mercoledì 25 novembre 2020

Meglio Instagram o Facebook per promuovere la tua attività?

Se per esempio ti rivolgi a persone dai 40-50 anni in su, probabilmente il tuo target si trova su Facebook. Se invece ti rivolgi a persone più giovani, con tutta probabilità le troverai su Instagram.

Ma non sempre l’età è un fattore discriminante, perché ci sono nicchie che hanno comportamenti diversi rispetto alla propria fascia d’età, quindi la cosa migliore è fare un’analisi dettagliata del tuo target per capire quali sono le sue abitudini online.

Se questa informazione non fosse per te discriminante (es: il tuo target è su entrambi i social), allora inizia a valutare pro e contro di Instagram e Facebook

 

Instagram continua ad essere un social visivo, quindi la fanno da padrone foto (curate e belle) e video.

Invece Facebook ha vari tipi di contenuti, e anche se quelli che vanno più forte sono i video e le live, Facebook continua a mostrare anche altre tipologie (es: i link).

Inoltre, dato che su Facebook è facilissimo creare contenuti, troviamo di tutto e di più: link ad articoli di giornale come a siti di bufale, post testuali isterici di qualche “amico”, come post curati e interessanti di qualche blogger.

Insomma, Facebook è ormai un calderone dentro cui tutti buttano i propri contenuti, belli e meno belli.

Invece Instagram strizza l’occhio alla qualità e allo storytelling.

sabato 21 novembre 2020

Vaccino Covid ; gli hacker cercano di rubare i dati

Negli ultimi mesi hacker russi e nordcoreani, sostenuti dai governi, avrebbero cercato di rubare dati preziosi sul vaccino contro il Covid-19 dalle principali aziende farmaceutiche e dai ricercatori che lavorano per trovare una cura per la malattia.

La denuncia parte dal colosso della tecnologia MIcrosoft, secondo cui la maggior parte degli attacchi rilevati non ha avuto successo. L'azienda, però, non ha fornito informazioni su quanti siano invece riusciti o su quanto gravi fossero tali violazioni.

La maggior parte degli obiettivi, situati in Canada, Francia, India, Corea del Sud e Stati Uniti, erano "direttamente coinvolti nella ricerca di vaccini e trattamenti per il Covid-19" in varie fasi della sperimentazione clinica.

La società ha identificato uno dei gruppi di hacker come 'Fancy Bear', gli agenti militari russi che il National Cyber Security Center britannico ha indicato a luglio come responsabili dei tentativi di intrusione. Altri due sono il gruppo 'Lazarus' della Corea del Nord e un gruppo che Microsoft ha identificato come 'Cerium'.

In un post sul blog di Microsoft, il vicepresidente per la sicurezza Tom Burt afferma che "la maggior parte di questi attacchi è stata bloccata dalle protezioni di sicurezza integrate nei nostri prodotti. Abbiamo informato tutte le organizzazioni prese di mira e, laddove gli attacchi hanno avuto successo, abbiamo offerto aiuto"

Gli attacchi più recenti

Gli attacchi informatici che prendono di mira il settore sanitario e sfruttano la pandemia non sono una novità, ricorda Microsoft, e i ransomware (richieste di pagamento di riscatto) hanno preso di mira ospedali e organizzazioni sanitarie negli Stati Uniti.

L'elenco dei cyberattacchi, dall'inizio della pandemia, comprendono l'ospedale universitario di Brno nella Repubblica Ceca, il sistema ospedaliero di Parigi, i sistemi informatici degli ospedali spagnoli, gli ospedali in Thailandia, le cliniche mediche nello stato americano del Texas, un'agenzia sanitaria nello stato americano dell'Illinois e anche organismi internazionali come l'Organizzazione mondiale della sanità.

In Germania, una donna di Dusseldorf sarebbe diventata la prima vittima conosciuta a seguito di un attacco informatico a un ospedale. 

Colpiti anche Giappone e Australia

Anche alcuni istituti di ricerca giapponesi che sviluppano vaccini contro il coronavirus sarebbero stati colpiti da attacchi informatici, a quanto sembra di provenienza dalla Cina: lo aveva rivelato, nei giorni scorsi, Crowdstrike, una società di sicurezza informatica statunitense.

L'ente nazionale per la Cybersecurity del governo giapponese, a seguito della rivelazione,  ha lanciato un appello alle case farmaceutiche istituti di ricerca ad aumentare i livelli di allerta contro tentativi di intrusione allo scopo di rubare informazioni riservate.

fonte: rainews.it

lunedì 16 novembre 2020

Covid: più spesa online dopo il lockdown

La pandemia ha messo il turbo agli acquisti online degli italiani: nel 2020 il 37% dei food shopper online ha aumentato la spesa destinata ai prodotti alimentari sui canali online ma ben uno su quattro (24%) ha aumentato - di oltre il 5% rispetto al 2019 - la spesa per prodotti non food. È quanto emerge dall'Osservatorio 'The World after Lockdown' curato da Nomisma e Crif che ha coinvolto un panel omnibus di mille italiani tra i 18 e i 65 anni.

L'e-commerce ha subito una spinta complessiva: il 70% degli intervistati ha fatto almeno un acquisto sul web nell'ultimo anno e gli italiani hanno continuato a fare spesa digitale anche dopo il lockdown.

Per quanto riguarda la spesa alimentare online questa per lo più avviene tramite i siti delle insegne della grande distribuzione (73%) ma crescono canali alternativi: il 13% ha provato servizi e app specializzate come Cortilia o Tannico.

La maggior parte predilige la consegna a casa (78%), il 16% propende per il ritiro presso il punto vendita. Esploso l'utilizzo dei locker (6%), prima quasi sconosciuto. Chi compra cibo e bevande online lo fa soprattutto per la possibilità di acquistare 24 ore su 24 (27%), per evitare code (18%), per non spostarsi da casa (17%). Chi è ancora legato al negozio fisico non vuole rinunciare al piacere di fare la spesa dal vivo (37%), al poter vedere/toccare i prodotti (21%) e poi per i costi di spedizione considerati alti (10%) e per prezzi non sempre convenienti dei prodotti (9%). 

fonte: ansa.it

 

domenica 8 novembre 2020

Google Trends 2020: la classifica delle parole più cercate

Iniziamo dalle parole dove come vi abbiamo già anticipato figurano parole legate alla pandemia e al coronavirus, ma non solo. In classifica sono presenti anche termini legati all’attualità e più recenti come le elezioni USA e Maradona, scomparso pochi giorni fa. Ecco la classifica delle 10 parole più cercate su Google nel 2020:

  1. Coronavirus
  2. Elezioni USA
  3. Classroom
  4. Weschool
  5. Nuovo Dpcm
  6. Diego Armando Maradona
  7. Kobe Bryant
  8. Meet
  9. Contagi
  10. Protezione civile

i personaggi più cercati su Google quest’anno

  1. Alex Zanardi
  2. Silvia Romano
  3. Donald Trump
  4. Joe Biden
  5. Giuseppe Conte
  6. Kim Jong-un
  7. Boris JohnsonKamala Harris
  8. Rula Jebreal
  9. Elon Musk

le guide più cercate su Google nel 2020

 “Come fare...”:
  1. ...il pane in casa
  2. ...le mascherine antivirus
  3. ...il lievito di birra
  4. ...la pizza
  5. ...l’amuchina
  6. ...il lievito madre
  7. ...il tampone
  8. ...lo spid
  9. ...domanda reddito di emergenza
  10. ...gli gnocchi

sabato 7 novembre 2020

Quanto costa Zoom

La versione gratuita consente videochat one-to-one illimitate ma limita le sessioni di gruppo a 40 minuti e 100 partecipanti.

Vediamo i diversi servizi prevede diversi piani a pagamento. Nel dettaglio abbiamo:

  • Piano gratuito - Numero senza limiti di riunioni ma le videochiamate di gruppo hanno un limite massimo di 40 minuti per sessione e non è possibile registrarle.
  • Zoom Pro - a 13,99 euro al mese permette agli ospiti di creare ID, permette di registrare le videochiamate su cloud o attraverso la memoria internna del device, le sessioni hanno un limite massimo di 24 ore.
  • Zoom Business - a 18,99 euro al mese consente di accedere al meeting host (minimo 10 partecipanti), marchiare le videochat e i meeting con il proprio marchio aziendale e permette di trascrivere le vdeochiamate. A questo si aggiunge un servizio clienti accessibile H24 e personale.
  • Zoom Enterprise: sempre a 18,99 euro mese, allarga i meeting host a 100 partecipanti, archiviazione cloud senza limiti per registrazioni, sconti e offerte su vari webinar.

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