sabato 14 luglio 2012

Categorie di Influencer

Categorie di influencer

Come abbiamo già accennato in precedenza, esistono tantissime tipologie differenti di influencer racchiuse da Guerrilla digital in:

    Celebrities;
    Industry experts e leaders;
    Bloggers e content creators;
    Micro Influencers;



Netstrategy.it ci fa capire la differenza e la categorizzazione degli influencer in base al numero di follower:

    Everyday Influencers (da 1-1000 followers), parliamo di quegli influencer che si limitano per lo più ad attività di recensione poco o per nulla remunerate;

    Brand Advocates (da 1 a infiniti followers), questi sono amanti di un brand ancor di più dei dipendenti dello stesso e farebbero di tutto, anche pubblicare contenuti a scopo advertorial gratis, pur di difenderlo;

    Micro Influencers (da 1.000 a 20.000 followers), come dire, sono piccolini ma si impegnano molto nel promuovere il brand, elaborando contenuti interessanti sui social classici e su YouTube;

    Influencers di professione (da 20.000 a 100.000 seguaci), che per la loro conoscenza del settore specifico si pongono come veri esperti altamente affidabili per i followers;

    Macro Influencer (da 100.000 a 300.000 seguaci), sono i veri campioni del settore poiché sanno comunicare e persuadere, pur rimanendo sempre molto eleganti e naturali al tempo stesso;

    Celebrity Influencer (300.000 seguaci a salire) che viaggiano su di un altro pianeta, essendo gli unici che traggono la loro popolarità da ambienti diversi dai social e che utilizzano questi canali solo come mezzo di comunicazione.

lunedì 9 luglio 2012

Effetto Influencer: come le personalità digitali cambiano il modo di fare marketing

Gli influencer sono persone che utilizzano i loro canali social per promuovere prodotti o servizi ai loro seguaci. La loro influenza è legata alla loro capacità di raggiungere un pubblico ampio e di generare engagement attraverso il contenuto che condividono.

Gli influencer possono essere classificati in base al loro numero di follower, alla loro nicchia e al loro tipo di contenuti. Ci sono influencer che si concentrano su argomenti specifici come il make-up, la moda, la cucina, mentre altri si concentrano su argomenti più generali come la vita di tutti i giorni e il lifestyle.

I brand utilizzano gli influencer per promuovere i loro prodotti o servizi in quanto sanno che gli influencer hanno un'enorme capacità di generare engagement e di raggiungere un pubblico ampio. Gli influencer possono promuovere i prodotti attraverso le loro storie su Instagram, i loro post su Facebook, le loro recensioni su YouTube e così via.

Alcuni brand decidono di lavorare con un solo influencer, mentre altri preferiscono lavorare con una rete di influencer per raggiungere un pubblico più ampio. In entrambi i casi, è importante che il brand e l'influencer abbiano obiettivi comuni e che il contenuto promozionale sia in linea con l'immagine del brand.

In generale gli influencer sono diventati una parte importante del marketing digitale e sempre più aziende stanno investendo in questa forma di pubblicità per raggiungere i loro obiettivi di marketing e vendita.

In conclusione, gli influencer sono persone che utilizzano i loro canali social per promuovere prodotti o servizi ai loro seguaci e sono utilizzati dalle aziende per raggiungere un pubblico ampio e generare engagement attraverso il contenuto che condividono.

sabato 7 luglio 2012

Significato della parola Influencer

Chi sono gli influencer

E' facile incappare nell'errore di considerare qualcuno una persona influente e determinante per una cerchia sociale quando in realtà non lo è. Non tutti insomma possono essere definiti influencer solo perché sono particolarmente abili a racimolare finti followers o likes. Si è Influencer doc solo se si ha il potere di amplificare pareri, messaggi, opinioni, andando così a dare consigli agli utenti, quelli veri, su cosa indossare, cosa mangiare, come allenarsi, che mete scegliere per le vacanze e così via.


Influencer significato:

    Può diventare influencer chiunque sia dotato di una particolare abilità sui social, pur partendo da una base di totale anonimato, diventando nel tempo una personalità di spicco, con un'enorme capacità persuasiva sui propri seguaci sugli argomenti da esso trattati.

Sul significato della parola “Influencer”, ma anche su cosa faccia realmente, c'è molta confusione, sia da parte delle azienda che li cercano, che da parte di chi vede tutto questo come un lavoro (è risaputo che gli influencer guadagnano bene).

Riassumendo:

    L'influencer può essere YouTuber, un Instagramer, un blogger (o simili)
    Deve avere moltissimi followers
    Crea contenuti in grado di generare moltissime interazioni
    Viene considerato “Credibile” e “Affidabile”

L'elemento più importante e quasi consequenziale di tutto questo è che l'Influencer è letteralmente in grado di influenzare chi lo segue, grazie non solo alla sua notorietà, ma anche alla sua “Neutralità” e “Affidabilità”.
In poche parole, se un grande YouTuber che seguite vi consiglia di vedere un film e voi lo fate, vi ha influenzato, ma se lo stesso YouTuber lo ha fatto perché pagato dalla casa di produzione, allora smette di essere influencer, diventando di fatto un Ambassador.

lunedì 2 luglio 2012

Qual'è stato il primo Blog italiano ?

Il fenomeno del blogging è decollato negli Stati Uniti già nel 1997, ma in Italia non prenderà piede fino al 2001. In effetti, nello stesso anno, abbiamo visto una sfilza di servizi gratuiti di gestione dei blog: non solo wordpress.com, ma AlterVista, MySpace e Blogger, tra i più popolari.


Dal 2002 al 2007, i blog sono davvero fioriti. Secondo una ricerca di Online News Review, nel 2010 c'erano più di 70 milioni di blogger attivi nel mondo, di cui 400.000 italiani.

È stato firmato da Antonio Cavedoni (in foto) il 14 luglio 2000 e non è più disponibile online, ma è stato citato in diversi articoli, tra cui il blog essenziale di Elisabetta Locatelli (editore Franco Angeli) The Blog Up. Qui l'archivio completo del Blogorroico di Antonio Cavedoni è ancora disponibile, ma solo per i post da settembre 2000 a marzo 2005, quindi il post del 14 luglio non è ancora disponibile.

giovedì 28 giugno 2012

Che cosa vuol dire essere una Food Blogger ?

Sentiamo parlare sempre più spesso di food e di food blogger. Dall’inglese food, cioè “ cibo” e blog “ diario”, nasce in America nel 1997 il primo blog dedicato alla cucina. Si chiama Chow ed era, inizialmente, una bacheca, dove scambiarsi opinioni sui posti, dove andare a mangiare. 

Oggi “Chow” si è sviluppato fino a diventare una vera realtà imprenditoriale con 22 dipendenti. In Italia, invece, occorre aspettare il 2005 quando “cavoletto di Bruxelles” mette on line il suo quadernetto di ricette fatte in casa e inizia ad essere seguito da milioni di persone. 


Oggi, i blog che trattano di cucina si sono moltiplicati a dismisura, diventando più numerosi di una colonia di formiche. Nel Bel Paese sono stati individuati 2.300 food blogger, ma si tratta di un numero destinato a crescere, visto il successo che sta conoscendo questo fenomeno grazie ad internet. Chi ha abilità in cucina, condivide il suo sapere e la sua esperienza sul web. 

Tuttavia, cosa significa essere una food blogger? Una food blogger è colei la quale ha una passione smodata per la cucina, ama sperimentare nuove ricette e vedere la soddisfazione negli occhi dei propri commensali. La vera food blogger ha ogni genere di utensile per preparare cibi deliziosi ed esteticamente perfetti, disponendo di una cucina fornita di ogni tipo di spezia. Ha una cultura immensa per quello che riguarda ogni altro genere di stoviglia colorata come tovagliette, bicchieri, piatti. 

Sì, perché la food blogger, non è solo una cuoca sopraffina, una ricercatrice accurata e una profonda conoscitrice del lievito madre, cioccolato plastico, pasta di zucchero, agar agar, glucosio, daikon, ma è anche e soprattutto una fotografa provetta. Infatti, il cibo non deve solo essere preparato, ma deve essere allestito accuratamente con piatti, sottopiatti, tovaglie, tovaglioli, ciotoline colorate e bicchieri in vetro fumè, per essere fotografato e mostrato al mondo intero con tutto il suo splendore. 

Certo questo va a scapito dei poveri commensali che devono aspettare il tempo dello scatto, ma la nostra food blogger avrà studiato i tempi in modo che il pranzo preparato non arrivi troppo freddo a tavola. Ecco, questo in teoria e sulle riviste patinate! Nella realtà, la nostra food blogger si deve ingegnare ogni volta per creare qualcosa che sia esteticamente appetibile e dal gusto ottimo. Perciò, capita che qualcosa riesca bello ma insipido, o buonissimo ma impresentabile. 

Oppure capita che una torta sia venuta buonissima ed esteticamente perfetta, ma che passino figli e marito dalla cucina, i quali, tagliandone un pezzo, riempiranno la loro bocca, borbottando “ è buoniffima”. Così, si lascia la nostra povera food blogger esterrefatta (e anche un po’ soddisfatta) e alla ricerca di un espediente che permetta di fotografare la torta sbocconcellata. Per diventare una brava food blogger è necessario aprire un proprio diario virtuale, in cui inserire delle ricette originali oppure recensire quelle assaporate in ristoranti e osterie. Inoltre, deve poter offrire buoni suggerimenti per fare la spesa o per cucinare. è necessario, oltre a tutto, possedere delle buone conoscenze nel settore informatico e dei SEO.

In secondo luogo, occorre dotarsi di una buona macchina fotografica e conoscenza dell’arte fotografica, per ottenere abilmente foto ed immagini preferibilmente ad alta risoluzione. Così, si presenta il piatto in modo accattivante, così da far venire l’acquolina in bocca a chi sta cercando sul web una specialità da preparare in cucina. Se non possiede tutti gli articoli di arredamento richiesti, si arrangerà a far girare le poche cose che ha, in modo che siano sempre nuove, ricorrendo molte volte a un bel close up (primo piano). In questo modo, si rende tutto il resto dell’arredamento un po’ sfocato e non distinguibile, con tratti di colore che rendono la foto allegra e interessante. Per ultimo ma non meno importante, è il rapportare tutto questo in ogni articolo del suo blog, scritto con dovizia di particolari, ammaliando il lettore e spingendolo ad andare subito in cucina per riprodurre subito la ricetta. 

è ovvio che il racconto di cui sopra è il frutto della mia personale esperienza, raccontata in modo goliardico e autoironico. Però, essere food blogger ha anche i suoi vantaggi, perché attraverso i commenti e le condivisioni sui social network si ha la possibilità di conoscere tante altre colleghe e colleghi sparsi per il mondo. Si hanno, così, tante belle opportunità di creare amicizie che da virtuali diventano reali (cito, ad esempio, l’amicizia con Sabrina del blog “il Ricettario di Sabrina” o la partecipazione ad un bellissimo gruppo coeso nel cucinare buon cibo, nella condivisione e nell’amicizia come “le bloggalline”). 

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