sabato 2 aprile 2016

Perché è necessario pagare per registrare un dominio: una spiegazione dei costi

Molti si chiedono il perchè ogni anno dobbiamo pagare il nostro dominio ?

Il motivo per cui bisogna pagare un prezzo per registrare un dominio è che i domini sono gestiti da un'organizzazione chiamata ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), che è responsabile per la gestione e l'assegnazione dei nomi di dominio su Internet.

Per registrare un dominio, è necessario pagare una tassa annuale al registrar di domini, che è un'azienda autorizzata dall'ICANN per registrare i domini per conto degli utenti. Il costo per registrare un dominio varia a seconda del tipo di dominio e del registrar che si sceglie. Ad esempio, i domini di primo livello come .com o .org tendono ad essere più costosi rispetto ai domini di secondo livello come .info o .biz.

Il pagamento annuale per la registrazione del dominio serve a coprire i costi della gestione e della manutenzione dei sistemi utilizzati per assegnare e gestire i domini. Inoltre, questo pagamento serve a garantire che i domini siano registrati in modo corretto e che non ci siano duplicati o utilizzi fraudolenti.

In generale, la registrazione di un dominio è un passo importante per la creazione di una presenza online e per la creazione di un sito web. Il costo annuale per la registrazione del dominio è un prezzo da pagare per avere un indirizzo unico e riconoscibile su internet e per proteggere la propria identità online.

lunedì 28 marzo 2016

La frequenza dei post conta su facebook ?

Come LinkedIn, anche Facebook fa in modo di non riempire i feed degli utenti con i post di una stessa azienda, e il secondo post della giornata in genere “oscura” il primo
 
 
In più, sostiene HubSpot, se i post sono numerosi ma l'engagement è basso, l'algoritmo di Facebook potrebbe anche “punire” la pagina rendendo i post poco visibili. Le pagine con almeno 100 fan ricevono in media un clic per ognuno dei primi due post, mentre per per ogni post successivo l'interazione continua a calare. La stima di HubSpot è che il numero ottimale di post per avere massima esposizione su Facebook sia fra i 2 e i 5 alla settimana

A meno che i post non ricevano tanti like o commenti (non meno di 5 interazioni): in questo caso Facebook – che guarda soprattutto all'engagement – premierà la pagina, mostrandone più post nei feed degli utenti. Non è facile avere visibilità sulla piattaforma più affollata del pianeta, ma è comunque necessario presidiarla, dice HubSpot. Molte persone (e molte aziende) fanno ricerche su Facebook e una pagina aziendale inattiva non è mai un buon segnale. Inoltre, è più facile che un “buon” post diventi virale su Facebook che non su LinkedIn o Twitter. E la viralità su Facebook porta inevitabilmente grandi numeri.

lunedì 21 marzo 2016

Quanto postare su LinkedIn?

Sebbene anche su LinkedIn a contare veramente sia il contenuto dei post, HubSpot ha registrato clic in decremento nelle ore serali della giornata, quelle dopo il normale orario d'ufficio. Prevedibile, visto che si tratta di una piattaforma professionale: il consiglio è quindi quello di postare nel corso della giornata lavorativa, poco importa l'ora specifica. Anche il giorno della settimana fa qualche differenza: la rilevazione ha evidenziato una performance inferiore alla media per i post pubblicati il lunedì, il sabato e la domenica, mentre in media il numero di clic ai post è più alto il martedì e il mercoledì.


Quanto postare su LinkedIn?

Non più di una volta al giorno, dice HubSpot. LinkedIn non vuole affollare i feed degli utenti con troppi post di una stessa azienda, e il secondo post della giornata può facilmente “cannibalizzare” la visibilità del primo. Le pagine aziendali con almeno 100 follower totalizzano in genere 2 clic per ognuno dei primi 2 post della settimana, mentre il decimo genera solo 0,5 clic e il tasso di engagement cala ulteriormente per i successivi. I dati suggeriscono quindi di pubblicare da 2 a 5 post la settimana (cioè al massimo un post per giorno lavorativo): con più di 5 post si rischia di ridurre considerevolmente il ritorno sull'investimento effettuato per produrre il contenuto.

lunedì 14 marzo 2016

Quanti tweet pubblicare su twitter al giorno

La rilevazione ha evidenziato che non c'è un momento della giornata migliore o peggiore per postare su Twitter, ogni momento è buono. Il numero di clic è legato alla qualità del contenuto, non all'orario in cui il tweet viene pubblicato. Anche il giorno della settimana appare poco determinante: il monitoraggio ha individuato, per i tweet di maggiore “successo”, un lieve incremento dei clic nei giorni di domenica, lunedì e martedì, ma in proporzioni statisticamente non rilevanti. 


Quanto è opportuno twittare
HubSpot osserva che Twitter è un social network ancora prevalentemente “cronologico”, e quindi quanto più si posta tanto maggiori sono la visibilità e il numero di clic che si ottengono. Le aziende che hanno account con più 100 follower, ha calcolato HubSpot, “guadagnano” mediamente 2,5/3 clic per ogni tweet.

lunedì 7 marzo 2016

Quanti post mettere al giorno su facebook

Less is more: meno contenuti, maggiore qualità

Senza andarci a dilungare sugli elementi degli algoritmi di Facebook (sia per i contenuti organici che a a pagamento) che privilegiano la rilevanza sopra ogni cosa, il mio consiglio è quello di fare meno contenuti, meno post, ma concentrarsi di più sulla qualità degli stessi. 

Per parlare di numeri, per una piccola o media impresa, anche 2 o 3 post a settimana vanno benone, sui quali magari allocare un piccolo budget per dar loro maggior rilevanza (hai speso tempo e risorse per crearli, vorrai che li veda qualcuno o no?); credo che questa logica si possa applicare trasversalmente a tutti i settori, tranne a chi si occupa di notizie.

Qui infatti diventa determinante non solo il fattore tempo (se ne parli “per primo” hai più possibilità che la gente approfondisca la notizia da te), ma anche la quantità di news rilevanti che si vanno a pubblicare, per questo direi che, per chi lavora nel campo editoriale, è importante pubblicare anche più volte al giorno.

Non esagerare con tanti post “inutili” e di contorno, la gente è già sottoposta quotidianamente a un diluvio di informazioni e di stimoli esagerati, offline e online, e aggiungere “rumore” con il tuo brand difficilmente potrà esserti (e essergli) utile.



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