sabato 4 aprile 2020

Coronavirus : i siti più visitati ... Inps e PornHub

Dai dati forniti da Google Trends, gli italiani in questa quarantena dovuta al coronavirus hanno in mente soltanto due cose, Inps e Pornhub. Infatti queste due parole sono quelle più ricercate sul famoso motore di ricerca.

Il noto sito per adulti, da quando milioni di persone sono state costrette all’isolamento in casa, ha avuto un notevole incremento di visite, arrivando ad essere il sito più cliccato in Italia, specialmente dopo che la piattaforma di streaming video aveva dato la possibilità ai suoi utenti di usufruire gratuitamente della versione Premium del sito.

Nella giornata di ieri però, Pornhub è stato scavalcato dal sito dell’Inps. Questo cambio al vertice è iniziato quando è stato attivato il Bonus di 600 euro per i lavoratori autonomi, che ha spinto oltre 4 milioni di italiani a riversarsi sul portale della previdenza sociale italiana.


Fonte: Lorenzo Porcini (mondotv24.it )

giovedì 2 aprile 2020

Coronavirus e domini

La pandemia di Coronavirus scatena la corsa alla registrazione di domini che contengono le parole “covid-19” e “coronavirus” per rivenderli a prezzi esorbitanti sul mercato secondario del nomi a dominio.

Ecco alcune quotazioni di qualche dominio legato al Coronavirus per darvi un’idea delle cifre di questo particolare business:

  • covid19test.net e covid19-nyc.com: 25.000 dollari.
  • covid19tracking.com: 2.600 dollari.
  • corona-us-cases.com, coronavirusgive.com e coronavirus-us-news.com: 1.000 dollari
  • coronasurvive.com: 564 dollari.

Questi sono solo alcuni degli oltre 65.000 domini registrati negli ultimi due mesi che contengono parole legate al Coronaviris… e non sono nemmeno fra i più cari. Ad esempio, covid-19serum.com, mycovid.org e coronavirusantitoxin.com hanno una quotazione di ben 1.149.999 dollari!

fonte : Register.it

 

domenica 29 marzo 2020

Ragioni storiche della diatriba SEO fra sottodomini e sottodirectory

Ci osno ragioni storiche di contrasti fra gli esperti SEO sull’uso dei sottodomini e delle sottodirectory deriva anche da Google, che quando parla del confronto fra le due tipologie di soluzioni tecniche, le distingue solamente in base alla facilità di gestione e non ad altre questioni più concrete.

Per prima cosa, infatti, gli utenti più attenti notano che la stessa Google usa i sottodomini per distinguere i prodotti differenti dal motore di ricerca, ma gli stessi poi vengono reindirizzati a delle vere e proprie sottodirectory. Questo accade con Google Maps, raggiungibile dall’indirizzo google.it/maps, ma anche da maps.google.it, con Google Images, raggiungibile dall’indirizzo google.it/images, ma anche da images.google.it e via discorrendo. Di contro, prodotti direttamente non dipendenti dal motore di ricerca, come Gmail e Drive, sono disponibili sugli appositi sottodomini e le sottodirectory sono re-indirizzate ai sottodomini (mail.google.com per Gmail e drive.google.com per Drive).

Al di là di questo, nel 2007, Matt Cutts di Google, conosciuto nell’ambiente SEO come guru del motore di ricerca, riguardo ai sottodomini sosteneva:

“La mia preferenza personale sullo scontro fra sottodomini e sottodirectory è che io di solito preferisco la comodità di una sottodirectory per la maggior parte dei miei contenuti. Un sottodominio può essere utile per separare il contenuto che è completamente diverso. Google utilizza i sottodomini per i suoi prodotti distinti, come per esempio news.google.com o maps.google.com. Se si è un webmaster o un SEO alle prime armi, è meglio utilizzare le sottodirectory fino a quando si inizia a essere abbastanza sicuri con l’architettura del proprio sito. A quel punto, si sarà meglio attrezzati per prendere la decisione giusta per il proprio sito.”

Nel 2012 questa posizione è stata ulteriormente confermata da un video che parla esplicitamente di facilità d’uso, ma ciò che stupisce è che nel 2011, cioè un anno prima, per risolvere la questione di HubPages, una piattaforma di online publishing severamente colpita dall’introduzione dell’algoritmo Google Panda, lo stesso Matt propose l’uso dei sottodomini e con questa soluzione Hubpages recuperò oltre il 50 percento del declino di traffico dovuto al differente rank assegnato da Panda.

Certo, c’è chi direbbe che in realtà con l’uso dei sottodomini Hubpages ha permesso di separare contenuti nettamente diversi, ma quanto accaduto dimostra chiaramente che ricorrere ai sottodomini invece che alle sottodirectory non è solo una questione di preferenza e facilità, ma ha dei vantaggi ben netti che non possono essere ignorati.

sabato 28 marzo 2020

La differenza fra sottodominio e sottodirectory

Un sottodomonio è come avere un secondo sito ricco di contenuti unici e privo di un suo dominio proprio. È in pratica un dominio che si appoggia a un dominio esistente e, in quanto tale, viene considerato dai motori di ricerca come un sito a sé stante, con un rank proprio e un proprio posizionamento.

Per fare un esempio spicciolo, basterebbe partire da un dominio tipo sitoazienda.com e pensare che le aree dedicate alla gestione email, ai clienti e allo shopping online potrebbero essere attestate su appositi sottodomini, come resi.sitoazienda.com, assistenza.sitoazienda.com, shop.sitoazienda.com e via discorrendo.

Dal punto di vista gerarchico, un sottodominio è al pari livello di un dominio e, per tale ragione, viene considerato dai motori di ricerca come un nodo isolato, un sito che, al di là del fatto che si trova attestato su un sottodominio, potrebbe funzionare benissimo anche su un dominio dedicato.

un sottodominio potrebbe essere considerato dai motori di ricerca quasi come un nuovo sito, non collegato direttamente con il dominio principale. Invece, una sottodirectory conserva i vantaggi delle posizioni già guadagnate dal sito.

I sottodomini non devono essere confusi con una sottodirectory, la cui struttura è completamente differente. Una sottodirectory, infatti, ha un nesso di gerarchia con il dominio da cui dipende e per questo motivo viene considerata parte integrante del dominio stesso.

Nell’esempio precedente, se i servizi resi, l’area assistenza clienti e lo shop online fossero stati sottodirectory, avrebbero avuto un indirizzo Web di questa tipologia: sitozienda.com/resi, sitoazienda.com/assistenza, sitoazienda.com/shop, ecc.

Un altro aspetto fondamentale avere dei sottodomini ha un costo , mentre i sottodomini sono infiniti e gratuiti !!!

 

sabato 21 marzo 2020

Che cos'è un sottodominio?

Un sottodominio detto anche dominio di terzo livello.

Un sottodominio e' un indirizzo simile a  http://sottodominio.nomeazienda.it tale indirizzo punta allo stesso spazio web del dominio principale, ma  piu' precisamente ad una porzione di esso, si tratta in pratica di avere un indirizzo diretto e' facile da ricordare per una cartella del tuo spazio.
Creare sottodomini non e' sempre gratuitto ma risulta estremamente utile per sapere sezioni di siti di grandi dimensioni, e dare ordine e leggibilita' a tutto il sito. 

 

Ad esempio :

se un sito principale ha per Dominio : nomeazienda.it

i suoi Sottodominio potrebbero essere :

  • blog.nomeazienda.it
  • shop.nomeazienda.it 
  • assistenza.nomeazienda.it

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