mercoledì 15 ottobre 2014

Cura e conservazione dei CD-R

Alcuni consigli per un ottima conservazione dei nostri CD-R
  • Il lato dei dati (fondo inferiore) del disco deve rimanere privo di graffi, ditate, polvere ecc
  • Pulire il disco potrebbe danneggiarlo, rivolgersi ad un esperto se ciò fosse necessario
  • Mai toccare la superficie di un CD-R
  • Sempre maneggiare un CD-R per i lati esterni (o il buco al centro)
  • Mai poggiare un CD-R su di una superficie calda
  • Sempre riporre il disco nella sua custodia una volta tolto dal lettore o dal masterizzatore
  • Mai scrivere sul lato dati dei dischi.
  • Se si deve scrivere su di un disco, farlo solo sul lato dell'etichetta superiore di un CD-R ed esclusivamente con un pennarello appositamente pensato ad inchiostro indelebile non tossico; mai usare una penna a sfera!
  • Mai lasciare un CD fuori della sua custodia esposto alla luce diretta del sole
  • Non conservare un CD-R in ambienti eccessivamente caldi e/o umidi


venerdì 10 ottobre 2014

Differenza tra CD-R e CD-ROM

I CD-R, a differenza dei cd rom vengono "masterizzati" e non "stampati".
 
I vecchi lettori DVD della prima e della seconda generazione purtroppo non sono tecnicamente in grado di leggere i cd-r incisi (la ragione è la diversa lunghezza d'onda del laser usato) mentre molto spesso sono in grado di leggere i cd audio stampati.



I CD-R sono assai più facilmente danneggiabili (in svariate maniere) rispetto ai cd stampati.
Fisicamente sono differenti anche se similari, avendo la stessa dimensione, sono pensati per essere riprodotti nelle stesse macchine e entrambi hanno uno strato riflettente.
I CD sono realizzati con pit e land; è la transizione tra un pit e un land a rappresentare binariamente 0 od 1, e non il pit o il land, come erroneamente molti credono.
Un CD-R ha uno strato organico (assente nel CD stampato), che quando viene impresso dal laser emula i pit e i land di un cd stampato.
I CD non sono fotosensitivi e i CD-R invece lo sono.
I CD-R sono molto più sensibili all'esposizione alla luce del sole, al calore e ai danni derivanti dai graffi. Alcuni CD-R non hanno una strato protettivo sul lato superiore; anche se i dati sono memorizzati sull'altro lato del disco, questi dischi se graffiati sul lato superiore, rischiano di presentare danni nello strato riflettente.
Oli, e molti tipi di inchiostri, solventi e molte altre sostanze possono danneggiare il CD-R se vengono a contatto con ciascuno dei due lati.

domenica 5 ottobre 2014

Definizione di CD-ROM

Il CD-ROM (CD-Read Only Memory o CD memoria a sola lettura) è tuttora il dispositivo ottico più diffuso e utilizzato. Venne definito nel 1983 (Yellow Book). Alla struttura del frame affianca la sovrastruttura del settore, pari a 2352 byte, che coincide con la lunghezza del blocco indirizzabile in un cd audio. Non tutti i 2352 byte sono usabili per il riversamento dei dati; alcuni byte vengono riservati ai codici di correzione e di controllo. Vennero definiti due tipi di CD-ROM:
  • CD-ROM Mode 1, che corrisponde all'incirca al CD-ROM come tutti lo conoscono, il cui settore è costituito da 2048 Byte.
  • CD-ROM Mode 2, il cui settore contiene 2336 byte. 



I CD-ROM una volta duplicati attraverso il loro stampaggio industriale a partire da un supporto master originale, non possono essere scritti. Il colore del loro fondo è sempre argentato. Il CD-ROM è più resistente rispetto al CD-R.

mercoledì 1 ottobre 2014

Cosa sono i COMPACT DISC AUDIO

Compact Disc Digital Audio (CD-DA), venne sviluppato nel corso degli anni 70'. Alla Philips si devono gli studi e la realizzazione dei supporti ottici veri e propri; alla Sony invece gli studi e la realizzazione del campionamento digitale (tecnologia PCM). In seguito alla proposta di definizione di uno standard internazionale per la registrazione audio digitale, nel 1978 vennero scelti il tipo di materiale dei supporti (il policarbonato), le lunghezze d'onda, il tipo di laser da impiegare nella lettura e i parametri fisici e logici del supporto. Philips e Sony si accordarono:
  • sulla frequenza di campionamento analogica (44,1 kHz)
  • sulla risoluzione digitale del campionamento PCM (16 bit)
  • sul diametro del supporto (12 cm o 120 millimetri)
  • sulla lunghezza del contenuto audio (non superiore ai 74 minuti e 30 secondi)

Per ogni secondo di musica, il PCM a 44,1 kHz per 16 bit su due canali stereofonici campiona un totale di 1.411.200 bit. Questa stringa nelle specifiche del primo cd audio deve essere ripartita in tanti "blocchi" indirizzabili singolarmente, che letti l'uno dopo l'altro assicurano un flusso (stream) costante (il throughput è di 150 kilobyte al secondo, corrispondente alla velocità "1x".). Il blocco in oggetto è in realtà una struttura che successivamente venne ridefinita a posteriori, in sede di elaborazione del formato Cd-Rom.
L'unità più elementare di un CD Digital Audio è in effetti il "frame", una stringa di 24 byte di dati interlacciati con circa 400 bit di dati di correzione e controllo, per un totale complessivo di 588 bit letti in un intervallo di 136 microsecondi. 

La ridotta dimensione del frame e l'uso di tecniche di correzione automatica dell'errore assicurano la stabilità del supporto CD che può resistere, fino a una certa soglia, a graffi e danneggiamenti, ovvero alla perdita di una piccolissima porzione di dati. Se troppi errori sono presenti sul supporto il lettore interpolerà? (in parole povere: cercherà di indovinare i valori mancanti) e naturalmente modificherà il risultato sonoro, la cui differenza potrebbe essere distintamente avvertibile.
Al'interno di ogni struttura vengono a trovarsi 2.352 byte utili, e questa è l'unità di misura del settore fisico di un CD. Dal punto di vista logico questi settori possono essere in un certo numero di tracce, fino ad un massimo di 99, ciascuna corrispondente a un brano musicale. Ogni secondo di musica contiene 75 settori.
Il CD-DA venne annunciato nel 1979, definitivamente codificato nel 1980 e lanciato sul mercato nel 1982. Le sue specifiche fanno riferimento alle norme ISO 10149. 

domenica 28 settembre 2014

Cosa sono i COMPACT DISC

I Compact Disc sono supporti di memorizzazione di tipo ottico (e non magnetico, a differenza dei nastri) che vengono letti e scritti tramite un raggio laser. Esistono anche dispositivi ottici di altro tipo, tra cui i Laser Disc e i MO (MagnetoOttici). 


I CD-R (Compact Disc Recordable, in italiano Compact Disc Registrabili) sono solo uno dei tanti formati di compact disc derivati dall'originario Compact Disc Audio. Ciascuno di questi formati di cd ha delle proprie specifiche, dettate da appositi "libri di colori " : Red Book (libro rosso) per il CD-DA, Yellow Book (libro giallo) per i CD-ROM, Orange Book (libro arancione) per il CD registrabile ecc ecc. Il nome del colore dei libri deriva dal colore del dorso che rilega ciascuna di queste pubblicazioni ufficiali. 

In realtà spesso molti di questi "book" raggruppano al loro interno non uno ma molteplici formati, ciascuno contraddistinto da una struttura fisica e logica di base (definita appunto dal book) e da due o più modalità alternative. Molti di questi formati non si sono affermati commercialmente. 

Nel 1996 venne presentato un nuovo supporto ad alta densità e capacità, il DVD (Digital Versatile Disc), di cui oggi ne esistono diverse varianti. La trattazione e la classificazione degli altri tipi di CD e dei DVD è al di fuori degli scopi del presente testo. 

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