mercoledì 22 febbraio 2012

Che cos' è un Indirizzo IP

Un indirizzo IP (in inglese Internet Protocol address) è un codice numerico utilizzato dai computer e da tutti i dispositivi connessi a una rete per poter comunicare.

L’indirizzo IP viene assegnato al dispositivo ogni volta che questo effettua la connessione a Internet. Grazie all’indirizzo IP il computer o il telefono viene identificato dagli altri dispositivi e può comunicare all’interno della rete.

Cerchiamo di capire cos’è l’indirizzo IP e come viene utilizzato.



In Internet e in tutte le reti che utilizzano il protocollo TCP/IP le comunicazioni tra dispositivi vengono effettuate indirizzando (il termine corretto è instradando) i dati in base all’indirizzo IP.
L’indirizzo IP (pubblico) è univoco. Questo significa che in tutto il mondo non potranno esistere due dispositivi connessi a Internet nello stesso momento che utilizzino lo stesso indirizzo IP (pubblico).
All’interno di una rete un dispositivo saprà a chi e dove instradare i dati grazie all’indirizzo IP fornito dal destinatario.

L’indirizzo IP viene quindi utilizzato per identificare in modo univoco un host (un computer, un modem router, un dispositivo mobile, una stampante) collegato a una rete. Questo indirizzo viene usato dall’interfaccia di rete dell’host che utilizza l’Internet Protocol (IP) come metodo di comunicazione per identificarsi e per scambiare informazioni.

Quando inviamo un file oppure quando ci colleghiamo a un sito web sappiamo dove si trova il computer da raggiungere grazie all’indirizzo IP.

venerdì 17 febbraio 2012

Gli smartphone hanno un indirizzo IP?

Se è connesso ad internet in qualche modo ovviamente sì ha un IP e se connesso alla stessa rete dati o eventualmente ad un router WiFi sarà sulla rete del gestore; nella quasi totalità dei casi è IP privato, salvo vari ritocchi, L'IP è sempre univoco e ce n'è solo uno.

Oltre all'IP assegnato dal tuo operatore telefonico per la tua connessione dati, hai anche un IP e un gateway per il Wi-Fi che ti consente di connetterti a tutti i PC della tua rete o di effettuare una connessione dati senza ricorrere a un operatore telefonico.


I telefoni e i computer collegati alla stessa rete hanno lo stesso indirizzo IP?

Hanno la stessa classe IP, ovvero se la subnet mask è 255.255.255.0 i primi tre numeri sono uguali, l'ultimo è diverso e identifica il dispositivo, ogni dispositivo in rete deve avere un numero finale diverso.

Di solito i PC fissi e i dispositivi noti vengono configurati manualmente, mentre gli IP dei dispositivi connessi al Wi-Fi vengono assegnati da DHCP in tutti i modem router, gli ambiti DHCP sono configurati, nell'esempio seguente presumo che DHCP sia configurato per assegnare IP da 201 a 240.

Ad Esempio :

Modem Router 192.168.1.1 (configurato). L'IP 192.168.1.1 sarà il gateway Internet per tutti i device.

Cellulare1 via Wi-Fi 192.168.1.201 (assegnato dal DHCP)

Cellulare2 via Wi-Fi 192.168.1.202 (assegnato dal DHCP)

Portatile1 via Wi-Fi 192.168.1.203 (assegnato dal DHCP)

Portatile2 via Wi-Fi 192.168.1.204 (assegnato dal DHCP)

PC1 via LAN 192.168.1.11 (configurato)

PC2 via LAN 192.168.1.12 (configurato)

IPCAM1 via LAN 192.168.1.51 (configurato)

IPCAM2 via LAN 192.168.1.52 (configurato)

IPCAM3 via Wi-Fi 192.168.1.205 (assegnato dal DHCP)

AP1 Wi-Fi via LAN 192.168.1.71 (configurato)

AP2 Wi-Fi via LAN 192.168.1.72 (configurato)

Stampante via LAN 192.168.101 (configurato)

Stampante via Wi-Fi 192.168.1.206 (assegnato dal DHCP)

mercoledì 15 febbraio 2012

Cosa puo fare con un CLOUD

Cosa si può fare con il cloud

Da questa semplice definizione è chiaro che il cloud ha a che fare con una molteplicità di applicazioni e strumenti, che possono essere sfruttate dall’utente finale senza bisogno di installare fisicamente qualcosa. Per sfruttare la nuvola è sufficiente infatti posserdere un device (dallo smartphone al laptop) e un accesso a Internet. Infatti chi è connesso al cloud, sfruttando Internet, gestisce da remoto le risorse offerte dal provider, seguendo questo paradigma di utilizzo, i servizi IT si trasformano da on premise a on demand.  Anhe i semplici utenti privati entrano quotidianamente in contatto con quella che è la più “antica” ed elementare forma di cloud, vale a dire l’email, che risponde perfettamente alle indicazioni della definizione abbozzata in precedenza: infatti la casella di posta elettronica, a prescindere dal provider, è un servizio accessibile da qualunque dispositivo connesso a Internet ed è fruibile senza bisogno di installazioni o quant’altro. 

 
Sulla base di questo schema tutti quanti noi fruiamo di servizi cloud per ascoltare musica o guardare film su Internet (il cosiddetto streaming), oppure per archiviare immagini o altri tipi di file senza doverli per forza conservare sul proprio dispositivo. In buona parte questi servizi cloud destinati al consumer sono gratuiti, dunque è chiaro che il volume di affari crescente della nuvola è soprattutto legato al mondo aziendale, che sempre di più utilizza le potenzialità dei servizi di cloud computing per aumentare la propria produttività. Sono infatti tantissime le cose che si possono fare grazie al cloud: ad esempio creare nuovi servizi e applicazioni, archiviare i propri dati ed eseguirne il backup e il ripristino, ospitare siti Web e blog, fornire software on demand, analizzare i dati (Data analytics) per ricavarne modelli ed eseguire stime e tanto altro ancora.

I benefici del cloud
è vero, d’altra parte, che questi servizi potrebbero in linea teorica essere fruiti on premise, ossia con un software installato localmente nel proprio parco hardware. Anzi, si può dire che sino a una dozzina di anni fa era questa l’unica modalità possibile per l’IT. Allora perché si sceglie in misura crescente il cloud? Perché ci sono tutta una serie di vantaggi, economici e di produttività. Quello più semplice da percepire, da parte di un’azienda, è la possibilità di usufruire in maniera rapida di risorse IT flessibili e a basso costo. In particolare, con il cloud computing non è necessario effettuare grandi investimenti in infrastruttura hardware o dedicare molto tempo a impegnative attività di gestione dell’hardware. Al contrario, è possibile effettuare il provisioning delle risorse di elaborazione in base a esigenze specifiche, ad esempio per sviluppare un’idea nuova, anche perché il pagamento è legato all’utilizzo effettivo. Emblematico è il caso di Pokemon GO, il celebre gioco sviluppato dalla Niantic e che si è appoggiato su un’architettura cloud, che ha risposto appieno alle esigenze di flessibilità. In effetti nei primi mesi l’applicazione in questione è stata utilizzata da centinaia di milioni di persone, numero diminuito poi drasticamente con il passare del tempo. Se la Niantic avesse dovuto acquistare risorse hardware dedicate per coprire la domanda iniziale, probabilmente a quest’ora sarebbe già in fallimento. Con il cloud, invece, è stato sufficiente rinunciare progressivamente a occupare spazio sul cloud man mano che diminuivano gli utenti. La nuvola si fonda infatti sul modello del Pay per Use: gli utilizzatori pagano solo in base all’uso effettivo, con contratti che possono essere spesso definiti su base mensile. Dunque, per dirla, in maniera più “formale”, Il cloud computing elimina le spese di capitale associate all’acquisto di hardware e software e alla configurazione e alla gestione di data center locali, che richiedono rack di server, elettricità 24 ore su 24 per alimentazione e raffreddamento ed esperti IT per la gestione dell’infrastruttura, con vantaggi importanti in termini di costi.

venerdì 10 febbraio 2012

I vantaggi del cloud computing per le organizzazioni: risparmio di costi, flessibilità e sicurezza

Il cloud computing è una tecnologia che consente di accedere a una vasta gamma di servizi e risorse informatiche via Internet. Ciò significa che anziché conservare i dati e le applicazioni su dispositivi fisici come computer o server, le organizzazioni possono utilizzare i server remoti gestiti da terze parti per archiviare e gestire i propri dati.

Ci sono diversi vantaggi nell'utilizzo del cloud computing. Innanzitutto, consente alle organizzazioni di ridurre i costi di hardware e di manutenzione, poiché non è necessario acquistare e mantenere i propri server. Inoltre, il cloud computing offre flessibilità e scalabilità, poiché le organizzazioni possono facilmente aumentare o diminuire la capacità di elaborazione e di archiviazione dei dati in base alle loro esigenze.

Inoltre, il cloud computing offre anche maggiore sicurezza dei dati, poiché i provider di servizi cloud utilizzano tecnologie avanzate per proteggere i dati dei loro clienti. Inoltre, essi offrono anche backup e ripristino dei dati in caso di eventuali problemi.

Ci sono tre principali tipologie di cloud computing: pubblico, privato e ibrido. I cloud pubblici sono gestiti da grandi aziende come Microsoft e Google e sono accessibili a chiunque. I cloud privati, al contrario, sono gestiti da un'organizzazione per uso interno. Infine i cloud ibridi combinano i benefici dei cloud pubblici e privati, consentendo alle organizzazioni di utilizzare i servizi cloud pubblici per alcune funzionalità e i cloud privati per altre.

In conclusione, il cloud computing sta diventando sempre più popolare tra le organizzazioni di tutte le dimensioni, poiché offre vantaggi come riduzione dei costi, flessibilità e sicurezza dei dati. Con l'aumento dell'adozione del cloud computing, è probabile che vedremo un ulteriore sviluppo di questa tecnologia in futuro.

mercoledì 8 febbraio 2012

Che cosa significa CLOUD

"Cloud", che in inglese significa letteralmente "nuvola" è una parola usata in informatica per indicare un tipo di architettura particolare.

Siccome tutti oggi abbiamo a che fare con questa tecnologia è importante sapere il significato di Cloud, come può essere usato a livello utente oltre che a livello aziendale e come si sta evolvendo
 
 

 Negli ultimi anni si è sentito molto parlare dei servizi di cloud computing e, più in generale, del “cloud”. Ma sono così tante le informazioni approssimative sull'argomento che se state considerando di utilizzare dei servizi cloud, vale la pena di iniziare dalla domanda: “che cosa significa cloud?”

Che cosa significa cloud? 

Che cosa significa per voi, in qualità di potenziali clienti, il termine “cloud”? Il cloud computing può essere definito, in breve, come uno strumento che permette agli utenti di accedere e utilizzare da remoto funzionalità hardware e software via Internet. Nello specifico, un servizio cloud ha tre principali caratteristiche:

    Il fornitore del servizio di hosting su cloud acquista, gestisce e mantiene gli hardware e i software all'interno di un data center di cui è proprietario o locatario. L'utente non ha bisogno di acquistare, installare o gestire autonomamente gli hardware o i software.

Come funzionano i servizi cloud per il cliente

    L'interazione con il servizio cloud avviene tramite una connessione Internet, in modalità self-service. L'utente ha la possibilità di avviare il servizio, di usufruirne giorno per giorno e di aumentare o diminuire il livello di utilizzo, con un'interazione minima, o addirittura nulla, con il fornitore del servizio. Dietro le quinte, il software per la gestione del cloud del fornitore automatizza attività come il provisioning dei servizi e la scalabilità delle risorse.

    Si paga solo ciò che si utilizza. La fatturazione, in genere, viene effettuata in base all'abbonamento. I costi si basano sulla quantità di servizio utilizzata e l'abbonamento può essere sospeso quando il servizio non è più necessario. 

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