mercoledì 20 maggio 2020

Boom dell’e-commerce

La chiusura forzata del paese per contrastare il contagio ha cambiato radicalmente le abitudini degli italiani. Tra queste, da tempo, c’è quella di fare gli acquisti online. Secondo le stime appena pubblicate da Netcomm, in Italia sono stati 2 milioni i nuovi consumatori online tra gennaio e maggio (in tutto il mercato conta 29 milioni, quasi la metà della popolazione) e, di questi, 1,3 milioni sono da attribuire all’impatto dell’emergenza sanitaria che ha costretto la maggior parte della popolazione a casa tra smart working e altre attività. Negli stessi mesi dello scorso anno il numero di nuovi arrivati nella piazza dell’eCommerce era stato di appena 700mila persone.

Pet care, cibi freschi e confezionati, prodotti per la cura della casa e della persona sono i settori che hanno visto gli incrementi maggiori. E il lockdown ha ricordato alle aziende l’importanza di digitalizzarsi

Con due milioni di nuovi clienti tra gennaio e maggio, l’e-commerce in Italia ha fatto un salto evolutivo di dieci anni. Ma è ancora consistente il ritardo della distribuzione, soprattutto in termini organizzativi e di competenze digitali

L’edizione in live streaming  di Netcomm Forum, pur con qualche problema tecnologico (d’altro canto un live streaming per oltre 2000 iscritti è qualcosa che in questi tempi straordinari è di per sé un fatto straordinario), ha fatto il punto sull’evoluzione dell’e-commerce, «che non è più solo un’opzione, ma una strategia chiave per lo sviluppo del proprio business e per la ripresa economica del nostro paese», come ha notato Roberto Liscia, presidente di Netcomm.

E nella Caporetto dei consumi, l’e-commerce è il settore che crescerà di più (fino a +55%) a livello mondiale con l’impatto del Covid-19, seguito da modern food retail (fino a +23%) e vendita all’ingrosso di prodotti farmaceutici (fino a +15%). E anche nei settori più colpiti, anche online, il 77% dei merchant online ha dichiarato di aver acquisito nuovi clienti durante questa fase di emergenza sanitaria.

L’azzeramento del turismo e, in buona parte dell’abbigliamento, non sono compensate certo dalla crescita a due cifre del food & grocery e dell’arredamento, tuttavia è opinione diffusa che molti cambiamenti diventeranno strutturali nel prossimo quadro di un’Italia più digitale.

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