domenica 3 dicembre 2017

Creare un file robots.txt ?

I robots.txt sono file di testo memorizzati nella directory principale di un sito web. La loro funzione è quella di indicare quali parti del sito non sono accessibili ai crawler dei motori di ricerca. Sono un ottimo strumento per i webmaster (o in generale per chi gestisce un sito), in quanto offrono la possibilità di dire ai motori di ricerca quali file o pagine del sito possono essere esaminate (ovvero visitate) o meno.

Un file robots.txt può essere creato utilizzando un semplice editor di testo e devi assicurarti che venga identificato (e quindi salvato) come "robots.txt". Di seguito sono proposte alcune righe di testo, presenti nel file, che sono sempre scansionate e analizzate dai motori di ricerca. 

Ogni file robots.txt è composto da due parti: La prima parte è detta "User Agent". Google utilizza diversi user-agent, cioè robot dei motori di ricerca, come Googlebot. Dovresti iniziare a scrivere un testo robots.txt partendo con la sintassi "User-agent": *", un comando che in pratica comunica a tutti i web crawler di seguire le successive righe. Nella seconda parte, invece, puoi definire cosa vuoi che sia letto o meno grazie ai comandi allow e disallow. Questo permetterà ai robot di eseguire la scansione di una pagina o meno. Si dovrebbe iniziare questa riga con la sintassi "Disallow: /", il che significa che i robot elencati non possono leggere nessun file o pagina.  
 
 

martedì 28 novembre 2017

Meglio WhatsApp o Telegram ?

Partiamo dalle caratteristiche in comune: sia WhatsApp che Telegram sono gratuite, disponibili per iOS e Android, e presenti nella versione per PC rispettivamente con WhatsApp Web e Telegram Web.

Entrambe sono intuitive e facili da utilizzare, mostrano le liste dei contatti e le chat in uso, ma anche le sessioni attive su diversi dispositivi, che si può decidere di terminare con un solo clic.


Perché usare Telegram
Quando sentiamo dire che Telegram è l'app di messaggistica perfetta per chi tiene particolarmente alla sua privacy (e, perché no, ha qualche segreto da nascondere) è perché offre la possibilità di avviare chat segrete che si autodistruggono (si può impostare un timer che va da 1 secondo a 1 settimana) dove c'è il blocco dell'inoltro dei messaggi.

A differenza di WhatsApp, Telegram non ha la crittografia end-to-end come impostazione predefinita, per cui in caso di attacco hacker ai server, i dati degli utenti e i contenuti scambiati non saranno al sicuro da occhi indiscreti. In ogni caso, seppur protette da crittografia end-to-end, le chat di WhatsApp possono essere spiate usando WhatsApp Web o altri metodi.

Sempre relativamente alla protezione della privacy, su Telegram è possibile utilizzare l'impronta digitale o un passcode come misura di sicurezza per proteggere le chat, pertanto ogni volta che si apre l'app per entrare bisogna sbloccarla con il codice o con il riconoscimento digitale. Inoltre, a differenza di WhatsApp, non mostra l'orario dell'ultimo accesso di un utente, ma dà solo una vaga indicazione come “pochi minuti fa”.
Altri pro di Telegram assenti su WhatsApp sono: la possibilità di usare una valanga di adesivi divertenti, la possibilità di creare canali di discussione che vanno al di là dei “gruppi” e quella di aggiungere un numero di telefono, cosa che al momento WhatsApp non permette di fare in quanto non si possono usare due numeri sullo stesso telefono.

Perché usare WhatsApp
Anche se Telegram è ormai molto popolare, quanto a diffusione in Italia WhatsApp non ha concorrenza: è molto più facile che i vostri amici e conoscenti abbiano installato e utilizzino quotidianamente WhatsApp piuttosto che Telegram, e già questo è un buon motivo per preferire la prima alla seconda.

WhatsApp ha le conferme di lettura (che tuttavia possono essere disattivate), mentre su Telegram non si può sapere se un messaggio è stato consegnato: qui la doppia spunta blu può indicare sia “messaggio letto” che “consegnato”. Al contrario, Telegram ha un sistema migliore per le conferme di lettura nelle chat di gruppo, mentre su WhatsApp queste sono un po' confuse.

WhatsApp offre però un importante vantaggio, ossia la possibilità di effettuare sia chiamate che videochiamate (Telegram consente solo le chiamate) e, stando alle indiscrezioni, sono in arrivo anche le videochiamate di gruppo. Ancora, WhatsApp mostra l'orario preciso dell'ultimo accesso (una funzionalità utile per i più curiosi) e consente di fare le Storie come immagine profilo.

martedì 21 novembre 2017

Crittografia end-to-end, cosa significa?

La crittografia end-to-end è una nuova tecnica che garantisce agli utenti che, anche in caso di attacco ai server dell'app di messaggistica, le loro chat saranno al sicuro da occhi indiscreti.
Questa, infatti, permette di crittografare le conversazioni in modo che solo i due soggetti coinvolti ( più persone nel caso dei gruppi) possano decifrare i messaggi inviati verso la rete. Quindi, i server della società, in questo caso Whatsapp, agiscono come se fossero dei postini che non possono decifrare il messaggio che stanno trasportando.
 
Come è possibile tutto ciò? La crittografia end-to-end funziona attraverso l'uso di due chiavi crittografiche. Una delle chiavi è pubblica, mentre l'altra è privata. In questo caso specifico, il software Whatsapp genera entrambe le chiavi:
  • la chiave privata resta sul dispositivo dell'utente e gli servirà per decifrare tutti i messaggi ricevuti durante le conversazioni;
  • la chiave pubblica viene condivisa con l'altro utente con cui si scambiano i messaggi, e la utilizzerà per crittografare tutti i pacchetti che gli abbiamo inviato.
Quindi, grazie a questa nuova tecnologia introdotta da Whatsapp, i vostri messaggi sono maggiormente al sicuro da occhi indiscreti. Queste chiavi di sicurezza non riguardano solo i messaggi inviati su Whatsapp, ma anche immagini e video, come specificato in un comunicato ufficiale:
“L'idea è semplice: quando spedisci un messaggio, l'unica persona che lo può leggere è la persona o la chat di gruppo alla quale hai mandato il messaggio. Nessuno può vedere il messaggio. Non i cyber criminali. Non gli hackers. Non i regimi oppressivi. Nemmeno noi.La crittografia end-to-end aiuta a rendere le comunicazioni via WhatApp private, una sorta di conversazione faccia a faccia.”


martedì 14 novembre 2017

Cosa significa "Taggare" ?

Entrato da pochi anni a far parte del nostro vocabolario, il verbo "taggare” è stato introdotto nella lingua italiana come italianizzazione dell'inglese “to tag”, traducibile in italiano come “etichettare” e utilizzato nell'ambito dei Social Network.

"Taggare" è l'italianizzazione del verbo inglese to tag, che significa "etichettare". Il termine è entrato nel linguaggio comune grazie a Facebook: nel social network, "taggare" significa dare un nome ad un volto presente all'interno di una foto o di un video. L'utente può etichettare un volto conosciuto cliccandoci sopra con il mouse e scegliendo il nome corrispondente alla persona dalla lista dei propri amici. La foto taggata apparirà sulla bacheca dell'amico in questione e verrà indicizzata nella sua cartella "foto".
Letteralmente, in lingua inglese “tag” significa “etichetta, cartellino”, esattamente come quelli che si trovano sugli articoli in vendita nei negozi, in cui si possono leggere le informazioni base dell'oggetto o del capo che si intende acquistare.

Con l'avvento dei social network, la parola “tag” ha acquisito un nuovo significato, vicino all'espressione verbale italiana “identificare”. Per esempio, aggiungiamo un tag ad una foto quando vogliamo indicare la presenza di una persona specifica.


martedì 7 novembre 2017

Età minima per iscriversi sui Social ?

I tre Social più diffusi sono Instagram, Facebook, SnapChat e naturalmente WhatsApp, per non creare confusione abbiamo deciso di leggere le Termini e Condizioni d'uso di ogni Social.
Vediamoli in dettaglio:

FACEBOOK: Età minima 13 anni compiuti
"Per creare un account su Facebook, bisogna avere almeno 13 anni (in alcune giurisdizioni, il limite di età può essere superiore). La creazione di un account con informazioni false costituisce una violazione delle nostre condizioni d'uso. Lo stesso vale per gli account registrati per conto di persone sotto i 13 anni".
Facebook invita a segnalare la presenza di ragazzi sotto tale fascia, account falsi 

INSTAGRAMEtà minima 13 anni compiuti
Il primo punto dei Termini di Condizione d'uso del Social afferma che:
"L'uso dei Servizi è riservato agli utenti che abbiano almeno 13 anni".

WHATSAPP:
Qui sul web c'è molta confusione, in tanti scrivono 16 anni come limite d'età ma occorre fare chiarezza e affidarsi al documento ufficiale sui Termini e Privacy rilasciato sul sito ufficiale.
"L'utente deve avere almeno 13 anni per utilizzare i Servizi (o età superiore necessaria nella sua nazione affinché sia autorizzato a usare i nostri Servizi senza il consenso dei genitori). Oltre ad avere l'età minima richiesta per usare i nostri Servizi in base alle leggi applicabili, ove l'utente non abbia l'età richiesta per poter accettare i Termini nella sua nazione, il suo genitore o il suo tutore devono accettarli a suo nome."

SNAPCHATEtà minima 13 anni compiuti
Anche in questo caso, come primo punto dei Termini di Servizio troviamo il limite d'età:
"Nessuno al di sotto dei 13 anni d'età può creare un account o utilizzare i Servizi".


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