lunedì 13 maggio 2019

Differenze tra Google e DuckDuckGo

 

Il perno centrale su cui DuckDuckGo impronta la sua identità, ruota sulla tutela della privacy dei suoi utenti: in sostanza, DuckDuckGo promette di non registrare alcuna informazione, nemmeno l’IP, e di utilizzare cookies solo qualora sia strettamente necessario. Questa peculiarità, oltre ad essere apprezzata da chi non vuole tracciare le proprie ricerche, evita anche che il motore di ricerca restituisca risultati ad hoc, sulla base delle ricerche precedenti, dando priorità all’uno o all’altro risultato, tenendo conto dei passati click, proprio come fa Google.

Un esempio pratico? Immaginiamo di digitare spesso su Google la parola “scarpe” e di scegliere frequentemente link che rimandano alle scarpe col tacco. In una successiva ricerca, “scarpe da sposa”, Google ci proporrà come primo risultato le scarpe da sposa col tacco, basandosi sulle precedenti ricerche; DuckDuckGo no, proprio perché non tiene traccia delle nostre ricerche.
Da un lato questo può essere uno svantaggio, poiché potremmo imbatterci in scarpe che non rispecchiano le nostre esigenze, dall’altro però avremmo un variegato mondo di scelte a nostra disposizione.

Quando facciamo click sui link da Google o Bing anche in modalità incognito le voci di ricerca vengono inviate al sito che visitiamo nell’HTTP della stringa URL. Quando si apre una pagina, il dispositivo condivide automaticamente certe informazioni, come appunto l’indirizzo IP, che può essere utilizzato per identificarci.

DuckDuckGo è diverso: impedisce che questo tracciamento si verifichi e lo elimina dalle impostazioni predefinite nei risultati di ricerca. Qui i siti sanno che li abbiamo visitati, ma non con quale chiave di ricerca, e non possono accedere a informazioni personali per identificarci e offrirci servizi e pubblicità.

C’è anche una versione crittografata di DuckDuckGo che modifica in automatico i collegamenti ad alcuni siti, come Facebook, Wikipedia, Twitter, Amazon, per passare alle versioni crittografate.

lunedì 6 maggio 2019

DuckDuckGo il motore di ricerca che non ti segue

Cos’è e come funziona DuckDuckGo, il motore di ricerca anti-Google e garantisce la protezione della privacy.

Dopo essere stata sulla cresta dell’onda, la privacy oggi rimane in sordina ma c’è ancora chi lavora per difenderla. DuckDuckGo, il motore di ricerca “buono” che non traccia gli utenti ha appena rilasciato una nuova versione della sua app che è ancora più privata. Ora infatti l’applicazione consente di navigare con protezioni maggiori della navigazione privata offerta dai competitor, forza i siti a navigare su https, ovviamente tiene lontani tutti i sistemi di tracciamento e in più cripta alcuni dei dati ricevuti.
Chiamata DuckDuckGo Privacy Browser, l’applicazione è già disponibile gratuitamente su iOS e Android ma anche su Safari, come estensione che possiamo aggiungere, provare e, volendo, disattivare quando vogliamo.

Da DuckDuckGo a Qwant, c’è una nuova generazione di motori di ricerca che sfidano Google offrendo quello che su Big G è sempre più messo in discussione: la protezione della privacy.
Abbiamo già parlato ampiamente di Qwant e visto come funziona. DuckDuckGo, che si presenta come il motore di ricerca che non ti segue, è molto simile.

Promette di non utilizzare i cookie per tracciarti e di non raccogliere le informazioni personali di chi lo usa. Anche l’indirizzo IP è nascosto. “Proteggiamo la tua cronologia di ricerca anche da noi stessi”, dice il fondatore Gabriel Weinberg.

 

A differenza dei classici motori di ricerca come Google o Bing, quando si accede a una pagina da DuckDuckGo, il sito visitato non viene a sapere con quale percorso e chiavi di ricerca è stato trovato. DuckDuckGo è orientato anche a fornire risposte più rapide tramite meno clic grazie alle Instant Answers, funzioni open source e quindi soggette a correzioni e aggiornamenti da parte di qualsiasi sviluppatore.

Per usare DuckDuckGo basta andare sul sito duckduckgo.com e cliccare su Installa per aggiungere l’estensione su Google Chrome o Safari. È disponibile anche l’app per Android e iOS.
Già in homepage vengono mostrate le 3 caratteristiche principali del motore di ricerca che lo differenziano da Google:
1) Le informazioni personali non vengono memorizzate
2) Non vengono mostrate pubblicità in base alla cronologia di ricerca
3) Non c’è tracciamento, mai, mentre su Google e altri motori le ricerche vengono monitorate anche in modalità di navigazione in incognito.

lunedì 29 aprile 2019

Quanto costa Dropbox

Dropbox prevede una serie di piani tariffari, tuttavia è possibile registrarsi gratuitamente, usufruendo del servizio di cloud storage senza pagare nulla, ottenendo uno spazio d’archiviazione fino a un massimo di 2 GB. Per aumentare tale valore è possibile sottoscrivere uno degli abbonamenti a pagamento, scegliendo tra due opzioni per gli utenti singoli e due piani per i gruppi e le aziende. Per ogni soluzione si può ottenere un periodo di prova di 15 giorni, per testare il servizio e alla fine decidere se confermare o annullare l’iscrizione.

 

Nel primo caso si può richiedere il profilo Dropbox Plus, che a 8,25€ al mese propone fino a 1 TB di spazio d’archiviazione, la cronologia a 30 giorni, la cancellazione automatica dei file in caso di furto o smarrimento dei dispositivi collegati, l’autenticazione a due fattori, l’integrazione con il pacchetto Office 365 e l’assistenza prioritaria via email. In alternativa è possibile attivare il piano Dropbox Professional a 16,58€ al mese, che include tutte le funzionalità dell’opzione precedente, più l’assistenza via chat, l’accesso al servizio Dropbox Showcase, il controllo di sicurezza dei link condivisi, la cronologia a 120 giorni e fino a 2 TB di spazio in cloud.
Per quanto riguarda i piani tariffari per i team e le aziende, Dropbox prevede due soluzioni: l’opzione Standard e quella Advanced. La prima richiede un pagamento di 12,5€ al mese per ogni utente registrato, offrendo tutti i servizi di Dropbox Professional più il programma di gestione dei gruppi, la console d’amministrazione e fino a 3 TB di spazio d’archiviazione. La versione Advanced invece comprende anche spazio su cloud illimitato, sistema di approvazione dei dispositivi collegati, programma di monitoraggio e supporto telefonico, con un costo di 20€ per ogni utente.

lunedì 22 aprile 2019

Che cos’è Dropbox

 

 

Dropbox è un servizio di cloud storage per privati e imprese, che mette a disposizione degli utenti un sistema di file hosting per salvare in cloud qualsiasi genere di risorsa. Il servizio è gestito dalla società Dropbox Inc. con sede negli Stati Uniti, un’azienda nata nel 2007 e oggi uno dei leader mondiali nel settore del cloud computing, insieme a Google Drive, iCloud e Amazon Drive. Con Dropbox è possibile salvare su server esterni i propri file, compresi documenti, foto, video e software, utilizzare il servizio di sincronizzazione automatica e richiedere uno spazio cloud privato.
In particolare la società americana fornisce un pacchetto gratuito, con cui è possibile usufruire di uno spazio d’archiviazione fino a 2GB, altrimenti sono disponibili una serie di piani tariffari a pagamento, per aumentare lo spazio in base alle proprie esigenze private e professionali. Attualmente Dropbox conta milioni di clienti in tutto il mondo, fornisce un’interfaccia grafica anche in italiano, inoltre offre tantissime funzionalità innovative e, oltre al sito ufficiale, anche una nuova applicazione per i dispositivi mobili, compatibile con smartphone e tablet Android e iOS.

Come funziona Dropbox 

Dropbox consente di salvare in cloud i file, caricandoli su server di proprietà della società americana, per liberare spazio all’interno del proprio computer o dispositivo mobile. Inoltre permette di sincronizzare i file con altri programmi, per gestire allo stesso tempo la medesima risorsa da terminali differenti. In questo modo un utente può salvare un video in Dropbox, dopodiché un’altra persona può editare il filmato, mentre un ulteriore utente può lavorare successivamente sulla risorsa, ad esempio inserendo dei sottotitoli o usando il video per campagne di marketing.
Con la condivisione dei file è possibile operare da remoto in maniera semplice ed efficiente, si possono gestire gruppi di lavoro con sedi in tutto il mondo, in più il servizio è disponibile anche in modalità offline. Si possono anche creare vari livelli di accesso, per consentire ad ogni utente di visualizzare soltanto alcune risorse. Con Dropbox è possibile evitare rischi per i propri documenti, legati al furto o allo smarrimento dei terminali, e mantenere i file di lavoro al sicuro poiché in qualsiasi momento basta richiedere una copia della cartella, grazia a un sistema di backup automatico.

lunedì 15 aprile 2019

Come Funziona Reddit

Reddit all'estero(in particolare negli USA) è uno dei siti più popolari al mondo, tanto da essere definito come “la pagina principale di Internet”.
Trattasi di una piattaforma di social news dove gli utenti sono denominati “redditors”, e possono condividere e commentare i più diversi contenuti sottoforma di discussioni e link, suddivisi in varie sezioni tematiche (chiamate subreddits), molto simili a quelle che troviamo nei comuni forum.
La particolarità di Reddit sta però nel metodo di gestione di tali contenuti: questi vengono disposti in una determinata posizione all’interno della pagina a totale discrezione degli utenti, i quali hanno la facoltà di spingerli in alto o verso in basso tramite due comodi pulsanti a forma di freccia.
Il sito è raggiungibile a questo indirizzo: Reddit

 
COME FUNZIONA
Iniziamo col dire che la registrazione è gratuita e non richiede indirizzi mail.
Navigare tra le pagine di Reddit è estremamente semplice.
Innanzitutto, una volta raggiunta l’homepage del sito, ci ritroveremo davanti ad una vera e propria vetrina figurante i trend topic del momento: questi includono news, video, discussioni, immagini raffiguranti animali e quant’altro.
Sul lato sinistro di ogni topic è presente un punteggio numerico il quale rappresenta l’indice di popolarità e apprezzamento di tale contenuto: questo, come già specificato è totalmente dipendente dai feedback ricevuti dagli utenti, ed indica la differenza tra voti positivi e voti negativi ricevuti.
Il box di ricerca posizionato in alto a destra ci da la possibilità di filtrare i vari contenuti in base a tematiche di nostro interesse, mentre una snella riga di colore bianco posta proprio nell’intestazione della pagina ci mostra alcuni subreddit (sezioni), sorteggiate in modo casuale.
Una volta avviata una ricerca, questa ci porterà ad una nuova schermata raffigurante un elenco di temi caldi in linea con la keyword da noi digitata.
Oltre ciò, nel caso trovassimo troppo dispersiva la ricerca topic per topic, il sistema ci consiglierà di farci un giro nei vari subreddit legati all’argomento da noi cercato.
Questi rappresentano il vero e proprio cuore pulsante della piattaforma e come vedremo hanno la facoltà di plasmare al proprio interno delle folte ed attive community di utenti.
Spostiamoci dunque su una di queste per analizzarne da vicino il funzionamento.


SUBREDDIT
Parlando di subreddit, come non prendere in esame quello che maggiormente ci rappresenta all’interno del vasto panorama del sito?
Stiamo ovviamente parlando di /r/italy, la comunità popolata dagli utenti italiani di Reddit (e non solo).
Come avrete notato dalla nomenclatura della sezione, essa presenta la sigla “/r/” prima del proprio nome: tutto ciò non è altro che una pratica comune a tutti i subreddit, atta ad identificarli come tali.
Una volta fatto il nostro ingresso in uno di queste, noteremo subito qualcosa di singolare: al 99% dei casi, infatti, l’interfaccia grafica della pagina sarà totalmente diversa da quella principale.
Tutto ciò deriva infatti dalla possibilità per fondatori e moderatori della sezione di andare a ridefinire il tema generale del proprio cluster adattandolo a colorazioni che maggiormente si addicono ad una determinata tematica.
Troviamo ampio spazio di personalizzazione nella creazione di sottosezioni all’interno della singola subreddit e nella gestione del layout della pagina, che si risolve nella possibilità di andare a creare dei box da posizionare nella colonna di destra, nei quali inserire immagini, testo e link.


Comuni ad ogni subreddit sono invece i pulsanti utili a filtrare i vari topic per popolarità e affluenza di voti e risposte, che sempre nel caso da noi preso in esame figurano al fianco del tricolore, in una colorazione blu (“Popolari”, “Nuovi”, “In Crescita”, ecc…).
Riprendendo la colonna di destra, qui abbiamo modo di ritrovare altri due pulsanti rettangolari comuni ad ogni pagina: “Invia nuovo link” e “Invia nuovo messaggio di testo”.
Su Reddit, infatti, ogni utente registrato ha la facoltà di sottomettere una nuova discussione alla comunità: le uniche restrizioni sono appunto rappresentate dal fatto di possedere un account e da un tetto massimo di messaggi inviabili in un determinato lasso di tempo, soluzione, questa, attuata per prevenire lo spam.
In automatico, inoltre, il sistema ci sottoscriverà ad un elenco di subreddit preimpostato, che possiamo visionare alla pagina “I miei subreddit“, accessibile dal menù a tendina che troviamo nell’angolo in alto a sinistra di ogni pagina del sito.
Nel caso durante la navigazione trovassimo una determinata sezione particolarmente interessante, potremmo aggiungere quest’ultima alla sopracitata lista tramite l’apposito pulsante posizionato nell’ormai consueta colonnina di destra.
Ultima, ma non per importanza, è la possibilità offerta ad ogni singolo utente di aprire un nuovo subreddit. Tale funzionalità è accessibile attraverso il tasto che troviamo all’interno dell’home page (e nei vari subreddit, solamente un po’ più nascosto), il quale ci indirizza ad una nuova pagina dalla quale ci è possibile inserire nei vari campi di testo tutte le informazioni necessarie per caratterizzare la nostra personale sezione, che in men che non si dica sarà pronta ad ospitare i più svariati contenuti, da condividere con il mondo.

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