mercoledì 20 febbraio 2013

Come si diventa un WEB DESIGNER ?

Al giorno d'oggi il ruolo del Web Designer è fondamentale per la Realizzazione di un sito web. Questa figura si occupa, appunto, del design del sito web, ma non solo. Il web designer deve rimanere aggiornato e al passo con i tempi, perché web design attualmente non concerne più esclusivamente l'aspetto visivo curato di un sito web, ma anche i perfezionamenti in grado da garantire la massima usabilità possibile. Insomma, il web designer deve saper coniugare aspetti grafici, usabilità e navigazione, utilizzando ogni tecnologia finora conosciuta.
 

Non si produce un web design di qualità senza una conoscenza multisettoriale che vada dalla programmazione alla grafica ad altri ambienti con i quali l'esperienza prima o poi mette un web designer in contatto. Ma, soprattutto, bisogna amare la tipografia: elemento fondamentale del web, il carattere nella sua scelta, dimensione, colore, contribuisce in maniera essenziale a dare forma ai contenuti.
Ci sono parecchie differenze nell'uso della tipografia sul web rispetto alla carta stampata: chi progetta un sito web deve essere consapevole che formato, colore, contrasto e leggibilità saranno, in base al dispositivo con cui l'utente effettuerà l'accesso (che ovviamente non può conoscere, quindi deve prevedere ogni alternativa), gli strumenti che veicoleranno – o squalificheranno – il messaggio contenutistico.

Croce e delizia di ogni webdesigner, la tipografia è quindi un aspetto essenziale su cui un sito si gioca il primo impatto e la leggibilità, usando i font come strumento ma anche come elemento grafico.

Chiunque progetti siti web sa quanto le incompatibilità cross-browser possano rendere un lavoro difficile e i risultati frustranti, per questo due giganti di internet e del design, ossia Google e Adobe, sono venuti incontro agli architetti del web fornendo uno strumento che semplifica la loro attività e migliora l'esperienza dell'utente.

Passando agli strumenti di lavoro più ampiamente utilizzati, sono essenzialmente software come editor per pagine web e fogli di stile e programmi di elaborazione grafica. Per una veloce panoramica sui più diffusi, blocchi note come Notepad++ o Sublime text su OS windows, Espresso o Coda su MAC e Gedit o Geany su GNU/Linux, grazie a sintassi e indentazione per una molteplicità di linguaggi, agevolano notevolmente la scrittura di codice markup come HTML o di stile in fogli CSS. Grafica raster o vettoriale può essere affrontata con i programmi della creative suite Adobe (PhotoShop, Illustrator) o con alternative libere come The Gimp – GNU Image Manipulation Program o Inkscape.

Accanto a questi più noti, una miriade di altri software che svolgono compiti analoghi, ognuno più o meno adatto alle esigenze di un particolare momento per un particolare compito. Attenzione, però, a non sopravvalutare i ferri del mestiere, tecnologia che non bisogna fare l'errore di rincorrere: i software servono a raggiungere un obiettivo e non importa chi usi quale né dove o come uno sia migliore di un altro. Un utente che affronta un'interfaccia non si domanda certo con quale tool sia stata sviluppata.

I linguaggi di base, pane quotidiano del web design, sono l'HTML per le pagine e il CSS per i fogli di stile collegati alle pagine, ma chiunque abbia dimestichezza con i CMS più diffusi un po' di PHP lo avrà sicuramente masticato. E con la ricchezza di animazioni cui i nostri gusti si sono abituati, prima dell'avvento della combo HTML5/CSS3 molti webdesigner avranno trovato entusiasmate il Javascript utilizzando il framework jQuery (non che oggi sia caduto in disuso, anzi).

Con il passare degli anni sempre più utenti si sono trovati a improvvisarsi web designer grazie al recente fiorire dei più svariati compositori WYSIWYG, site builder, editor drag and drop e cms con editor friendly user; spesso anche con buoni risultati: oggi chiunque può costruire il suo sito “in casa” scegliendo un tema e personalizzandolo a suo piacimento, con pochi euro, o addirittura gratuitamente, sui principali CMS come WordPress o Blogspot, senza conoscere una riga di codice. Una piccola rivoluzione digitale che ha portato il contenuto in primo piano lasciando che il “lavoro sporco” lo facciano le automatizzazioni sempre più in voga nel web quasi 3.0.

L'influenza dei social network ha fatto il resto, con un democratico quanto anonimo appiattimento dello stile di ogni comunicazione sullo stesso registro visivo di interfaccia. Un vantaggio che ha dato possibilità anche a chi non poteva permettersi un proprio spazio web di dire la sua e allo stesso tempo ha dotato le aziende e chiunque altro volesse o potesse di un'opportunità in più: dimostrare una propria personalità all'interno di Internet staccandosi dai social per emergere con stile, distinguersi e stimolare un'utenza sempre più esigente. Chiaramente grazie a figure professionali che fanno del miglioramento della reputazione sul web delle aziende il proprio mestiere, web designer in testa.

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