiosa la situazione in Cina, con il browser stock di Android a 37.63%, Safari alle calcagna con il 35.82% e Chrome mobile solo terzo con il 19.19%, motivato dalle infinite restrizioni vigenti in questo paese per i servizi Google. Tra le curiosità abbiamo l'utilizzo incredibile del browser Android in Vietnam, con una percentuale di adozione addirittura dell'83.96%, l'esatto opposto di quanto avviene in Danimarca con il solo 4.75%.


lunedì 26 ottobre 2020

Il browser più utilizzato nel 2020?

Google Chrome è leader tra i browser per il 2020. Il popolare browser messo a punto dalla casa di Mountain View ha fatto registrare un nuovo traguardo, si tratta del quinto mese consecutivo, riuscendo a raggiungere il suo massimo in assoluto con una quota di mercato del 69,8%.

Il rapporto è stato pubblicato da Net Applications, una società di analisi dello stato della California. Una quota di mercato così elevata, detenuta allo stato attuale da Chrome, è stata superata in passato solo dal browser Internet Explorer realizzato dall'altro colosso tech, Microsoft, che nel 2008 è riuscita a raggiungere il 70 percento.

In queste ore è emerso un rapporto molto interessante:Google Chrome è leader tra i browser per il 2020. Il popolare browser messo a punto dalla casa di Mountain View ha fatto registrare un nuovo traguardo, si tratta del quinto mese consecutivo, riuscendo a raggiungere il suo massimo in assoluto con una quota di mercato del 69,8%.

Il rapporto è stato pubblicato da Net Applications, una società di analisi dello stato della California. Una quota di mercato così elevata, detenuta allo stato attuale da Chrome, è stata superata in passato solo dal browser Internet Explorer realizzato dall'altro colosso tech, Microsoft, che nel 2008 è riuscita a raggiungere il 70 percento.

In base all'attuale tasso di crescita, si prevede che Microsoft Edge riuscirà a raggiungere una quota di mercato del 10,3 percento entro il 2021, una percentuale chiaramente molto lontana ma che potrebbe aumentare progressivamente. Un altro concorrente non di poco conto è Mozilla con il suo Firefox, che riesce a coprire una base del 7,2 percento, fatta registrare proprio nel mese di maggio di quest’anno e con un tasso di crescita, che negli ultimi i tempi, è stato relativamente piatto.


 

giovedì 22 ottobre 2020

I migliori antivirus Android gratuiti

Di seguito è stata stilata la classifica per avere un’idea di quale sia il miglior antivirus per Android.
L’ordinamento è realizzato tenendo in considerazione come parametro principale il livello di protezione e come secondario quello di usabilità:

 

  1. Protezione 6 – Usabilità 6:
    Avast Mobile Security 6.7
    Bitdefender Mobile Security 3.2
    G Data Internet Security 26.1
    Kaspersky Lab Internet Security 11.15
    Norton Mobile Security 3.23
    PSafe DFNDR 5.0
    Sophos Mobile Security 7.1
    Tencent WeSecure 1.4
    Trend Micro Mobile Security & Antivirus 9.1
  2. Protezione 6 – Usabilità 5,5:
    McAfee Mobile Security 4.9
  3. Protezione 6 – Usabilità 5:
    Alibaba Mobile Security 5.5
  4. Protezione 6 – Usabilità 4:
    Antiy AVL 2.5
    Cheetah Mobile Security Master 4.2
  5. Protezione 5,5 – Usabilità 5,5:
    ESET Mobile Security & Antivirus 3.7
  6. Protezione 5,5 – Usabilità 5:
    AhnLab V3 Mobile Security 3.1
    Ikarus mobile.security 1.7
  7. Protezione 5 – Usabilità 5,5:
    F-Secure Safe 17.1
  8. Protezione 3 – Usabilità 6:
    NSHC Droid-X 3.0
  9. Protezione 2,5 – Usabilità 6:
    DU Group DU Antivirus – App Lock Free 3.2
  10. Protezione N/D – Usabilità 6:
    Google Play Protect 8.3
    Panda Security Mobile Security 3.2

Se intendete approfondire i valori dei vari test potete trovare ulteriori dettagli sulla pagina ufficiale dei test di AV-Test.


 

venerdì 16 ottobre 2020

Esistono antivirus per Smartphone ?

Esisotno? vengono utilizzati gli antivirus per smartphone o per tablet ?

Beh, possiamo dire che ne abbiamo viste davvero di tutti i colori in fatto di sicurezza: profili e password rubati, dati criptati e poi chiesto un riscatto, computer infettati per inviare spam e virus.

A questo punto ribaltiamo la domanda: perché gli hackers non dovrebbero interessarsi a uno strumento che abbiamo sempre con noi, e che può rivelarsi una miniera di informazioni utili per chi le sa utilizzare?

Gli smartphone e i tablet, soprattutto quelli con Android – in quanto un sistema operativo open source quindi con il codice sorgente a disposizione di chiunque – sono i più vulnerabili.

Quindi anche su Smartphone si possono installare Antivirus, nel prossimoarticolo vedremoalcuni antivirus per android... 



sabato 10 ottobre 2020

Covid più acquisti online. Volano prodotti elettronici, crollano i viaggi

Più acquisti online, ma spendendo meno del solito. E' l'effetto della crisi del coronavirus che ha accelerato la transizione verso il mondo digitale, con effetti che si sentiranno  nei comportamenti dello shopping in modo duraturo, anche nella ripresa economica. A sottolinearlo è il rapporto 'Covid-19 e l'e-commerce' dell'Unctad, l'organismo Onu per il  commercio e lo sviluppo.

Un sondaggio tra 3.700 consumatori in 9 Paesi industrializzati (tra cui l'Italia) o emergenti, ha rilevato che oltre la metà degli interpellati ora fa acquisti online più frequentemente e  utilizza Internet per seguire le notizie, avere informazioni legate alla salute e per l'intrattenimento digitale. In base ai dati raccolti in collaborazione con la Netcomm Suisse  eCommerce Association, gli acquisti digitale sono aumentati dall'inizio dell'epidemia, rispetto al 2019, nella maggior parte delle categorie di prodotti. La percentuale di consumatori  che fa almeno un acquisto online ogni due mesi è aumentata del 10% per i prodotti Ict ed elettronici, del 9% per i farmaceutici e gli utensili per giardinaggio e il fai-da-t, dell'8% nell'istruzione e nei corsi online, del 7% per i mobili per la casa e del 6% per i cosmetici.

Spesa mensile media diminuita
Tuttavia, la spesa mensile media per consumatore è diminuita in modo marcato, perchè sono state rinviate le grandi spese, sottolinea il rapporto. La caduta è evidente soprattutto  nel settore turismo è viaggi (-75%), probabilmente il più colpito alla crisi, ma sono in calo, come valore medio mensile degli acquisti, anche l'Ict (-48%), i mobili (-53%) e la moda  (-43%). Più contenuta la flessione della spesa per i prodotti agro-alimentari (-11%) e farmaceutici (23%).

Aumento acquisti online è stato forte soprattutto in Cina e Turchia
A livello geografico l'aumento degli acquisti online è stato forte soprattutto in Cina e Turchia, meno evidente in Svizzera e Germania, dove l'e-commerce era già molto diffuso  prima della pandemia. La maggior parte degli interpellati dal sondaggio, e in particolare quelli di Cina e Turchia, sottolineano che continueranno a fare acquisti online e che anche  in futuro si concentreranno sui prodotti essenziali. Quanto ai viaggi, la preferenza va soprattutto agli spostamenti locali, il che suggerisce - conclude il rapporto - che la crisi avrà un  impatto duraturo sul turismo internazionale.

fonte: Rainews.it

martedì 6 ottobre 2020

Come bloccare i pop-up

Se ad esempio, vadi su eBay cerchi un paio di scarpe, automaticamente si apre un'altra pagina di un sito online che vende scarpe ? ecco come risolvere...

I pop-up durante la navigazione possono essere creati dalle pagine che visiti oppure dovuti a spyware, adware o BHO maligni (qui le differenze:

http://www.ottimizzazione-pc.it/i-tipi-di-malware-...

Per rimuovere eventuale codice maligno nel tuo computer effettua una scansione completa del computer con Malwarebytes Antimalware, SuperAntiSPyware, Ad-Aware e altri 5-10 scanners antivirus scelti tra questi (tutti gratuiti):

http://www.ottimizzazione-pc.it/i-migliori-scanner...

Per bloccare i pop-up ci sono varie opzioni a seconda del browser che usi.

Per Chrome e Firefox AdBlock Plus è il più popolare:

http://adblockplus.org/

 


venerdì 25 settembre 2020

Elenco dei siti e Social bloccati in Cina

Ecco un elenco dei siti Web più popolari che, al momento, sono bloccati in Cina:

Social

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Pinterest
  • Snapchat
  • Quora
  • Tumblr
  • Picasa
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sabato 19 settembre 2020

Motore di ricerca Baidu

"In Occidente abbiamo Google, in Cina hanno Baidu."

Baidu è stato fondato nel 2000 ed è il motore di ricerca più popolare in Cina. Nella classifica occupa il terzo posto con una quota pari al 9,27% nell’ultimo anno ha scavalcato yahoo ask e aol.

Letteralmente “Baidu” significa centinaia o migliaia di volte.

Molte persone in Occidente non avranno mai sentito parlare di Baidu, il motore di ricerca più popolare in Cina. Il 90% degli utenti di Internet in Cina usa Baidu (oltre 700 milioni di persone). Inoltre, oltre il 75% circa delle query di ricerca online della nazione avvengono su Baidu, cosa che equivale a miliardi di ricerche al mese. Baidu ha oltre un miliardo di utenti mobili attivi e il suo assistente vocale, DuerOS, genera oltre 2 miliardi di query vocali al mese.


 

martedì 15 settembre 2020

Differenze tra Google e Bing

Differenza c’è tra Google e Bing? La maggior parte di noi utilizza Google, ma non bisogna certo sottovalutare il crescente potere del motore di ricerca di casa Microsoft.

Analizzando il posizionamento del tuo sito Internet potresti accorgerti che questo appare più o meno in alto nella serp a seconda del motore di ricerca che utilizzi. Prova a digitare la stessa frase nella search bar di Google e in quella di Bing e vedrai che i risultati di ricerca saranno diversi.

Sappiamo bene che il posizionamento è dato da molti fattori, ma quali sono le reali differenze tra Google e Bing?

Iniziamo analizzando alcuni dati che ci aiuteranno a capire in che direzione vanno i due motori di ricerca:

  • su 100 utenti che fanno ricerche su internet circa il 65% utilizza Google e il 30% utilizza Bing;
  • il pubblico dei giovani under 45 utilizza Google, gli over 45 preferiscono Bing;

Sicuramente nell’ultimo periodo Bing, da molti ancora sconosciuto, sta acquistando punti che lo avvicinano a Google: il 30% di ricerche non è poco e questo sembra essere un dato in crescita.



domenica 13 settembre 2020

Ma la parola Bing cosa vuol dire?

Il nome del servizio è stato infatti scelto per essere onomatopeico e riportare l’utente al suono di una lampadina che si accende quando si trova la soluzione ad un problema (in italiano “bingo!”).
Tra le sue particolarità grafiche risalta anche l’immagine di sfondo, che cambia quotidianamente; inoltre tramite le frecce direzionali poste sul portale si possono scorrere le immagini di sfondo dei giorni precedenti, in modo da rivedere quelle più suggestive per l’utente.


Bing è il tentativo di Microsoft di sfidare Google nel campo delle ricerche online e rappresenta sicuramente il motore di ricerca alternativo per eccellenza.

Tuttavia nonostante i loro sforzi non sono ancora riusciti a convincere gli utenti che il proprio motore di ricerca può produrre risultati perfino migliori di quelli di Google.

venerdì 4 settembre 2020

Motori di Ricerca alternativi a Google

Quali sono i motori di ricerca su internet più usati al mondo? Oltre a Google e Bing ci sono altri motori di ricerca importanti che, pur non avendo al stessa notorietà, sondano il web generando milioni di query giornaliere.

Per alcuni potrebbe essere una novità, ma il motore di ricerca Google non è affatto l’unico utilizzato su Internet al giorno d’oggi.

In effetti ci sono diversi motori di ricerca gratis che ambiscono a conquistare il trono oggi occupato da Google, sebbene nessuno di loro può al giorno d’oggi rappresentare una minaccia concreta.

Tuttavia esistono motori di ricerca alternativi a Google che vale la pena prendere in considerazione. L’elenco motoridiricerca più importanti viene presentata di seguito, tratteremo i primi dieci classificati:

  1. Google
  2. Bing
  3. Baidu
  4. Yahoo
  5. Yandex
  6. Ask
  7. DuckDuckGo
  8. Naver
  9. Seznam
  10. Ecosia

venerdì 28 agosto 2020

Cosa sono i Ping ?

Si sente dire prestazioni Ping per le connessioni internet. Ma cosa cosa sono ?

I Ping è un programma sviluppato a metà degli anni '80 negli USA e ora implementato nella gran parte dei sistemi operativi in commercio ed è diventato "misura standard", nonché sinonimo, della latenza della vostra connessione. In altre parole? Ping misura, in millisecondi, il tempo necessario affinché un pacchetto di dati faccia un viaggio di "andata e ritorno" (Round Trip Time, RTT) tra il vostro computer e un server "bersaglio". Minore sarà il tempo impiegato dal pacchetto di dati per effettuare questo viaggio, migliore sarà la qualità della vostra connessione.

È importante sapere il ping, perchè in una partita online il ping fa la differenza, sia che sia del server stesso, che dei giocatori (l'ideale sarebbe un ping il più piccolo possibile). Un giocatore che vedi avere ping "0" significa che è in diretta comunicazione con il server, che è il server stesso, o che si tratta di un giocatore non giocante (bot). 

Un ping ingiocabile, che ti mette in difficoltà con altri giocatori è superiore al 100, in questi casi, il tuo pc è in difficoltà a mandare e ricevere pacchetti con il server, quindi noterai ritardi (proiettili che arrivano in ritardo), errori ecc; un ping medio dove giocare è possibile ma altri giocatori con ping più basso potrebbero farvi fuori è tra i 60-100; uno invece ottimo in cui è difficile notare rallentamenti con il server, e che ti mette in una condizione di vantaggio rispetto ai giocatori con connessioni lente è un ping <60.


 

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