mercoledì 28 febbraio 2018

Plug-in Google Adsense per Wordpress: Addio

WordPress era l'unico CMS ad avere un plug-in dedicato ufficiale per la gestione degli annunci pubblicitari Google Adsense. “Era”. Perché anche se il plugin è ancora attivo, Google ha annunciato il 2 marzo che da maggio 2017 il plug-in non sarà più disponibile.

Per questo motivo, nella barra laterale di questo sito trovi uno spazio che si chiama “PUBBLICITA', TEST PER GOOGLE ADSENSE”. Sto facendo una serie di esperimenti per gestire gli annunci nelle modalità suggerite da Google e per stilare una breve guida che sarà a beneficio degli abbonati di Wolf.
Non ha senso cercare altri plugin: la mossa di Google è chiara, vogliono far da loro e non affidarsi a terze parti. D'altro canto, tutti i plug-in esistenti per gli altri CMS erano non-ufficiali.


Sai che puoi monetizzare il tuo blog o sito Web in WordPress ricorrendo a Google AdSense? Se ancora non lo conosci, Google AdSense è il sistema pubblicitario di display advertising di Mountain View, che permette agli utenti di un sito di vedere le pubblicità sugli spazi vuoti delle pagine Web.

Con queste pubblicità e mostrando testi, immagini, video e altre amenità interattive, gli amministratori dei blog e dei siti Web possono guadagnare sulla base dei clic (cost-per-clic o CPC) che ricevono sulle finestre di pubblicità mostrate.

In generale, occorre attrezzarsi per inserire gli annunci utilizzando QuickStart, che è uno strumento semplificato che Google mette a disposizione di chi pubblica contenuti e vuole monetizzarli con gli annunci di Google Adsense. Oppure per inserire gli annunci in spazi appositi utilizzando il codice fornito da Google e inserendoli nell'html del sito.

mercoledì 21 febbraio 2018

Perché Google ha deciso di penalizzare i siti HTTP

Al momento, chiarisce la stessa Google, 81 siti su 100 dispongono di una codifica https, ma con l'arrivo del nuovo contrassegno - questo almeno è l'auspicio - la percentuale è destinata a salire. è opportuno chiarire che i siti che manterranno la comunicazione non criptata (http) non verranno bannati, saranno comunque accessibili e navigabili, ma l'utente sarà sempre al corrente dei rischi a cui va incontro.

A breve, tutti i siti HTTP saranno penalizzati da Google, determinando la perdita di posizioni all'interno del motore di ricerca. La conseguenza più diretta sarà un calo di visite al proprio sito. Ecco perché sarà necessario il passaggio a HTTPS.

Grazie al protocollo HTTPS, l'utente ha due importanti garanzie:
  • E' sicuro di comunicare esattamente con il sito web voluto,
  • Le informazioni scambiate non saranno intercettate e/o 
Come evitare penalizzazioni
Provvedere al cambio di protocollo è un'operazione necessaria, sia per evitare penalizzazioni da parte di Google sia perché questo passaggio sarà considerato un fattore di ranking SEO. Google, infatti, dal 1 Gennaio 2018 garantirà ai siti web sicuri una posizione privilegiata nei risultati della SERP, penalizzando quindi quelli sprovvisti di certificato.

Adeguarsi al protocollo HTTPS è un importante segnale di fiducia che aumenta la credibilità del tuo sito agli occhi degli utenti, è un modo sicuro per proteggere i dati da vari tipi di attacchi ed ti aiuta nel posizionamento sui motori di ricerca.
 
 

mercoledì 14 febbraio 2018

Google: penalizzati i siti web che non usano HTTPS

I siti web che non utilizzano il protocollo HTTPS e i certificati SSL vengono penalizzati da Google per quanto riguarda la loro indicizzazione: conviene dunque correre ai ripari per preservare il proprio ranking

Effettuare il passaggio dal protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol) a HTTPS (HyperText Transfer Protocol over Secure Socket Layer) di un sito web è un'operazione necessaria per evitare di essere penalizzati da Google e mantenere il proprio posizionamento nella SERP (Search Engine Results Page) del motore di ricerca.
Attualmente circa il 70 % dei siti web utilizza il protocollo di trasmissione dati HTTP che, da dicembre 2016, non rispetta più gli standard di sicurezza richiesti da Google, che impone di massimizzare la sicurezza di qualunque trasmissione dati.
Le tipologie di siti web maggiormente sollecitati a effettuare il passaggio al protocollo HTTPS sono prevalentemente siti di e-commerce, portali che prevedono transazioni in denaro e siti con un modulo di contatto (contact form).

Più in generale, qualsiasi sito web che gestisce delle trasmissioni dati senza utilizzare il protocollo HTTPS verrà segnalato da Google come sito non sicuro e subirà delle penalizzazioni dal punto di vista del posizionamento.
La penalizzazione nel ranking coinvolgerà anche i siti ottimizzati dal punto di vista SEO (Search Engine Optimization) che, in questo modo, rischieranno di perdere progressivamente la visibilità fino a quel momento ottenuta.
Google segnalerà il sito in esame attraverso tre tipi di marchiatura differenti:
  1. un avviso che comparirà nei risultati di ricerca, in cui informerà l'utente che il sito “non rispetta i termini di sicurezza”;
  2. un'icona a forma di lucchetto e una linea rossa applicata sopra, che comparirà nella barra dell'indirizzo del browser prima dell'URL del sito;
  3. una videata a tutto schermo in cui comparirà un lucchetto di colore rosso che inviterà gli utenti a non proseguire con la navigazione, poiché la connessione dati non è privata.
Tutte queste penalizzazioni porteranno il sito in questione a essere considerato come inaffidabile, con conseguente calo degli accessi.
Nel caso di siti e-commerce tale marchiatura rappresenterà un danno notevole che potrebbe generare perdita di potenziali clienti e di fatturato, allarmati dal fatto di dover eseguire delle transizioni di pagamento su piattaforme che Google non considera sicure.

mercoledì 7 febbraio 2018

Come ottenere un Certificato SSL

Dopo avere spiegato nei precedenti articoli il protocollo HTTPS, vediamo ora una delle fasi cruciali per la migrazione da HTTP ad HTTPS: 

come ottenere un certificato SSL. 

I certificati SSL sono file abbastanza leggeri, che includono una chiave di cifratura associata ai dettagli di una specifica autorità di certificazione (o Certification Authority, CA). Assumendo che tale autorità di certificazione sia affidabile, e senza addentrarci nella teoria, possiamo dire che tale certificato ci garantisce la sicurezza nelle comunicazioni cifrate per mezzo di tale chiave. Installare un certificato SSL su un web server ci permette di attivare il protocollo HTTPS, con tutto ciò che ne consegue dal punto di vista della sicurezza. 

Ci sono varie opzioni per ottenere un certificato SSL, sia gratuite che a pagamento. Su GoGetSSL o SSLs.com, per esempio, è possibile acquistare un certificato a basso costo, per una cifra che oscilla tra i 4 e i 10 dollari statunitensi. In alternativa, c'è Let's Encrypt, un servizio che permette di ottenere certificati SSL gratuiti, a patto che vengano rinnovati annualmente. 

Ovviamente il discorso del certificato e anche collegato al tipo di Hosting che abbiamo per il nostro dominio , alcuni certificati non sono utilizzabili per alcuni servizi hosting , quindi conviene chiedere al nostro Servizio di Hosting come poter ottenere il certificato SSL , spesso e a pagamento , in tutti i nostri siti web il protocollo e gia incluso .
 
 

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