Chi è dunque un vlogger e che cos'è un vlog? La pagina inglese di Wikipedia definisce un vlog (o video log) come una forma di blog che usa come mezzo il video. Blog è la fusione dei termini web e log ("booklog", giornale di navigazione)
A dire il vero, non credo che l'attuale Regina, quasi novantenne, sia a conoscenza nemmeno dell'esistenza, oltre che del significato, dei due termini. La distanza tra la velocità alla quale si muovono la maggior parte degli uomini e delle donne al potere e quella a cui viaggia il resto del pianeta è siderale non solo nella nostra Italia. Così va il mondo, al giorno d'oggi.
Chi è dunque un vlogger e che cos'è un vlog? La pagina inglese di Wikipedia definisce un vlog (o video log) come una forma di blog che usa come mezzo il video. Scusandomi per la spiegazione a scatole cinesi, è opportuno a questo punto chiarire il significato di blog: derivante dalla fusione di web e log, il termine indica una pagina della Rete sulla quale vengono pubblicati con una certa periodicità contenuti di carattere informativo.
Se in Italia vanno per ora di moda i blogger, tanto che anche il sito del Fatto Quotidiano ormai da tempo lascia loro uno spazio considerevole in home page, in Inghilterra sono i vlogger a spopolare specialmente tra i giovani, anche perché i vlogger di maggiore successo sono poco più che ventenni. è il caso per esempio del ventiduenne Dan Howell, ex-studente di giurisprudenza diventato famoso al punto di avere due milioni di iscritti al suo canale YouTube danisnotonfire. Un'altra celebrità del mondo del vlogging è Phil Lester, laureato in Linguistica, che con il suo canale YouTube ha raggiunto quattro mesi fa i due milioni di subscribers.
Non è quindi una coincidenza se i due, che sono anche grandi amici, sono stati messi sotto contratto da BBC Radio1 e conducono la trasmissione della domenica sera.
C'è, si diceva all'inizio, un mondo fatto in gran parte di giovani che viaggia a una certa velocità ed è sintonizzato – è proprio il caso di dirlo! – su determinate frequenze. Ai Pittella o al/alla monarca di turno si richiederebbe quantomeno di interessarsene e di guardare a esso con curiosità, se non, addirittura, di provare a sviluppare nei suoi confronti un minimo grado di empatia… See you!