lunedì 21 agosto 2017

Emoticon il nuovo linguaggio del futuro ?

Non è un linguaggio, ma è plausibile che si possa trasformare in qualcosa di simile, come è successo con il cinese. Le immagini possono assumere un particolare significato in una particolare cultura. 

L'esempio della melanzana (🍆) forse è il più conosciuto, visto che nella cultura americana ha assunto un significato particolare, che non è condiviso da quello di molte altre culture”. Davis fa riferimento al fatto che negli Stati Uniti il simbolo della melanzana viene spesso usato per indicare il pene, vista la forma con cui è stato reso il simbolo (soprattutto nella versione degli emoji di Apple). 
 
 
Le differenti interpretazioni degli emoji, spesso dovute a tradizioni e culture diverse, sono uno degli aspetti che affascina di più gli studiosi del linguaggio e gli antropologi. Il simbolo delle due mani giunte (🙏) è tra i più contesi e dibattuti, in parte a causa dell'ambiguità della grafica usata per rappresentarlo nei vari sistemi operativi. Nella sua versione originale, derivata dalla cultura giapponese, indica il gesto che si fa con le mani giunte accennando un inchino per pregare o ringraziare qualcuno. Molti, soprattutto in Occidente, l'hanno interpretato in modo diverso concludendo che si tratti della mano di una persona che dà il cinque a un'altra.

Le interpretazioni diverse da quelle intese in origine dall'Unicode Consortium sono molte. Questo emoji 😤 rappresenta per esempio qualcuno che esulta e non una persona arrabbiata, quest'altro 😦 una faccia corrucciata e non triste, e questo 🙀 non dovrebbe servire per mostrare di avere appena appreso qualcosa di scioccante, ma solo per comunicare stanchezza. 

Per un consorzio dedicato esclusivamente alla tutela degli standard non deve essere semplice accettare che, con l'uso, i simboli approvati assumano significati diversi in seguito alla loro interpretazione, ma è un processo inevitabile quando ci sono in gioco le sensibilità dei singoli e schemi culturali che si sono sovrapposti e consolidati nelle varie parti del mondo. 🖖

lunedì 14 agosto 2017

Posso creare la mia Emoji (Emoticon Personale)

Chi vuole proporre l'adozione di un nuovo emoji – di solito aziende di Internet, sviluppatori o semplici gruppi di persone – deve sottoporre la sua proposta all'Unicode Consortium, seguendo una procedura molto lunga e tortuosa che può richiedere anni prima di portare a qualcosa. 

Parte delle lungaggini è dovuta ai passaggi burocratici, ma il motivo centrale è che prima di approvare un nuovo simbolo standard devono essere fatte molte valutazioni sulla sua opportunità, sulla praticità e sulla possibilità che sia reso dai vari sistemi informatici senza problemi tecnici. Per questo motivo i responsabili del consorzio sono sempre molto cauti e in media approvano tra i 60 e i 70 nuovi emoji ogni anno. 
 
L'Unicode Consortium, inoltre, non disegna direttamente gli emoji: quando ne approva uno nuovo fornisce ai produttori di sistemi operativi un abbozzo con una descrizione, sulla base della quale ogni sviluppatore realizzerà il suo simbolo mantenendo la coerenza grafica con quelli che aveva creato in precedenza. 


lunedì 7 agosto 2017

Come nascono le Emoji (Emoticon)

Il sistema di codifica Unicode fu realizzato verso la fine degli anni Ottanta per sviluppare un codice comune per la rappresentazione delle lettere e dei simboli in informatica. Prima della sua introduzione non era sempre facile far dialogare tra loro i programmi, perché ogni software adottava codici diversi per rappresentare la stessa lettera: questo portava a seri problemi di compatibilità, con la necessità di realizzare soluzioni che traducessero una codifica in un'altra. Per risolvere il problema fu ideato il sistema Unicode: ogni lettera, numero, simbolo o segno di interpunzione ha un codice univoco che viene usato da tutti i computer per riconoscerlo e renderlo sullo schermo. 

Emoji
Fino a qualche anno fa l'Unicode Consortium non riceveva particolari attenzioni: le sue riunioni decidevano aspetti molto tecnici e talvolta difficili da capire per i meno esperti di informatica. Secondo diversi osservatori, il consorzio ha avuto una deriva pop da quando si occupa con regolarità dell'approvazione dei nuovi emoji, utilizzati da un numero crescente di persone per comunicare rapidamente uno stato d'animo o un'idea soprattutto attraverso gli smartphone.


Gli emoji sono simboli grafici utilizzati già da diverso tempo in Giappone: la parola che li definisce deriva proprio dal giapponese e comprende i concetti di “immagine” e di “lettera”. Si sono diffusi negli altri paesi soprattutto a partire dal 2011, quando Apple li ha inseriti all'interno della tastiera virtuale di iOS, il sistema operativo degli iPhone e degli iPad. Nei due anni seguenti gli emoji sono stati via via introdotti su diverse versioni di Android, contribuendo ulteriormente al loro successo. I principali social network come Facebook e Twitter li hanno integrati all'interno dei loro sistemi, dopo essersi resi conto del crescente utilizzo da parte dei loro iscritti.


venerdì 28 luglio 2017

Esistono alternative a facebook ?

Vediamo quali possono essere le alternative valide al colosso dei social network, facebook :

Twitter
Decisamente più essenziale rispetto al più illustre concorrente, Twitter sta prendendo piede anche in Italia. L'ampliamento dei caratteri impiegabili nei messaggi, la facilità di utilizzo e il contemporaneo scivolone di Facebook, potrebbero risultare determinanti per la sua definitiva ascesa.

Path
Un ibrido tra Instagram e Facebook , non abbiamo parlato di Instagram perché facente ormai parte di Facebook. C'è un social network che però riesce a raccogliere le principali caratteristiche di entrambe le piattaforme: stiamo parlando di Path.

Come Instagram, si tratta di una piattaforma basata su app, che nei browser non trova il suo habitat naturale. Tra i tanti contenuti condivisibili citiamo foto, brevi messaggi, informazioni su libri letti, film visti e tanto altro…

Raftr
Ricordate come Facebook è nato come strumento per connettere gli studenti universitari? Raftr è rimasto legato a quella tipologia di social.

Questa piattaforma raccoglie una quantità minima di informazioni personali quando si registra un account. Tutti i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per “fini aziendali interni”, secondo la politica sulla privacy di Raftr, e qualsiasi cosa condivisa con fornitori esterni non avrebbe “informazioni di identificazione personale per l'utente”.

Vero
Se in passato avete barattato (più o meno consapevolmente) le vostre informazioni personali con un servizio, Vero cambia decisamente rotta: questo social network guadagna tramite abbonamenti, non da pubblicità.

Nonostante ciò, i prezzi per l'eventuale modello di abbonamento devono ancora essere annunciati.

VKontakte
Detto anche il Facebook dell'est , molte persone, a causa di censure discutibili su Facebook, si sono recentemente spostati sulla versione russa di questo social network. Effettivamente il servizio appare come un clone, con molte funzioni piuttosto simili risultando una delle alternative a Facebook più interessanti.


venerdì 21 luglio 2017

Come funziona il Marketplace di facebook

l'annuncio del Marketplace di facebook, la funzione che mette a disposizione degli utenti, inzialmente solo da mobile e ora anche da desktop, la possibilità di vendere e comprare oggetti nuovi e usati. Il principio alla base del funzionamento di Facebook Marketplace è quello dello scambio di oggetti tra privati, che già aveva visto sulla piattaforma un vero e proprio boom all'interno dei gruppi che ogni mese erano visitati da circa 450 milioni di utenti.

Il Marketplace di facebook contiene la pubblicità degli inserzionisti che qui possono inserire i loro annunci. Gli utenti li visualizzano quando navigano dall'app mobile (attualmente, nella visualizzazione da Desktop non vale la medesima regola). Per vedere il primo annuncio occorre scorrere un po'.
In questo caso, tuttavia, non si tratta di annunci che promuovono l'articolo in vendita sul Marketplace, ma della pubblicazione di annunci che altrimenti verrebbero inviati al news feed di Facebook e alla rete di Instagram.

Il funzionamento, per gli inserzionisti, non è molto diverso da quello delle normali sponsorizzazioni Facebook: per utilizzare il posizionamento di Marketplace, infatti, serve prima selezionare gli obiettivi di vendita, di traffico o di catalogo. La differenza è che, almeno per il momento, non occorre individuare altri obiettivi. Per traffico e conversioni però occorre prima avere il pulsante "Acquiata ora" sulla tua pagina.

Non è chiaro se Marketplace sia davvero più efficace, ma si suppone che tutti i posizionamenti siano stati creati nella stessa maniera equilibrata. Il punto di forza è certamente che l'utente che lo visita è intenzionato ad acquistare qualcosa.

Le note di demerito invece riguardano proprio l'impossibilità di plasmare il target di destinazione. Nel Marketplace, infatti, per raggiungere qualcuno, deve comunque essere nel pubblico di destinazione di partenza e non si può cambiare in seguito.


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