mercoledì 9 dicembre 2020

Il nuovo spot tv ebay : In ogni acquisto c’è una storia.

Da qualche giorno è in rotazione televisiva la nuova pubblicità di Natale firmata eBay: un mini film diretto a raccontare il valore aggiunto della piattaforma di vendita online, per le PMI italiane. Protagonista dello spot, infatti, è una piccola attività di vendita al dettaglio, in cui a emergere è inizialmente il rapporto di un padre (proprietario del negozio) e sua figlia.

Guardando il video, inizialmente sembrerebbe che la figlia sia troppo impegnata a leggere il cellulare per aiutare e dare conforto al padre, impegnato a mandare avanti (fra molte difficoltà) l'attività di famiglia. Ma al termine dello spot la verità viene svelata: la ragazza stava gestendo gli ordini online, per consentire al padre di vendere tutti i prodotti via web.

Il messaggio che sta dietro alla pubblicità di eBay è che dietro gli acquisti fatti sulla loro piattaforma, si nasconde spesso la storia di una PMI italiana. Un'idea creativa interessante, che punta a dare un nuovo posizionamento alla piattaforma di acquisti online.

Fai gli acquisti su eBay, sostieni le piccole attività italiane e le loro storie.

sabato 5 dicembre 2020

Ecco la guida sicura per gli acquisti online

I consigli della Polizia Postale per non incorrere in potenziali truffe

  1. Utilizzare software e browser completi ed aggiornati. Potrà sembrare banale, ma il primo passo per acquistare in sicurezza è avere sempre un buon antivirus aggiornato all’ultima versione sul proprio dispositivo informatico. Gli ultimi sistemi antivirus (gratuiti o a pagamento) danno protezione anche nella scelta degli acquisti su Internet. Per una maggiore sicurezza online, inoltre, è necessario aggiornare all’ultima versione disponibile il browser utilizzato per navigare perché ogni giorno nuove minacce possono renderlo vulnerabile.
  2. Dare la preferenza a siti certificati o ufficiali. In rete è possibile trovare ottime occasioni ma quando un’offerta si presenta troppo conveniente rispetto all’effettivo prezzo di mercato del prodotto che si intende acquistare, allora è meglio verificare su altri siti. Potrebbe essere un falso o rivelarsi una truffa. E’ consigliabile dare la preferenza a negozi online di grandi catene già note perché oltre ad offrire sicurezza in termini di pagamento sono affidabili anche per quanto riguarda l’assistenza e la garanzia sul prodotto acquistato e sulla spedizione dello stesso. In caso di siti poco conosciuti si può controllare la presenza di certificati di sicurezza quali TRUST e VERIFIED / VeriSign Trusted che permettono di validare l’affidabilità del sito web.
  3. Un sito deve avere gli stessi riferimenti di un vero negozio! Prima di completare l’acquisto verificare che il sito sia fornito di riferimenti quali un numero di Partiva IVA, un numero di telefono fisso, un indirizzo fisico e ulteriori dati per contattare l’azienda. Un sito privo di tali dati probabilmente non vuole essere rintracciabile e potrebbe avere qualcosa da nascondere. I dati fiscali sono facilmente verificabili sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate.
  4. Leggere sempre i commenti e i feedback di altri acquirenti. Le “voci” su un sito truffaldino circolano velocemente online! Prima di passare all’acquisto del prodotto scelto è buona norma leggere i “feedback” pubblicati dagli altri utenti sul sito che lo mette in vendita. Anche le informazioni sull’attendibilità del sito attraverso i motori di ricerca, sui forum o sui social sono utilissime.
  5. Su smartphone o tablet utilizzare le app ufficiali dei negozi online. Se si sceglie di acquistare da grandi negozi online, il consiglio è quello di utilizzare le App ufficiali dei relativi negozi per completare l’acquisto. Questo semplice accorgimento permette di evitare i rischi di “passare” o “essere indirizzati” su siti truffaldini o siti clone che potrebbero catturare i dati finanziari e personali inseriti per completare l’acquisto.
  6. Utilizzare soprattutto carte di credito ricaricabili. Per completare una transazione d’acquisto sono indispensabili pochi dati come numero di carta, data di scadenza della carta ed indirizzo per la spedizione della merce. Se un venditore chiede ulteriori dati probabilmente vuole assumere informazioni personali (numero del conto, PIN o password) che, in quanto tali, dovete custodire gelosamente e non divulgare. Al momento di concludere l’acquisto, la presenza del lucchetto chiuso in fondo alla pagina o di “https” nella barra degli indirizzi sono ulteriori conferme sulla riservatezza dei dati inseriti nel sito e della presenza di un protocollo di tutela dell’utente, ovvero i dati sono criptati e non condivisi.
  7. Non cadere nella rete del phishing e/o dello smishing ovvero nella rete di quei truffatori che attraverso mail o sms contraffatti, richiedono di cliccare su un link al fine di raggiungere una pagina web trappola e sfruttando meccanismi psicologici come l’urgenza o l’ottenimento di un vantaggio personale, riusciranno a rubare informazioni personali quali password e numeri di carte di credito per scopi illegali. L’indirizzo Internet a cui tali link rimandano differisce sempre, anche se di poco, da quello originale.
  8. Un annuncio ben strutturato è più affidabile! Leggi attentamente l’annuncio prima di rispondere: se ti sembra troppo 2 breve o fornisce poche informazioni, non esitare a chiederne altre al venditore. Chiedi più informazioni al venditore sull’oggetto che vuoi acquistare e se le foto pubblicate sembrano troppo belle per essere vere, cerca in rete e scopri se sono state copiate da altri siti! ⦁ Non sempre…. è sempre un buon affare. Diffida di un oggetto messo in vendita a un prezzo irrisorio, non sempre è un affare: accertati che non ci sia troppa differenza tra i prezzi proposti e quelli di mercato! ⦁ Non fidarsi…. Dubita di chi chiede di esser contattato al di fuori della piattaforma di annunci con email e/o sms ambigui con la scusa di far risparmiare sulle commissioni e di chi ha troppa fretta di concludere l’affare.

mercoledì 25 novembre 2020

Meglio Instagram o Facebook per promuovere la tua attività?

Se per esempio ti rivolgi a persone dai 40-50 anni in su, probabilmente il tuo target si trova su Facebook. Se invece ti rivolgi a persone più giovani, con tutta probabilità le troverai su Instagram.

Ma non sempre l’età è un fattore discriminante, perché ci sono nicchie che hanno comportamenti diversi rispetto alla propria fascia d’età, quindi la cosa migliore è fare un’analisi dettagliata del tuo target per capire quali sono le sue abitudini online.

Se questa informazione non fosse per te discriminante (es: il tuo target è su entrambi i social), allora inizia a valutare pro e contro di Instagram e Facebook

 

Instagram continua ad essere un social visivo, quindi la fanno da padrone foto (curate e belle) e video.

Invece Facebook ha vari tipi di contenuti, e anche se quelli che vanno più forte sono i video e le live, Facebook continua a mostrare anche altre tipologie (es: i link).

Inoltre, dato che su Facebook è facilissimo creare contenuti, troviamo di tutto e di più: link ad articoli di giornale come a siti di bufale, post testuali isterici di qualche “amico”, come post curati e interessanti di qualche blogger.

Insomma, Facebook è ormai un calderone dentro cui tutti buttano i propri contenuti, belli e meno belli.

Invece Instagram strizza l’occhio alla qualità e allo storytelling.

sabato 21 novembre 2020

Vaccino Covid ; gli hacker cercano di rubare i dati

Negli ultimi mesi hacker russi e nordcoreani, sostenuti dai governi, avrebbero cercato di rubare dati preziosi sul vaccino contro il Covid-19 dalle principali aziende farmaceutiche e dai ricercatori che lavorano per trovare una cura per la malattia.

La denuncia parte dal colosso della tecnologia MIcrosoft, secondo cui la maggior parte degli attacchi rilevati non ha avuto successo. L'azienda, però, non ha fornito informazioni su quanti siano invece riusciti o su quanto gravi fossero tali violazioni.

La maggior parte degli obiettivi, situati in Canada, Francia, India, Corea del Sud e Stati Uniti, erano "direttamente coinvolti nella ricerca di vaccini e trattamenti per il Covid-19" in varie fasi della sperimentazione clinica.

La società ha identificato uno dei gruppi di hacker come 'Fancy Bear', gli agenti militari russi che il National Cyber Security Center britannico ha indicato a luglio come responsabili dei tentativi di intrusione. Altri due sono il gruppo 'Lazarus' della Corea del Nord e un gruppo che Microsoft ha identificato come 'Cerium'.

In un post sul blog di Microsoft, il vicepresidente per la sicurezza Tom Burt afferma che "la maggior parte di questi attacchi è stata bloccata dalle protezioni di sicurezza integrate nei nostri prodotti. Abbiamo informato tutte le organizzazioni prese di mira e, laddove gli attacchi hanno avuto successo, abbiamo offerto aiuto"

Gli attacchi più recenti

Gli attacchi informatici che prendono di mira il settore sanitario e sfruttano la pandemia non sono una novità, ricorda Microsoft, e i ransomware (richieste di pagamento di riscatto) hanno preso di mira ospedali e organizzazioni sanitarie negli Stati Uniti.

L'elenco dei cyberattacchi, dall'inizio della pandemia, comprendono l'ospedale universitario di Brno nella Repubblica Ceca, il sistema ospedaliero di Parigi, i sistemi informatici degli ospedali spagnoli, gli ospedali in Thailandia, le cliniche mediche nello stato americano del Texas, un'agenzia sanitaria nello stato americano dell'Illinois e anche organismi internazionali come l'Organizzazione mondiale della sanità.

In Germania, una donna di Dusseldorf sarebbe diventata la prima vittima conosciuta a seguito di un attacco informatico a un ospedale. 

Colpiti anche Giappone e Australia

Anche alcuni istituti di ricerca giapponesi che sviluppano vaccini contro il coronavirus sarebbero stati colpiti da attacchi informatici, a quanto sembra di provenienza dalla Cina: lo aveva rivelato, nei giorni scorsi, Crowdstrike, una società di sicurezza informatica statunitense.

L'ente nazionale per la Cybersecurity del governo giapponese, a seguito della rivelazione,  ha lanciato un appello alle case farmaceutiche istituti di ricerca ad aumentare i livelli di allerta contro tentativi di intrusione allo scopo di rubare informazioni riservate.

fonte: rainews.it

lunedì 16 novembre 2020

Covid: più spesa online dopo il lockdown

La pandemia ha messo il turbo agli acquisti online degli italiani: nel 2020 il 37% dei food shopper online ha aumentato la spesa destinata ai prodotti alimentari sui canali online ma ben uno su quattro (24%) ha aumentato - di oltre il 5% rispetto al 2019 - la spesa per prodotti non food. È quanto emerge dall'Osservatorio 'The World after Lockdown' curato da Nomisma e Crif che ha coinvolto un panel omnibus di mille italiani tra i 18 e i 65 anni.

L'e-commerce ha subito una spinta complessiva: il 70% degli intervistati ha fatto almeno un acquisto sul web nell'ultimo anno e gli italiani hanno continuato a fare spesa digitale anche dopo il lockdown.

Per quanto riguarda la spesa alimentare online questa per lo più avviene tramite i siti delle insegne della grande distribuzione (73%) ma crescono canali alternativi: il 13% ha provato servizi e app specializzate come Cortilia o Tannico.

La maggior parte predilige la consegna a casa (78%), il 16% propende per il ritiro presso il punto vendita. Esploso l'utilizzo dei locker (6%), prima quasi sconosciuto. Chi compra cibo e bevande online lo fa soprattutto per la possibilità di acquistare 24 ore su 24 (27%), per evitare code (18%), per non spostarsi da casa (17%). Chi è ancora legato al negozio fisico non vuole rinunciare al piacere di fare la spesa dal vivo (37%), al poter vedere/toccare i prodotti (21%) e poi per i costi di spedizione considerati alti (10%) e per prezzi non sempre convenienti dei prodotti (9%). 

fonte: ansa.it

 

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