lunedì 15 febbraio 2021

Ethereum e la monete alternative al Bitcoin ?

 

Ethereum nasce nel 2015 come un sistema decentralizzato per la creazione di “smart contracts”, protocolli informatici che verificano o impongono l’applicazione di un vincolo. Questi contratti per poter girare sulla piattaforma stessa “pagano” mediante l’unità di valuta Ether, chiamata essa stessa più comunemente Ethereum (ETH). Al contrario di Bitcoin, però, la criptovaluta Ethereum non viene utilizzata esclusivamente come sistema monetario alternativo. Può essere applicata anzi a molteplici settori, come:

- Sistemi elettorali;

- Mercati finanziari;

- Crowdfunding;

- Proprietà intellettuale.

Inoltre, la rete è decentralizzata, ovvero viene sostenuta da migliaia di computer sparsi per il mondo. Questo significa che è possibile tracciare con facilità tutti i risultati ottenuti nella blockchain e che il sistema si regola da solo, senza interventi esterni. Per gli investitori Ethereum rappresenta la seconda criptovaluta per quota di mercato, con un valore attuale superiore ai 2.700 dollari.

Tirando le somme, la criptovaluta che attualmente ha maggiori probabilità di crescita sembra rimanere il Bitcoin. Nonostante il recente calo che ha fatto tremare anche gli analisti più ottimisti, è l’unica moneta digitale a spuntare tutte le caselle: ha un valore sostenuto, gli investitori la stanno acquistando, le persone la usano per i pagamenti, le istituzioni finanziarie l’hanno accettata ed è la criptovaluta con la maggiore capitalizzazione di mercato, pari ormai a un trilione di dollari. È evidente che, tra alti e bassi (letteralmente), il Bitcoin difficilmente cederà il posto alle concorrenti.

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