giovedì 28 dicembre 2017

i Google Trends del 2017

Le parole più cercate su Google in Italia 2017 : Ricerche
Televisione, sport, disastri naturali sono questi i temi più frequenti nelle parole più cercate dagli italiani su Google nel 2017. Nadia Toffa è al primo posto, se si pensa che il suo malore si è verificato a dicembre, in pochi giorni ha superato ogni altra parola cercata. L'apprensione e anche il mistero intorno alla sue condizioni hanno fatto andare moltissime persone a cercare aggiornamenti su Google.




1) Nadia Toffa
2) Hotel Rigopiano
3) Italia – Svezia
4) Sanremo
5) Terremoto
6) Giro d'Italia
7) Occidentali's Karma
8) Tour de France
9) Corea del Nord

10) Champions League

Le parole più cercate su Google in Italia 2017:

Personaggi

1) Nadia Toffa
2) Gianluigi Donnarumma
3) Nicky Hayden
4) Paolo Villaggio
5) Fabrizio Frizzi
6) Chester Bennington
7) Ermal Meta
8) Chiara Ferragni
9) Chris Cornell
10) Fiorella Mannoia

Le parole più cercate su Google al mondo 2017:

Tecnologia
Molto interessante anche la classifica delle parole più cercate su Google nel 2017 a livello globale per quanto riguarda la Tecnologia. Al primo posto svetta l'iPhone 8, molti si sarebbero aspettati iPhone X, ma bisogna considerare che prima dell'annuncio ufficiale dell'iPhone Ten, si pensava che il nuovo modello di punta dovesse chiamarsi iPhone 8, quindi molte delle ricerche precedenti il 12 settembre sono state fatte usando la parola chiave iPhone8
1) iPhone 8
2) iPhone X
3) Nintendo Switch
4) Samsung Galaxy S8
5) Xbox One X
6) Nokia 3310
7) Razer Phone
8) Oppo F5
9) OnePlus 5
10) Nokia 6

Le parole più cercate su Google in Italia 2017:
Eventi

Tra le parole più cercate 2017 co sono anche molyti eventi, il principale (Italia-Svezia) non ci ha visto uscire a testa alta. Sanremo ottiene la seconda posizione tra le parole chiave più ricercate per la sezione eventi e segue “terremoto” per i diversi episodi drammatici che il nostro Paese ha attraversato quest'anno. Ci son poi le manifestazioni sportive tra le parole più cercate su Google nel 2017. Per una volta il Ciclismo batte il calcio piazzando Gio d'Italia e Tour de France prima di Champions League.

1) Italia – Svezia
2) Sanremo
3) Terremoto
4) Giro d'Italia
5) Tour de France
6) Corea del Nord
7) Champions League
8) Catalogna
9) Uragano Irma
10) Manchester

Le parole più cercate su Google in Italia 2017:
Come fare…

Tra le parole più cercate su Google di sempre spiccano tanti “come fare”. Il 2017 evidentemente è l'anno delle olive che ottengono la prima posizione, seguite da tematiche tecnologiche “come fare il back up” è la 2a espressione più cercata su Google nel 2017 nella categoria “Come fare”. Sicuramente gli italiani sono oggi un popolo più maturo sulle tematiche informatiche, ma certamente i ransomware hanno reso più stringente (praticamente fondamenatel) effettuare i backup regolarmente, evidentemente molti non sapevano nemmeno come farli. Altra tematica digitale al 5 posto “Come fare lo screemshot”.

1) Le olive in salamoia
2) Il back up
3) La marmellata di albicocche
4) La carbonara
5) Lo screenshot
6) Il pesto
7) La crema pasticcera
8) Le bolle di sapone
9) Il passaporto
10) Il cubo di Rubik

Le parole più cercate su Google in Italia 2017:

Perché…

Tra le parole più cercate di sempre su Google ci sono anche i “Perché”. Le domande che si sono fatti gli Italiani sono su tematiche che nella maggior parte dei casi sono “politiche”.

1) La Catalogna vuole l'indipendenza
2) Fischiano le orecchie
3) Le cicale cantano
4) Si festeggia l'8 marzo
5) Si festeggia ferragosto
6) Il sale scioglie il ghiaccio
7) La Corea del Nord vuole attaccare gli Stati Uniti
8) Fedez piange
9) Si chiama Blockhouse
10) C'è la guerra in Siria

Le parole più cercate su Google in Italia 2017

Cosa significa…

1) Ipocondriaco
2) Mannaggia
3) Despacito
4) Namaste
5) Panta rei
6) Ius soli
7) Rosatellum
8) Collimare
9) Karma
10) Bae

Le parole chiave più cercate su Google nel mondo 2017:

Ricerche

Le parole chiave più cercate nel modo mostrano più varietà rispetto a quelle che cercano gli italiani e la tecnologia balza al 2° e 3° posto della classifica.

1) Hurricane Irma
2) iPhone 8
3) iPhone X
4) Matt Lauer
5) Meghan Markle
6) 13 Reasons Why
7) Tom Petty
8) Fidget Spinner
9) Chester Bennington
10) India National Cricket Team

Parole più cercate su Google nel mondo 2017:
Persone

1) Matt Lauer
2) Meghan Markle
3) Nadia Toffa
4) Harvey Weinstein
5) Kevin Spacey
6) Gal Gadot
7) Melania Trump
8) Floyd Mayweather
9) Michael Flynn
10) Philippe Coutinho

mercoledì 20 dicembre 2017

Social media 2017: Le tendenze che hanno segnato l'anno


Il mondo dei social media è in continua evoluzione e ogni anno ci sono numerosi cambiamenti e tendenze che influenzano la fruizione dei contenuti da parte degli utenti. 

Ecco i principali fatti salienti nel mondo dei social media nel 2017:

  1. La crescita degli utenti: La maggior parte delle piattaforme social ha registrato un aumento degli utenti nel corso del 2017. Ad esempio, Facebook ha superato i 2 miliardi di utenti attivi mensili, mentre Instagram ha raggiunto i 800 milioni di utenti mensili.
  2. L'ascesa delle storie: L'introduzione delle "storie" ha cambiato il modo in cui gli utenti condividono i loro contenuti. Inizialmente lanciate da Snapchat, le storie sono state successivamente introdotte su Instagram e Facebook, consentendo agli utenti di condividere rapidamente contenuti effimeri.
  3. L'importanza della video advertising: Nel corso del 2017, sempre più marchi hanno adottato il video advertising come mezzo principale per promuovere i loro prodotti e servizi sui social media. Piattaforme come Facebook e Instagram hanno sviluppato funzionalità di video advertising sempre più avanzate, permettendo ai marketer di raggiungere il loro pubblico in modo più efficace.
  4. La diffusione delle chatbot: L'uso dei chatbot per il customer service è diventato sempre più comune nel corso del 2017. Piattaforme come Facebook Messenger hanno introdotto funzionalità avanzate di chatbot, consentendo ai brand di fornire un'esperienza più personalizzata ai propri clienti.
  5. La lota contro le fake news: Nel 2017, la diffusione delle fake news ha rappresentato un problema sempre più grave sui social media. Piattaforme come Facebook e Twitter hanno introdotto misure per contrastare la diffusione di notizie false, attraverso l'utilizzo di algoritmi avanzati e la collaborazione con organizzazioni di fact-checking.
  6. L'aumento dell'engagement degli influencer: Gli influencer hanno continuato a svolgere un ruolo importante nel marketing sui social media nel corso del 2017. Tuttavia, molte marche hanno iniziato a collaborare con micro-influencer, piuttosto che con i grandi nomi, allo scopo di ottenere un engagement più autentico e una maggiore fedeltà del pubblico.

In sintesi, il 2017 è stato un anno di evoluzione costante nel mondo dei social media, caratterizzato da una maggiore attenzione alle storie, al video advertising e alle chatbot, insieme a una lotta crescente contro le fake news e una maggiore attenzione agli influencer di nicchia.


domenica 10 dicembre 2017

Google sta cambiando la lunghezza dei meta tags ?

A partire dallo scorso 4 maggio Google ha iniziato ad aumentare la larghezza delle serp in modo da dare più spazio al testo e quindi rendere i risultati più verbosi e, forse, più efficaci.

A quanto pare Google sta testando un nuovo layout per i risultati delle ricerche. Quindi più spazio in larghezza agli snippet in modo tale che questi possano mostrare più informazioni di quanto non facessero prima. Questo aggiornamento è coerente con uno degli ultimi update di Google che prevede la rimozione degli annunci sponsorizzati dalla colonna destra della serp. Avendo quindi più spazio a disposizione i designer hanno pensato bene di sfruttarlo per dare risultati più voluminosi pur conservando i 10 elementi per pagina.
se la nuova larghezza fosse confermata, i tag title passerebbero dai 50-60 caratteri (spazi compresi) ai 70 circa. Discorso analogo anche per le description che, in alcuni casi, potrebbero arrivare ad avere tre righe di testo contro le attuali due. Dal punto di vista dell'utente ciò si traduce in una maggiore quantità di informazioni per decidere se cliccare o meno su un risultato.

Slegg riporta che Google è ancora troncare le descrizioni di due linee per molti risultati di ricerca ancora, quindi si può ancora vederli attestandosi a circa 160 caratteri, a volte. Quando viene visualizzata una linea a tre snipped vengono in a 278 caratteri per riga.

Probabilmente anche le URL in verde avranno più spazio verso destra riuscendo così a mostrare più parole nello SLUG. Saranno meno frequenti i cosiddetti “troncamenti” di frasi, nei quali Google deve intervenire per tutte quelle pagine che non hanno fatto un buon lavoro di ottimizzazione on-page. Ecco uno screenshot piuttosto eloquente nel quale puoi vedere la nuova e la vecchia serp a confronto…
è importante notare che questo può essere un test che Google potrebbe invertire in qualsiasi momento. Per stessa ammissione della società, è sempre il test A / B. Quindi è una buona idea non basare i vostri sforzi di SEO su questi numeri fino a quando non si sa per certo se il test diventerà un cambiamento permanente.

In futuro serp sempre più ricche

Il modo più efficace che Google ha di fidelizzare i suoi utenti è quello di regalare la migliore esperienza di ricerca possibile. Questo si traduce nel cercare di comprendere al meglio le intenzioni di chi fa ricerche online e, sulla base di questo, restituire una serie di risultati il più possibile vicini alle attese dell'utente. Le serp sono il posto migliore dove studiare e analizzare per via deduttiva il funzionamento di Google. Il comportamento degli utenti si gioca tutto in questo spazio e Google lo sa bene.
Con la variazione della larghezza della serp iniziata qualche giorno fa, Google intende proprio dare più informazioni per mettere l'utente nelle condizioni di poter scegliere al meglio.


domenica 3 dicembre 2017

Creare un file robots.txt ?

I robots.txt sono file di testo memorizzati nella directory principale di un sito web. La loro funzione è quella di indicare quali parti del sito non sono accessibili ai crawler dei motori di ricerca. Sono un ottimo strumento per i webmaster (o in generale per chi gestisce un sito), in quanto offrono la possibilità di dire ai motori di ricerca quali file o pagine del sito possono essere esaminate (ovvero visitate) o meno.

Un file robots.txt può essere creato utilizzando un semplice editor di testo e devi assicurarti che venga identificato (e quindi salvato) come "robots.txt". Di seguito sono proposte alcune righe di testo, presenti nel file, che sono sempre scansionate e analizzate dai motori di ricerca. 

Ogni file robots.txt è composto da due parti: La prima parte è detta "User Agent". Google utilizza diversi user-agent, cioè robot dei motori di ricerca, come Googlebot. Dovresti iniziare a scrivere un testo robots.txt partendo con la sintassi "User-agent": *", un comando che in pratica comunica a tutti i web crawler di seguire le successive righe. Nella seconda parte, invece, puoi definire cosa vuoi che sia letto o meno grazie ai comandi allow e disallow. Questo permetterà ai robot di eseguire la scansione di una pagina o meno. Si dovrebbe iniziare questa riga con la sintassi "Disallow: /", il che significa che i robot elencati non possono leggere nessun file o pagina.  
 
 

martedì 28 novembre 2017

Meglio WhatsApp o Telegram ?

Partiamo dalle caratteristiche in comune: sia WhatsApp che Telegram sono gratuite, disponibili per iOS e Android, e presenti nella versione per PC rispettivamente con WhatsApp Web e Telegram Web.

Entrambe sono intuitive e facili da utilizzare, mostrano le liste dei contatti e le chat in uso, ma anche le sessioni attive su diversi dispositivi, che si può decidere di terminare con un solo clic.


Perché usare Telegram
Quando sentiamo dire che Telegram è l'app di messaggistica perfetta per chi tiene particolarmente alla sua privacy (e, perché no, ha qualche segreto da nascondere) è perché offre la possibilità di avviare chat segrete che si autodistruggono (si può impostare un timer che va da 1 secondo a 1 settimana) dove c'è il blocco dell'inoltro dei messaggi.

A differenza di WhatsApp, Telegram non ha la crittografia end-to-end come impostazione predefinita, per cui in caso di attacco hacker ai server, i dati degli utenti e i contenuti scambiati non saranno al sicuro da occhi indiscreti. In ogni caso, seppur protette da crittografia end-to-end, le chat di WhatsApp possono essere spiate usando WhatsApp Web o altri metodi.

Sempre relativamente alla protezione della privacy, su Telegram è possibile utilizzare l'impronta digitale o un passcode come misura di sicurezza per proteggere le chat, pertanto ogni volta che si apre l'app per entrare bisogna sbloccarla con il codice o con il riconoscimento digitale. Inoltre, a differenza di WhatsApp, non mostra l'orario dell'ultimo accesso di un utente, ma dà solo una vaga indicazione come “pochi minuti fa”.
Altri pro di Telegram assenti su WhatsApp sono: la possibilità di usare una valanga di adesivi divertenti, la possibilità di creare canali di discussione che vanno al di là dei “gruppi” e quella di aggiungere un numero di telefono, cosa che al momento WhatsApp non permette di fare in quanto non si possono usare due numeri sullo stesso telefono.

Perché usare WhatsApp
Anche se Telegram è ormai molto popolare, quanto a diffusione in Italia WhatsApp non ha concorrenza: è molto più facile che i vostri amici e conoscenti abbiano installato e utilizzino quotidianamente WhatsApp piuttosto che Telegram, e già questo è un buon motivo per preferire la prima alla seconda.

WhatsApp ha le conferme di lettura (che tuttavia possono essere disattivate), mentre su Telegram non si può sapere se un messaggio è stato consegnato: qui la doppia spunta blu può indicare sia “messaggio letto” che “consegnato”. Al contrario, Telegram ha un sistema migliore per le conferme di lettura nelle chat di gruppo, mentre su WhatsApp queste sono un po' confuse.

WhatsApp offre però un importante vantaggio, ossia la possibilità di effettuare sia chiamate che videochiamate (Telegram consente solo le chiamate) e, stando alle indiscrezioni, sono in arrivo anche le videochiamate di gruppo. Ancora, WhatsApp mostra l'orario preciso dell'ultimo accesso (una funzionalità utile per i più curiosi) e consente di fare le Storie come immagine profilo.

martedì 21 novembre 2017

Crittografia end-to-end, cosa significa?

La crittografia end-to-end è una nuova tecnica che garantisce agli utenti che, anche in caso di attacco ai server dell'app di messaggistica, le loro chat saranno al sicuro da occhi indiscreti.
Questa, infatti, permette di crittografare le conversazioni in modo che solo i due soggetti coinvolti ( più persone nel caso dei gruppi) possano decifrare i messaggi inviati verso la rete. Quindi, i server della società, in questo caso Whatsapp, agiscono come se fossero dei postini che non possono decifrare il messaggio che stanno trasportando.
 
Come è possibile tutto ciò? La crittografia end-to-end funziona attraverso l'uso di due chiavi crittografiche. Una delle chiavi è pubblica, mentre l'altra è privata. In questo caso specifico, il software Whatsapp genera entrambe le chiavi:
  • la chiave privata resta sul dispositivo dell'utente e gli servirà per decifrare tutti i messaggi ricevuti durante le conversazioni;
  • la chiave pubblica viene condivisa con l'altro utente con cui si scambiano i messaggi, e la utilizzerà per crittografare tutti i pacchetti che gli abbiamo inviato.
Quindi, grazie a questa nuova tecnologia introdotta da Whatsapp, i vostri messaggi sono maggiormente al sicuro da occhi indiscreti. Queste chiavi di sicurezza non riguardano solo i messaggi inviati su Whatsapp, ma anche immagini e video, come specificato in un comunicato ufficiale:
“L'idea è semplice: quando spedisci un messaggio, l'unica persona che lo può leggere è la persona o la chat di gruppo alla quale hai mandato il messaggio. Nessuno può vedere il messaggio. Non i cyber criminali. Non gli hackers. Non i regimi oppressivi. Nemmeno noi.La crittografia end-to-end aiuta a rendere le comunicazioni via WhatApp private, una sorta di conversazione faccia a faccia.”


martedì 14 novembre 2017

Cosa significa "Taggare" ?

Entrato da pochi anni a far parte del nostro vocabolario, il verbo "taggare” è stato introdotto nella lingua italiana come italianizzazione dell'inglese “to tag”, traducibile in italiano come “etichettare” e utilizzato nell'ambito dei Social Network.

"Taggare" è l'italianizzazione del verbo inglese to tag, che significa "etichettare". Il termine è entrato nel linguaggio comune grazie a Facebook: nel social network, "taggare" significa dare un nome ad un volto presente all'interno di una foto o di un video. L'utente può etichettare un volto conosciuto cliccandoci sopra con il mouse e scegliendo il nome corrispondente alla persona dalla lista dei propri amici. La foto taggata apparirà sulla bacheca dell'amico in questione e verrà indicizzata nella sua cartella "foto".
Letteralmente, in lingua inglese “tag” significa “etichetta, cartellino”, esattamente come quelli che si trovano sugli articoli in vendita nei negozi, in cui si possono leggere le informazioni base dell'oggetto o del capo che si intende acquistare.

Con l'avvento dei social network, la parola “tag” ha acquisito un nuovo significato, vicino all'espressione verbale italiana “identificare”. Per esempio, aggiungiamo un tag ad una foto quando vogliamo indicare la presenza di una persona specifica.


Ultimo Post inserito

In Italia arriva "PIZZA GPT" il clone di ChatGpt per gl'italiani