sabato 3 novembre 2018

Storia dei Domini dal 1969 al 2018

I nomi di dominio sono un elemento centrale del mondo di Internet. Consentono di sfogliare tutti i tipi di contenuti sul web in modo semplice senza dover ricordare una sequenza infinita di numeri. La loro storia è strettamente legata alla nascita di Internet e del Domain Name System. Oggi sono tanti i campi che offrono una vasta gamma di possibilità per ogni settore, hobby, attività.

Cronologia del settore dei nomi di dominio

L'industria dei nomi di dominio è naturalmente strettamente correlata alla nascita e allo sviluppo di Internet. Ecco alcuni dei momenti più importanti della storia dei nomi di dominio, in ordine cronologico, dalla nascita dell'organo di governo alle tappe fondamentali.


29 ottobre 1969 – primo messaggio inviato tramite la rete Arpanet

Alle 22:30 del 29 ottobre 1969 viene inviato il primo messaggio utilizzando Arpanet, la rete del dipartimento di difesa degli Stati Uniti. Si tratta del precursore di Internet.


1973 – registrati i numeri socket

Jon Postel registra sul suo notebook i numeri socket per Arpanet. Il suo registro diventerà l’Internet Assigned Numbers Authority (IANA), il quale coordina il Domain Name System (DNS).


1983 – per la prima volta vengono utilizzati i nomi di dominio

Data la rapida crescita della rete, l’utilizzo di un unico registro hostname era pressoché impossibile. Per la prima volta nella storia vengono utilizzati i primi domini tramite il DNS nell’Arpanet. I documenti di riferimento pubblicati all’IETF sono RFC 882 e RFC 883.


1984 – sono disponibili sette TLD

Nel 1984 sono sette i top-level domains disponibili ovvero: .COM, .ORG, .NET, .EDU, .GOV, .MIL. RFC 920 è il documento che descrive questi domini per scopi generali.


15 marzo 1985 – registrazione del primo dominio .COM

Era il 15 marzo 1985 e il primo dominio .COM al mondo fu registrato da Symbolics Inc., una società di computer con sede nel Massachusetts. La proprietà del dominio è cambiata nel corso degli anni ed è ora un museo sulla storia di Internet. Di seguito è riportato un elenco dei primi 10 domini registrati.

  • 15 marzo 1985 – symbolics.com
  • 24 aprile 1985 – bbn.com
  • 24 maggio 1985- think.com
  • 11 luglio 1985 – mcc.com
  • 30 settembre 1985 – dec.com
  • 7 novembre 1985 – northrop.com
  • 9 gennaio 1986 – xerox.com
  • 17 gennaio 1986 – sri.com
  • 3 marzo 1986 – hp.com
  • 5 marzo 1986 – bellcore.com


24 febbraio 1986 – la registrazione dei domini diventa pubblica

La registrazione di un dominio era limitata alle organizzazioni con accesso alla rete ARPA. Da questa data i nomi di dominio possono essere registrati da tutti.


1 gennaio 1988 – nasce .IT, dominio nazionale italiano

Nasce il dominio .IT, il ccTLD italiano gestito dal CNR di Pisa.


Novembre 1988 – nasce .INT

Su richiesta della NATO per un nome di dominio che il suo carattere di organizzazione internazionale nasce .INT, un TLD sponsorizzato.


1992 – InterNIC, per l’organizzazione della rete Internet

L’esponenziale crescita di Internet rese necessaria una nuova organizzazione: IANA e NSF si unirono in InterNIC, un ente in parte governativo con il compito di organizzare e far crescere i registri e i servizi del DNS.


1995 – registrare un nome di dominio ha ora un prezzo

Prima del 1995 chiunque volesse registrare un nome a dominio poteva farlo gratuitamente. La situazione è cambiata quando la National Science Foundation ha concesso a Network Solutions la possibilità di pagare per la registrazione. La prima tariffa per una registrazione di due anni è di circa $ 100.


1997 – saturazione dei domini .COM con tre lettere

Tutti le combinazioni di nomi di dominio con .COM a tre caratteri sono state registrate.


1998 – privatizzazione del DNS e ICANN

Su sollecitazione del presidente Clinton, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha emesso una proposta nel 1998 per privatizzare il Domain Name System (DNS), che è stato successivamente controllato dagli Stati Uniti. Un documento chiamato "Libro verde" è stato creato per aumentare la concorrenza sui mercati internazionali. Dopo molte critiche, è stato redatto un white paper, che è una versione modificata del precedente documento che ha portato alla formazione dell'ICANN.


1999 – venduto il dominio più costoso di sempre

Il dominio più costoso mai venduto è business.com, venduto alla modica cifra di 345 milioni di dollari. Leggi nel nostro articolo i 15 nomi di dominio più costosi di sempre.


16 novembre 2000 – sette nuovi gTLD

ICANN comunica l’introduzione di sette nuovi gTLD: .AERO, .BIZ., .COOP, .INFO, .MUSEUM, .NAME, e .PRO. Verranno resi disponibili nel corso dei successivi 4 anni.


2003 – Truth in Domain Names Act

Il Trust in Domain Names Act, in combinazione con il PROTECT Act, è un atto legislativo che stabilisce una punizione per chi registra nomi di dominio fraudolenti che attirano gli utenti a siti con materiale pornografico senza il loro consenso.


2004 – ancora nuovi gTLD

Tra il 2003 e il 2004 viene aperto un bando che porterà nel DNS i nuovi gTLD .ASIA, .CAT, .JOBS, .MOBI, .TEL e .TRAVEL.


2008 – elaborazione di una guida per la selezione di nuovi domini

ICANN inizia l’elaborazione di una guida per la candidatura di nuovi gTLD. La guida verrà aggiornata nel corso degli anni. L’ultima versione risale al 4 giugno 2012.


26 novembre 2012 – nuovo bando per nuovi gTLD

Entrano nella fase sunrise sette nuovi gTLD: .BIKE, .CLOTHING, .GURU, .HOLDINGS, .PLUMBING, .SINGLES, .VENTURES.


2012 – registrati 14.962 domini in 24 ore

Mike Mann, uno speculatore nel settore dei domini, nell’aprile 2012 registrò quasi 15 mila nomi di dominio nell’arco di 24 ore.


15 luglio 2013 – accordi su nuovi gTLD con caratteri non latini

In occasione di un incontro a Durban, Sud Africa, vengono firmati 4 documenti che permetteranno agli utenti di Internet di navigare su Internet nella propria lingua.


2013 – saturazione domini .COM con 4 lettere

A dicembre 2013, WhoAPI, una startup di analisi di dati dell’industria dei domini, comunica che era stata registrata ogni possibile combinazione di quattro lettere con il dominio .COM, pari a 456.976 combinazioni. Il 15 luglio 2013 entrano in scena i primi 4 nuovi gTLD.


2014 – più di 100 nuovi gTLD

Oltre ai gTLD già utilizzabili come .COM, .ORG e .EDU, si aggiungono oltre 100 nuovi gTLD, aumentando così le possibilità di registrazioni di nuovi nomi di dominio.


Ottobre 2015 – nasce il dominio .SRL

È disponibile per la registrazione il dominio .SRL, appositamente dedicato alle aziende con forma giuridica di Srl.


2018 – ampia scelta di gTLD

I gTLD disponibili per registrare un nome di dominio sono oltre 1.800.


venerdì 2 novembre 2018

IAB Forum – 14/15 novembre 2018



L’edizione 2017 di IAB Forum è stato il quarto evento europeo per numero di partecipanti. Molti gli ospiti di rilievo del panorama internazionale che hanno partecipato alla scorsa edizione (tra cui Julian Assange, famoso giornalista, programmatore, attivista australiano cofondatore di WikiLeaks) e certo è che l’edizione 2018 sarà pronta a stupire.

Ancora work in progress, si conoscono solo le date (14/15 novembre) e la location, ovvero la Fiera Milano Congressi.

mercoledì 31 ottobre 2018

Tempo di aggiornamento URL Google

Quanto ci vuole affinchè google si accorga delle modifiche al sito e scalo qualche pagina? settimane o anche mesi?

per le variazioni alle pagine esistenti, dipende da quanto spesso passa google sul sito:
  • una pagina importante viene aggiornata nel motore anche in poche ore. 
  • per un sito nuovo, dipende dai link in ingresso, quando google segue uno di questi si accorge delle variazioni che hai apportato alla tua pagina.
E importante basarsi sempre sul traffico, mai sulle posizioni.

D'altronde non è importante essere primi, secondi o terzi, ma che sia importante portare traffico e cercare di convertire quel traffico in quello che si vuole fare.. quindi 

per un e-commerce è importante convertire il traffico in prodotti acquistati;
per un professionista è importante convertire il traffico in clienti;
per un social network è importante convertire il traffico in utenti iscritti, e così via.

Per questo è più importante comprendere che il SEO non è fine a se stesso ma deve essere parte della realizzazione del sito, del design, dell'architettura dell informazione (cioè come sono disposte le informazioni sul sito).

Infine non vi preoccupate più di quanto ci metterà google a notare che hai cambiato il testo di una pagina, e che lo farà, il tempo varierà a seconda di moltissimi fattori:

- frequenza con cui il suo spider viene a ricontrollare il tuo sito
- ranking del tuo sito
- concorrenza
- carichi di lavoro dei datacenter
- e così via

Personalmente quando ci occupiamo di SEO concentriamoci sul traffico e sulle conversioni, non promettiamo mai che un sito raggiungerà una determinata posizione perchè pure se avvenisse potrebbe non durare per sempre, le SERP cambiano a seconda dei contenuti che vengono immessi nel web.


martedì 30 ottobre 2018

Social Media Strategies – 6/7 novembre 2018



Il Social Media Strategies, è l’evento per eccellenza dedicato ai professionisti del Social Media Marketing. Nell’edizione 2017 ha coinvolto oltre 1200 partecipanti tra social media manager, giornalisti, startupper e studenti. Due giornate formative dedicate a case studies, tecniche e strategie utili per raggiungere gli obiettivi di business grazie ai social media e non solo.

L’evento, ancora in fase di costruzione, si terrà il 6 e 7 novembre presso il Palacongressi di Rimini.

mercoledì 24 ottobre 2018

Quanti post pubblicare al giorno su Instagram

Quanto pubblicare su Instagram per coinvolgere (e non annoiare)

La frequenza di pubblicazione diventa un parametro fondamentale da tenere in considerazione nelle proprie strategie di marketing su Instagram

La reach organica dei nostri post su Instagram è in continuo declino: per questo motivo, oggi più che mai, è importante tener conto degli orari migliori in cui postare – in cui si registra la maggiore affluenza e quindi il picco di traffico che riusciremmo a raggiungere con i nostri contenuti – e diventa altrettanto fondamentale sapere quanto spesso dovremmo pubblicare nuovi contenuti.
Qualcuno sostiene che la regola corretta da seguire a livello di posting frequency sia due volte al giorno, altri consigliano di pubblicare ogni 2 giorni. Prima di arrivare a questo, però, è importante capire la misura in cui la frequenza di pubblicazione incide sull’engagement dei nostri canali e in che modo risentirà dei prossimi cambiamenti dell’algoritmo di Instagram.

Quanto spesso dovremmo postare su Instagram?

L’algoritmo di Instagram continua ad essere l’hot topic per eccellenza di quest’anno: probabilmente, vi sarete accorti che nel vostro feed compaiono, di tanto in tanto, contenuti pubblicati un paio di giorni prima e, allo stesso modo, le foto che postate ricevono qualche timido like anche a distanza di qualche giorno dal momento della pubblicazione.
Fino a poco tempo fa, il ciclo vitale di un contenuto su Instagram equivaleva a circa 72 minuti, entro i quali avrebbe ottenuto almeno il 50% dell’engagement totale che sarebbe poi riuscito a raggiungere. Ora, invece, essendo aumentata la durata dei nostri contenuti, che appaiono nel feed dei nostri follower anche giorni dopo la pubblicazione, dobbiamo fare i conti con un declino del boost iniziale di visibilità. Tutto questo come si traduce in termini di 
strategia di pubblicazione su Instagram?

Postare più spesso aumenta il tasso di engagement?

Sempre più persone (e brand) stanno aumentando notevolmente la frequenza di posting dei loro contenuti: da una media di 6 volte al giorno al posting di più di 30 nuovi contenuti ogni giorno!

Un caso esemplare è Fashion Nova: un brand fashion che schedula la pubblicazione di un nuovo contenuto ogni mezz’ora, ottenendo anche dei discreti risultati, nonostante il post bombing nei confronti dei suoi follower. Il team social del brand ha come unico obiettivo quello di massimizzare la propria audience, cercando di colpire tutte le persone online nei differenti orari della giornata. In questo modo, il brand si assicura di mostrare almeno qualcuno dei propri post ai follower, ogni giorno.


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