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venerdì 28 marzo 2014

I 10 domini venduti piu pagati

INSURANCE.COM VENDUTO PER 35,6 MLN, I DIECI DOMINI PIU’ PAGATI 

Ma è un fatto che il mercato dei domini esiste. e si può diventare milionari. Resta che con i siti internet si può diventare milionari. Basta avere il nome giusto: più sarà richiesto dal mercato, più varrà. Fino a quanto? Per stabilire un ordine di grandezza basta guardara alla classifica dei dieci domini più pagati di sempre. 


Al primo posto c'è il sito insurance.com, venduto per 35,6 milioni di dollari nel 2010. 

Poi ci sono i casi di Vacationrentals.com che nel 2007 fruttò 35 milioni A Brian Sharples, fondatore di HomeAway, che voleva  impedire ad Expedia di ottenerlo; privatejet.com che nel 2012 è stato ceduto per 30,1 milioni. 

Fuori dal podio il dominio internet.com, venduto per 18 milioni nel 2009, mentre insure.com è stato aggiudicato nel 2009 a 16 milioni di dollari, hotels.com è stato dato il valore di 11 milioni nel 2001.  

Completano la top ten fund.com che è stato pagato 9.99 milioni di sterline nel 2008, porn.com nel 2007 9.5 milioni di dollari, e fb.comè stato comprato da Facebook nel novembre 2010 per 8,5 milioni di dollari. 

venerdì 21 marzo 2014

Consigli su come guadagnare vendendo un Dominio

COME COMPRARE E VENDERE UN SITO: GLI INDIRIZZI GIUSTI 
Il business è fiorente. 

Per aggiudicarsi un nome internet ambito ci sono vere e proprie aste cui partecipare e intermediari che curano la compravendita. Ultimamente è stata bandita dall'ICANN, associazione non profit che si occupa di regolamentare e gestire l'uso dei domini web a livello globale, un'asta per la vendita ad aziende private alcuni trai nuovi domini più celebri e richiesti del web: .buy, .tech, .vip e 信息 (“Info” in cinese mandarino). I siti più famosi su cui cercare domini in vendita sono Afternic, Sedo, Snapnames, GoDaddy.com, eBay, Namejet, Flippa e Domainlore, mentre Nidoma.com, è molto attivo sui domini .it.

 
Lì si può cercare il sito che si aveva in mente oppure visualizzare quanti sono in quel momento all'asta. FreshDrop.com serve, invece, per capire quali nomi stanno per liberarsi e diventare nuovamente disponibili per la registrazione: strumenti come NameBio.com o DNSalePrice.com sono utili a quel punto per avere informazioni sulle vendite storiche e sul valore di  un dominio. Una volta individuato l'obiettivo, si può fare un'offerta all'asta o in alcuni casi trattare direttamente col venditore: per sapere chi è basta usare Whois. Se si vuole monetizzare un dominio, basta scegliere uno dei siti di aste, gli stessi utilizzati per acquistare, stabilire il prezzo attraverso un apposito strumento di valutazione e fornire informazioni come età, data di scadenza, capacità di traffico generato, eventuali guadagni. Per facilitare la transazione, esiste Escrow.com che assicura di proteggere il venditore e l'acquirente. A operazione conclusa, si trasferisce la proprietà a chi ha offerto il prezzo migliore.

venerdì 14 marzo 2014

Fare soldi con la vendita di Domini

Ci sono persone o aziende che commercializzano i domini web.
Ecco la storia del sito ebola.com :

Jon Schultz ha appena registrato ebola.com ma è abituato a fare affari con i domini delle malattie più pericolose. Fare soldi con un sito internet che non contiene assolutamente nulla, solo in virtù del suo dominio. è possibile, e lo sa bene Jon Schultz, un uomo d’affari che possiede la Blue String Ventures con base a Las Vegas, guarda ai domini con gli occhi di uno scommettitore. Da anni compra domini sulle malattie più pericolose per poi rivenderli a prezzi stellari. Schultz possiede birdflu.com (l’aviaria), H1n1.com (la suina), ha un sito per la malattia mortale che si prende dalle zanzare, Chikungunya, e un altro per la febbre emorragica Marburg. 


E soprattutto ha ebola.com, acquistato nel 2008 per poco più di 10mila euro e ora in vendita a 150mila dollari, circa 120mila euro. Troppo? Non secondo lui. «è un prezzo ragionevole, ho molta esperienza in questo campo. Riceviamo ogni giorno richieste di vendita, la nostra pagina è visitata 5.000 volte al giorno solo dalle persone che digitano ebola.com per vedere cosa c’è», ha raccontato al Washington Post. «Il nodo del business dei domini Non è quanto vale oggi, è quanto varrà domani», ha spiegato «il nostro dominio, birdflu.com, varrà molto più di ebola.com. Lo stiamo curando per quel momento. 

Quel virus è trasmissibile per via aerea, mentre ebola non potrà diffondersi negli Stati Uniti allo stesso modo». Un’imprenditoria simile a un azzardo, ancor di più delle azioni in Borsa, insomma: tutto sta nell’intuire le potenzialità di un nome. Capire quando comprare e quando vendere, soprattutto. per esempio, ora è il momento secondo Schultz di monetizzare ebola.com, prima che «si arrivi a una svolta, a una cura che migliori la situazione, facendo calare l'attenzione mediatica e, di conseguenza, il valore del dominio». 

venerdì 7 marzo 2014

Cosa succede se scade un Dominio ?

Dominio scaduto, cosa fare per recuperarlo?
Hai dimenticato di rinnovare il tuo dominio ma vuoi correre ai ripari; scopri le tempistiche e gli eventuali costi per recuperare un dominio scaduto
Il dominio internet rappresenta senza ombra di dubbio la base su cui costruire un intero progetto sul web. Una volta effettuata la registrazione, l’utente sarà il titolare di un determinato dominio per un tot di tempo che può variare da 1 a 5 anni. Trascorso questo lasso di tempo, avremo un dominio scaduto.



Dominio scaduto: cosa succede in questo caso
Capita spesso di ricevere messaggi di clienti che, avendo dimenticato di effettuare il rinnovo dominio, non sanno cosa fare per non perdere tutto il lavoro svolto fino a quel momento. Dopo alcuni giorni, il dominio scaduto infatti risulta essere non più funzionante. Questo significa che il Registry cessa la risoluzione dei DNS, e in tal caso il sito risulterà irraggiungibile.
Un guaio di non poco conto, sia per un utente privato che per un professionista che rischia di andare in difficoltà e di perdere clienti.

Per evitare questo disastro occorre ricordarsi di effettuare il rinnovo dominio, cosa che per altro deve essere fatta entro i tempi previsti. Questo periodo in cui l’utente può (deve) rinnovare il proprio dominio varia a seconda dell’estensione registrata. Ogni estensione, infatti, è soggetta a regole e periodi diversi.
Nei prossimi paragrafi vediamo, in generale, quali sono le fasi di un dominio scaduto.

Grace period
Hai dimenticato di rinnovare il dominio e il tuo sito non risulta più raggiungibile, bisogna correre subito ai ripari. Per alcune estensioni che possiamo definire classiche, vedi per esempio il .COM e il .INFO, il dominio sarà recuperabile entro un breve lasso di tempo. Dopo una settimana dalla data di scadenza il dominio sarà inaccessibile e dopo 15 giorni andrà in cancellazione.

Per poter effettuare il rinnovo dominio, quindi, occorre prima recuperare il dominio scaduto. Il Grace period per queste estensioni ha una durata relativamente breve, con il dominio che potrà essere recuperato senza ulteriori spese oltre quelle per il rinnovo.

Redemption period
Dopo aver superato la fase precedente, il dominio entra in quello che viene definito Redemption period. Si tratta sostanzialmente di un lasso di tempo in cui si potrà effettuare il recupero del dominio aggiungendo un ulteriore costo a quello già previsto per il rinnovo.

Recupero del dominio: costo della penale
Un dominio che non è stato rinnovato diventa, dopo alcuni giorni (periodo definito dall’estensione), inaccessibile. Per poter ritornare in possesso del dominio e impedire che qualcun altro lo acquisti, occorre affrontare un costo per la penale. Questi costi, che variano a seconda dell’estensione, possono essere anche molto salati.

Pending delate
è cosa buona e saggia, dunque, non perdere mai di vista le date di scadenza dei tuoi domini. Se non effettuerai il rinnovo nelle tempistiche prestabilite, nemmeno pagando la penale, il dominio entrerà in una nuova fase che viene chiamata Pending delate.
Una volta giunto a questo stato, il dominio non è più recuperabile. Dopo un breve periodo di tempo, che può variare in base all’estensione da poche ore a qualche giorno, il dominio sarà cancellato. A questo punto tornerà libero e accessibile per il primo cliente che effettuerà la semplice procedura di registrazione.

Rinnovo di un dominio .IT
Un dominio .IT (l’estensione tipica del mercato italiano) risulterà disponibile sul web fino a 15 giorni dopo la scadenza. Nonostante questo, noi consigliamo di effettuare il rinnovo del .IT prima della data di scadenza.
Dopo 45 giorni il dominio scaduto con estensione .IT sarà di nuovo libero per la registrazione.

Rinnovo di un dominio .COM (e altre estensioni generiche)
Per recuperare il tuo dominio .COM scaduto da più di 30 giorni (il .COM, così come il .NET, il .ORG e le altre estensioni generiche devono essere rinnovati prima della scadenza, altrimenti diventeranno inaccessibili ma comunque rinnovabili fino a 30 giorni dopo la scadenza) dovrai pagare una penale fino a € 299,00 + IVA.
Questi domini con estensioni generiche torneranno disponibili per la registrazione 70 giorni dalla data di scadenza.

Rinnovo di un dominio .EU
Per quel che riguarda il dominio .EU (l’estensione adatta per chi vuole sottolineare la propria appartenenza al territorio europeo o l’attinenza al mercato dell’UE) il rinnovo deve essere effettuato prima della data di scadenza. Come tempistiche, un .EU potrà essere rinnovato entro 30 giorni dal giorno della scadenza, con il pagamento di una penale di 13,00 € + IVA.

Perché non devi dimenticare di rinnovare il tuo dominio
Quelle elencate in precedenza sono dunque, in linea generale, le varie fasi che “attraversa” un dominio scaduto. Dimenticarsi di effettuare il rinnovo del tuo dominio web è un errore madornale che può mettere fine alla tua attività digitale.
Prova a immaginare di aver creato il tuo lavoro online, di esserti fatto conoscere con il tuo dominio e poi dimenticarti di rinnovarlo. Perderlo significherebbe non avere più i numeri precedenti, perdere tutti quegli utenti che ti conoscevano per il nome dominio e che ora non sono più in gradi di raggiungerti. Prova poi a pensare a tutti quei link che avevano conquistato un ottimo posizionamento sul motore di ricerca.
Se lasci scadere il tuo dominio, per arrivare poi a perderlo, tutto quello che hai fatto sul sito scomparirà. Magari sarà qualcun altro poi ad accaparrarsi il tuo nome dominio e godere dell’ottima reputazione che ti eri creato.

sabato 22 febbraio 2014

Perché è importante avere una sitemap per il tuo sito web: funzionamento e benefici

La sitemap è un file che elenca tutte le pagine di un sito web e fornisce informazioni su come queste pagine sono organizzate. La sitemap è utile per i motori di ricerca perché li aiuta a scoprire e indicizzare tutte le pagine del tuo sito in modo più efficiente.



Avere una sitemap può essere particolarmente utile per siti web con una struttura complessa o per siti web che vengono aggiornati frequentemente con nuove pagine. Inoltre, può essere utile per i siti web che hanno un gran numero di pagine o che hanno pagine che non sono facilmente scopribili tramite i link di navigazione principali.

In generale, avere una sitemap può essere utile per aiutare i motori di ricerca a scoprire e indicizzare tutte le pagine del tuo sito, migliorando così la tua visibilità nei risultati di ricerca. Tuttavia, avere una sitemap non garantisce che tutte le tue pagine verranno indicizzate dai motori di ricerca e non è un fattore determinante per il posizionamento nei risultati di ricerca.

Esistono diversi modi per creare una sitemap per il tuo sito, tra cui utilizzare strumenti online gratuiti o utilizzare plugin o estensioni per il tuo CMS (Content Management System) come WordPress. È anche possibile creare manualmente una sitemap utilizzando un semplice file di testo.

venerdì 21 febbraio 2014

Che cos'e una sitemap xml

Una sitemap xml è un protocollo adottato dai maggiori motori di ricerca che permette ai webmaster di segnalare tutte le pagine del loro sito.

Per molti i motori di ricerca sono un autentico mistero. Come fanno a sapere quello che c'è nei siti? In due modi essenzialmente, scoprendo nuove pagine seguendo i link di pagine esistenti e "ascoltando" le segnalazioni dei webmaster.

Nei motori di ricerca esistono dei software dedicati che si chiamano Bot che 24 ore su 24 non fanno altro che navigare il web alla ricerca di nuovi contenuti o alla verifica di quelli già conosciuti. Quindi durante il loro esplorare il web possono scoprire un link ad un sito fino ad allora sconosciuto ed iniziare a proporlo nei risultati del motore di ricerca.


Il problema di questo sistema è che quando il sito è nuovo, è stato appena realizzato, se il proprietario non "lo fa conoscere", rimarrà sconosciuto ai motori di ricerca. I modi per farsi conoscere sono essenzialmente due. O farsi linkare da un sito esistente, già indicizzato, oppure andare su ogni motore di ricerca, o per lo meno i principali (Google, Bing e Yahoo) e segnalare il primo indirizzo.
Ad esempio su Google la segnalazione si fa da questo indirizzo, dove è possibile digitare l'indirizzo del sito da indicizzare. Attenzione che non è una cosa automatica l'inserimento del sito nel database del motore di ricerca. è solo una segnalazione, poi sarà a discrezione del software di indicizzazione, se e quando inserire il sito fra i risultati. Se il sito è di bassa qualità (contenuti copiati da altri, solo un nome con la scritta in costruzione, o cose di questo genere) potrebbe non essere assolutamente indicizzato. Oppure in altri casi potrebbe essere molto lenta (vedi Bing: lento nell'indicizzazione).

Tornando alla segnalazione del sito, potrebbe accadere che non tutte le pagine siano indicizzate. Questo potrebbe accadere per più motivi, come ben spiegato da Google nelle sue pagine:
  • Il sito presenta contenuti dinamici.
  • Il sito contiene pagine che non sono facilmente individuabili da Googlebot durante il processo di scansione, ad esempio pagine con contenuti AJAX o immagini.
  • Il sito è nuovo e pochi siti contengono link al tuo sito. Googlebot esegue la scansione del Web seguendo i link da una pagina a un'altra, pertanto se pochi link puntano al tuo sito potrebbe essere difficile individuarlo.
  • Il sito dispone di un archivio consistente di pagine di contenuti che non sono molto ben collegate l'una all'altra oppure non sono per nulla collegate tra di loro.
Per superare questo problema è stato creato da Google il protocollo sitemap, realizzato tramite XML e arrivato attualmente alla versione 0.9. In parole povere è un file di testo, scritto tramite XML, dove c'è una lista di tutte le pagine del proprio sito (con i rispettivi link). Questo file va chiamato sitemap.xml e va posizionato nella root del proprio sito. In questo modo, quanto un BOT viene a visitare la nostra casa digitale, cerca se è presente il file sitemap.xml, se è presente lo usa come punto di partenza della propria esplorazione, senza andarsi a cercare i link a partire dalla homepage.

Dato che Google ha rilasciato questo protocollo tramite la Attribution-ShareAlike Creative Commons License, anche altri lo possono usare, ed ora è supportato anche da altri motori di ricerca.
L'ultilizzo della sitemap è molto consigliato in termini di SEO, in quanto aiuta il motore di ricerca ad indicizzare tutti i nostri contenuti, e più nostre pagine sono presenti sul motore di ricerca, più è probabile che si esca nelle SERP. Il motivo è scontato. Ogni pagina si basa su un argomento su cui insistono più parole chiave. Più pagine significa essere visibile su un maggior numero di parole chiave. è quasi una equazione matematica.

Ad esempio, in questo sito ogni settimana produciamo pagine nuove, tramite il blog, e questo ci permette di aumentare di mese in mese il traffico che facciamo perchè siamo sempre più rilevanti sui motori di ricerca.

Attenzione ad una cosa. Non bisogna cedere alla tentazione, di fare pagine a tutto spiano, copiandole da altri siti. I motori di ricerca e Google in particolare, penalizzano particolarmente i copioni. Molto meglio un contenuto originale che 10 copiati.

Per chi volesse approfondire sulle sitemap, vi rimando alle specifiche del sito ufficiale. è scritto in italiano, è molto facile da capire, anche per i meno esperti. Nel caso invece vogliate vedere subito come è fatta una sitemap.xml, potete cliccare sul link e vedere la sitemap di questo sito. Vi consiglio di cliccare sul link con l'explorer, perchè questo browser fa una formattazione automatica del file, che permette una più facile lettura. Se state con Chrome, non si capisce niente, a meno che dopo aver caricato la pagina, non facciate il tasto destro e clicchiate Visualizza sorgente pagina.

venerdì 14 febbraio 2014

Differenza tra LINK e URL

Che differenza c’è tra link e URL?

Che cos'è un link? Che cos'è un URL? Hai sentito parlare dei termini link e URL ma non hai ben capito cosa vogliono dire o, più semplicemente, che differenza c’è tra i due? Eccoti allora un breve articolo nel quale andrò a spiegarti sia che cos’è un link, sia che cos’è un URL.


Che cos’è un link?
In informatica, un collegamento ipertestuale, spesso chiamato semplicemente collegamento o link, dall’inglese hyperlink (si pronuncia àiperlinc), non è altro che uno speciale riferimento che rimanda ad ulteriori unità informative, quali documenti, immagini, video ed altre cose del genere, a partire da una prima unità informativa ad essa in qualche modo correlata. Una volta cliccato o toccato tale collegamento ipertestuale, il lettore verrà dunque immediatamente reindirizzato al contenuto designato.
Per quanto riguarda l’aspetto, un collegamento ipertestuale può essere normalmente riconosciuto attraverso una o più peculiari proprietà:
  • la prima, è l’eventuale colorazione diversa che lo distingue dal resto del testo;
  • la seconda, è la comparsa di una piccola mano, insieme ad una eventuale sottolineatura, quando ci si passa sopra col puntatore del mouse prima di cliccarci;
  • la terza, è la comparsa dell’indirizzo di destinazione, solitamente in basso a sinistra all’interno della pagina visualizzata in quel momento, insieme ad un eventuale testo in sovrimpressione, quando ci si passa sopra col puntatore del mouse prima di cliccarci.
In poche parole, un collegamento ipertestuale, o link che dir si voglia, non è altro che questo, ad esempio, il quale, una volta cliccato, rimanderà alla pagina iniziale di questo stesso sito.

Che cos’è un URL?
In informatica, un URL (acronimo inglese di uniform resource locator), spesso chiamato anche indirizzo web, è una particolare sequenza di caratteri alfanumerici che identifica univocamente l’indirizzo di una determinata risorsa presente su Internet. Per poter raggiungere tale risorsa, si utilizza di solito un apposito programma chiamato web browser, o più semplicemente browser (si pronuncia bràuser), mediante il quale, una volta digitato l’URL voluto nell’appropriata barra degli indirizzi, sarà appunto possibile raggiungere la risorsa cercata.
Per quanto riguarda la struttura, un URL è generalmente composto da più parti, alcune delle quali sono però molto spesso opzionali. Tra queste, quelle più importanti da prendere in considerazione sono comunque soltanto due:
  • il protocollo, tipicamente http o https, che permette la trasmissione delle informazioni sul cosiddetto World Wide Web (si pronuncia uorld uàid ueb). Se non specificato, il browser impiegato utilizza in automatico il protocollo http mediante la forma http://;
  • il nome host, che rappresenta invece l’indirizzo fisico del server sul quale risiede la risorsa cercata, e che, normalmente, è costituito o da un nome di dominio o da un apposito indirizzo IP.
Tipici esempi di URL sono quindi i seguenti:
http://www.ciao.com
https://www.google.it/search?q=che+tempo+fa

Nel primo caso, l’URL impiega un protocollo http e un nome di dominio, cioè www.ciao.com, che termina con il suffisso .com. 

Nel secondo caso, invece, l’URL impiega un protocollo https e un nome di dominio, cioè www.google.it, che termina con il suffisso .it. In quest’ultimo caso viene però anche utilizzato un parametro opzionale, più precisamente la stringa di ricerca che tempo fa.
Arrivati dunque a questo punto dovresti aver finalmente capito sia che cos’è un link, sia che cos’è un URL.

martedì 28 gennaio 2014

Come aumentare il Page Rank di un sito

Iniziamo subito a dire che non esiste un "PageRank del sito". Il PageRank è un valore attribuito a singole pagine e non ad interi siti web.
Spesso si sentono o leggono espressioni del tipo "Il mio sito ha PR5", ma in realtà si intende dire "La pagina index [o la homepage] del mio sito ha PageRank 5". Si tratta di una precisazione importante, in quanto generalmente le pagine di un sito web hanno valori di PageRank molto diversi tra loro e non è corretto fare una "media" nè credere che tutte le pagine abbiano identico valore di PageRank.


Noi stessi con "far salire il PageRank di un sito" intendiamo: aumentare il PageRank delle pagine del sito.
Derivando dai link che un sito riceve, il metodo principale per aumentare il PageRank di un sito consiste appunto nel cercare di ricevere link da altri siti e, come accennato prima, a parità di altri elementi un link residente su una pagina dal PR alto trasmette più PageRank di un link residente su una pagina dal PR basso.
Ma quel "a parità di altri elementi" può influire in maniera determinante, in quanto la porzione di PageRank trasmessa dalla pagina "donatrice" diminuisce con l'aumentare del numero dei link presenti nella pagina stessa.
In parole più semplici, un link proveniente da una pagina con PR6 (ma strapiena di link ad altre pagine) può regalare meno PageRank di un link proveniente da una pagina con PR5 (ma contenente pochi link ad altre pagine).
Tale aspetto non è per nulla un particolare secondario, tuttavia viene spesso sottovalutato o addirittura ignorato da diversi webmaster, che partecipano spesso ad una "cieca" caccia a link da pagine dal PageRank consistente senza però badare al numero dei link che tali pagine contengono.
Bisogna invece avere ben chiaro che i parametri da prendere in considerazione sono due e che il reale obiettivo è ottenere link da pagine dal PR più alto possibile e col minor numero di link pubblicati sulla pagina.
L'obiettivo di ricevere più link può essere perseguito in vari modi. Innanzitutto se un sito possiede contenuti interessanti è più probabile che i webmaster di altri siti decidano di offrirgli spontaneamente un link. Realizzare un sito con testi o altro materiale di qualità è dunque il primo passo per garantirsi l'interesse degli utenti, dei webmaster di altri siti e conseguentemente un maggior numero di link.

Oltre a beneficiare di questi link spontanei, è anche possibile prendere accordi con i webmaster di altri siti, proponendo uno scambio di link. è però importante effettuare questi scambi esclusivamente con siti di qualità, in quanto la tipologia dei siti a cui si offre un link fornisce a Google un'indicazione chiara sul genere (e sulla qualità) del sito che offre il link. Oltre alla qualità, è altamente consigliato effettuare scambi di link prevalentemente con siti che trattano temi simili al proprio; questo aiuterà Google e altri motori di ricerca a comprendere meglio il tema trattato dai siti che si sono scambiati un link.

Ottimizzazione del PageRank

Uno studio approfondito della formula del PageRank può fornire ottime idee per ottimizzare il PageRank delle pagine di un sito. In questo articolo, tuttavia, vogliamo evitare le considerazioni tecniche e matematiche e desideriamo dare solo alcune indicazioni essenziali, in base alle quali sarà possibile migliorare il PageRank delle pagine e conseguire ottimi risultati.
Ogni pagina del sito deve essere ben integrata nel sito stesso, quindi ogni pagina deve ricevere almeno un link e dare almeno un link ad un'altra pagina del sito. Di solito ciò avviene con naturalezza in tutti i siti che possiedono una buona struttura di navigazione, ma in ogni caso è sempre buona norma controllare che ogni pagina sia collegata alle altre.
In una struttura di navigazione di tipo gerarchico (Esempio: pagina principale che linka le sezioni, sezione che linka le sotto- sezioni, sotto-sezione che linka le pagine finali), il PageRank si accumula maggiormente sulla pagina che sta in cima alla gerarchia, che usualmente coincide con la homepage del sito. Al contrario, una struttura di navigazione "piatta" (Esempio: ogni pagina linka ogni altra pagina del sito) tende a distribuire il PageRank in maniera più uniforme tra le pagine.
Questa proprietà di distribuzione del PageRank può essere sfruttata per spostare un pò di PageRank dalle pagine con contenuti e keyword molto specifiche (che possono ottenere buone posizioni basandosi sopratutto sui contenuti testuali) alle pagine con keyword e contenuti più generici (che usando termini su cui esiste più "concorrenza" potranno positivamente beneficiare di un pò di PageRank in più).
Google consiglia inoltre di non inserire troppi link in una pagina e di tenersi sotto le cento unità. Si tratta di un consiglio che non ha a che fare espressamente col PageRank ma che è il caso di seguire, per distinguersi dalle link-farm e dalle pagine di link "FFA", mal viste da ogni motori di ricerca.
Grande attenzione va prestata agli "outbound link", ovvero ai link che si offrono a siti esterni. Innanzitutto, è sconsigliato accumulare molti outbound link sulle pagine con PR alto, a cominciare dalla homepage. è molto meglio offrire outbound link seguendo le seguenti semplici regole:
  • offrire link solo a siti che giudichiamo di buona qualità;
  • offrire link solo a quei siti che migliorano l'esperienza di navigazione degli utenti del nostro sito;
  • offrire link principalmente a siti in tema col nostro;
  • cercare di integrare gli outbound link nel testo della pagina, usando come testo del link alcune parole-chiave inerenti gli argomenti sviluppati nella pagina stessa;
  • evitare categoricamente link a siti che usano trucchi di posizionamento (testi invisibili, doorway, link-farm, cloaking, ecc.) in quanto un link è come un "consiglio" che viene dato ai visitatori del proprio sito e ai motori non fa piacere sapere che consigliamo la visita di siti "poco puliti";
  • non ascoltare chi sostiene che offrire link ad altri siti può peggiorare la posizione del sito nei risultati delle ricerche su Google. Al contrario, i link offerti ad altri siti, se creati con cognizione di causa, sono importantissimi per tematizzare il proprio sito e per migliorare la sua posizione. 

martedì 7 gennaio 2014

Che cos'è il Page Rank o PR di un sito web ?

Page Rank letteralmente sta per classifica delle pagine. è un valore che va da 0 a 10 che Google assegna ad ogni pagina Web (e non al sito nel suo complesso) in base ad un complesso algoritmo e che, nelle intenzioni di Google, serve a definire il livello di popolarità della pagina.


Come funziona il Page Rank?
L'algoritmo reale del Page Rank non è conosciuto, e peraltro viene continuamente aggiornato e modificato, ma per capire il senso del suo funzionamento possiamo prendere come riferimento la versione dell'algoritmo iniziale e semplificato, scritto dei fondatori stessi di Google, Larry Page e Sergey Brin.

Il PageRank (e non "page rank", espressione che indica un'altra cosa) è un valore numerico che Google attribuisce ad ognuna delle pagine web conosciute dal motore di ricerca. Il nome del PageRank deriva dal fatto che è un sistema di "rank" progettato in parte da Larry Page, uno dei fondatori di Google.
Il valore di PageRank di una pagina è uno dei tanti fattori che contribuisce a determinare la posizione della pagina stessa nei risultati delle ricerche: più il PageRank è alto e più sarà alta la posizione della pagina nelle ricerche su Google.
è dunque normale che molti webmaster abbiano tra i propri obiettivi quello di aumentare il PageRank del proprio sito. Sul sito di Google è presente una breve spiegazione di come funziona il PageRank, che vi invitiamo a leggere, mentre il presente articolo cercherà di approfondire il tema per far comprendere bene al lettore come agire correttamente.
è necessario affrontare sin da subito due essenziali argomenti: l'importanza del PageRank ai fini del posizionamento su Google e i criteri seguiti da Google per calcolare il valore di PageRank di una pagina. 

lunedì 21 ottobre 2013

Codici errori protocollo HTTP

Protocollo HTTP

1xx - Messaggio informativo
Questi codici di stato sono indicativi di una risposta temporanea. Prima di una normale risposta, al client potrebbero essere inviate una o più risposte 1xx.



  • 100 - Continua.
  • 101 - Scambio protocolli in corso.

2xx - Esito positivo
Questa classe di codici di stato indica che la richiesta del client è stata accettata dal server.

  • 200 - OK la richiesta ha avuto esito positivo, operazione riuscita. Questo codice di stato indica che la richiesta è stata elaborata correttamente da IIS.
  • 201 - Creato.
  • 202 - Accettato.
  • 203 - Informazioni non autorevoli.
  • 204 - Nessun contenuto.
  • 205 - Reimposta contenuto.
  • 206 - Contenuto parziale. Questo codice indica che un file è stato scaricato parzialmente. è possibile attivare la ripresa dei download interrotti o suddividere un download in più flussi simultanei.
  • 207 - Multi-Status (webDay) o (WebDAV IIS). Questo codice precede un messaggio XML che può contenere più codici di risposta separati, a seconda del numero di richieste secondarie eseguite.

3xx - Reindirizzamento
Per completare la richiesta, dovrà essere intrapresa un'ulteriore azione da parte del browser client. Ad esempio, è possibile che il browser debba richiedere una pagina diversa sul server o ripetere la richiesta utilizzando un server proxy.

  • 301 - Spostato permanentemente. Questa richiesta e tutte le richieste future devono essere indirizzate all'URI specificato.
  • 302 - Trovato. Questo codice spesso è rappresentato come "Oggetto spostato" per l'autenticazione basata su form. La risorsa richiesta risiede temporaneamente in un URI diverso. Dal momento che il reindirizzamento potrebbe essere modificato in alcuni casi, il client dovrà continuare a utilizzare l'URI di richiesta per le richieste future. Questa risposta può essere inserita nella cache solo se indicato da un campo di intestazione Cache-Control o Expires.
  • 304 - Non modificato. Dal client viene inviata la richiesta per un documento che si trova già nella cache e che non è stato modificato da quando è stato memorizzato nella cache. Anziché scaricare il documento dal server, sul client verrà utilizzata la copia presente nella cache.
  • 307 - Reindirizzamento temporaneo.

4xx - Errore del client
Si verifica un errore causato apparentemente dal client. Ad esempio, è possibile il client abbia inviato una richiesta per una pagina inesistente oppure che non vengano fornite informazioni di autenticazione valide.

  • 400 - Richiesta non valida.
  • 401 - Accesso negato. In IIS vengono definiti molti errori diversi con il codice 401, per indicare una causa più specifica dell'errore. Questi codici di errore specifici vengono visualizzati nel browser ma non nel registro errori di IIS.
  • 401.1 - Accesso non riuscito. Il tentativo di accesso ha esito negativo a causa di un nome utente o di una password non valida oppure per un problema con la configurazione di sistema.
  • 401.2 - Accesso non riuscito a causa della configurazione del server. Il tentativo di accesso ha esito negativo a causa di un nome utente o di una password non valida oppure per un problema con la configurazione di sistema.
  • 401.3 - Accesso negato dall'ACL sulla risorsa. Indica un problema a livello di autorizzazioni NTFS. Questo errore si può verificare anche se le autorizzazioni per il file a cui si sta tentando di accedere sono corrette. Ad esempio, è possibile che l'errore venga visualizzato se all'account IUSR non è consentito accedere alla directory.
  • 401.4 - Autorizzazione non riuscita a causa del filtro.
  • 401.5 - Autorizzazione non riuscita a causa dell'applicazione ISAPI/CGI.
  • 401.7 - Accesso negato dal criterio di autorizzazione dell'URL sul server Web. Questo codice di errore è specifico di IIS 6.0.
  • 403 - Operazione non consentita. è possibile che si riceva questo codice di stato 403 generico se il sito Web non dispone di un insieme di documenti predefinito e non è impostato per consentire l'esplorazione delle directory. In IIS vengono definiti molti errori diversi con il codice 403, per indicare una causa più specifica dell'errore.
  • 403.1 - Accesso in esecuzione non consentito. Di seguito sono riportate due cause comuni di questo messaggio di errore: Non si dispone di un livello di autorizzazioni di esecuzione sufficiente. Ad esempio, è possibile che questo messaggio di errore venga visualizzato se si tenta di accedere a una pagina ASP in una directory per la quale le autorizzazioni sono impostate su Nessuna oppure se si tenta di eseguire uno script CGI in una directory con autorizzazioni Solo script. Per modificare le autorizzazioni di esecuzione, fare clic con il pulsante destro del mouse sulla directory in Microsoft Management Console (MMC), scegliere Proprietà, fare clic sulla scheda Directory e assicurarsi che l'impostazione Autorizzazioni di esecuzione sia adatta al contenuto a cui si sta tentando di accedere. Il mapping dello script per il tipo di file che si sta tentando di eseguire non è impostato per il riconoscimento del verbo utilizzato, ad esempio GET o POST. Per effettuare questa verifica, fare clic con il pulsante destro del mouse sulla directory in MMC, scegliere Proprietà, fare clic sulla scheda Directory, scegliere Configurazione, quindi verificare che il mapping dello script per il tipo di file desiderato sia impostato in modo da consentire il riconoscimento del verbo utilizzato.
  • 403.2 - Accesso in lettura non consentito. Verificare che in IIS sia stato impostato l'accesso in lettura alla directory. Inoltre, se si utilizza un documento predefinito, assicurarsi che esista.
  • 403.3 - Accesso in scrittura non consentito. Verificare che le autorizzazioni di IIS e le autorizzazioni NTFS siano impostate per consentire l'accesso in scrittura alla directory.
  • 403.4 - Necessario SSL. Deselezionare la casella di controllo Richiedi un canale protetto o utilizzare HTTPS anziché HTTP per accedere alla pagina.
  • 403.5 - Necessario SSL 128. Deselezionare la casella di controllo Richiedi crittografia a 128 bit o utilizzare un browser con il supporto per la crittografia a 128 bit per visualizzare la pagina.
  • 403.6 - Indirizzo IP rifiutato. Il server è stato configurato per negare l'accesso all'indirizzo IP corrente.
  • 403.7 - Necessario certificato client. Il server è stato configurato per la richiesta di un certificato per l'autenticazione del client, ma nel client non è installato un certificato valido
  • 403.8 - Accesso al sito negato. è stata impostata una limitazione sul nome di dominio relativo al dominio utilizzato per accedere al server.
  • 403.9 - Troppi utenti. Il numero degli utenti connessi al server supera il limite di connessione impostato. NOTA: In Microsoft Windows 2000 Professional e Microsoft Windows XP Professional viene automaticamente imposto un limite di 10 connessioni per IIS. Questo limite non è modificabile.
  • 403.10 - Configurazione non valida.
  • 403.11 - Modifica password.
  • 403.12 - Accesso negato al programma di mapping. La pagina alla quale si desidera accedere richiede un certificato client. Tuttavia, all'ID utente cui è mappato il certificato client è stato negato l'accesso al file.
  • 403.13 - Certificato client revocato.
  • 403.14 - Impossibile visualizzare il contenuto della directory.
  • 403.15 - Superato il numero di licenze di accesso client.
  • 403.16 - Certificato client non attendibile o non valido.
  • 403.17 - Certificato client scaduto o non ancora valido.
  • 403.18 - Impossibile eseguire l'URL richiesto nel pool di applicazioni corrente. Questo codice di errore è specifico di IIS 6.0.
  • 403.19 - Impossibile eseguire le richieste CGI per il client in questo pool di applicazioni. Questo codice di errore è specifico di IIS 6.0.
  • 403.20 - Accesso a Passport non riuscito. Questo codice di errore è specifico di IIS 6.0.
  • 404 - Oggetto non trovato. Questo errore si può verificare se il file a cui si sta tentando di accedere è stato spostato o eliminato. è inoltre possibile che si verifichi se si tenta di accedere a un file per il quale è stata impostata una limitazione sull'estensione del nome file dopo l'installazione dello strumento URLScan. Dopo aver installato lo strumento URLScan, nei file di log w3svc verrà visualizzato "Respinta da URLScan". In questo caso, in corrispondenza della voce di registro relativa a tale richiesta sarà indicato "Respinta da URLScan".
  • 404.0 - (Nessuno) - File o directory non trovata.
  • 404.1 - Sito Web non accessibile sulla porta richiesta. Questo errore indica che il sito Web al quale si tenta di accedere ha un indirizzo IP che non accetta richieste per la porta sulla quale è arrivata questa richiesta.
  • 404.2 - Richiesta non consentita dal criterio di blocco dell'estensione servizio Web. In IIS 6.0, ciò indica che la richiesta è stata vietata nell'elenco Estensioni servizio Web. 404.3 - Richiesta non consentita dal criterio di mapping MIME. Questo problema si verifica in presenza delle seguenti condizioni: Il mapping del gestore per l'estensione nome file richiesta non è configurato. Il tipo MIME appropriato non è configurato per il sito Web o per l'applicazione. 405 - Metodo non consentito. Questo errore può verificarsi quando un client invia una richiesta HTTP al server sul quale è in esecuzione IIS e la richiesta contiene un verbo HTTP non riconosciuto dal server. Per risolvere il problema, assicurarsi che la richiesta del client utilizzi un verbo HTTP compatibile con l'rfc HTTP. Per informazioni sull'rfc HTTP, vedere la sezione "Riferimenti".
  • 404.3 - Richiesta non consentita dal criterio del mapping MIME.
  • 405 - Il verbo HTTP utilizzato per l'accesso a questa pagina non è consentito (metodo non consentito.)
  • 406 - Il tipo MIME della pagina richiesta non è accettato dal browser client.
  • 407 - Necessaria autenticazione proxy.
  • 412 - Condizione preliminare non riuscita.
  • 413 - Entità richiesta troppo grande.
  • 414 - URI richiesto troppo lungo.
  • 415 - Tipo di supporto non supportato.
  • 416 - Impossibile attenersi all'intervallo richiesto.
  • 417 - Esecuzione non riuscita.
  • 423 - Errore file bloccato.

5xx - Errore del server
Il server non è in grado di completare la richiesta a causa di un errore.

  • 500 - Errore interno del server. Questo messaggio di errore vene visualizzato per molti errori lato server. Nei registri del Visualizzatore eventi possono essere presenti ulteriori informazioni sulle cause di questo errore. è inoltre possibile disattivare i messaggi di errore HTTP brevi per visualizzare una descrizione più dettagliata dell'errore.
  • 500.12 - Riavvio dell'applicazione in corso sul server Web.
  • 500.13 - Server Web troppo impegnato.
  • 500.15 - Richieste dirette per Global.asa non consentite.
  • 500.16 - Credenziali di autorizzazione UNC non corrette. Questo codice di errore è specifico di IIS 6.0.
  • 500.18 - Impossibile aprire l'archivio autorizzazioni URL. Questo codice di errore è specifico di IIS 6.0.
  • 500.19 - I dati per il file sono configurati in modo non corretto nella metabase.
  • 500.100 - Errore ASP interno.
  • 501 - La configurazione specificata dai valori intestazione non è implementata.
  • 502 - Il server Web con funzioni di gateway o di proxy ha ricevuto una risposta non valida.
  • 502.1 - Timeout dell'applicazione CGI.
  • 500-100.ASP - Errore ASP. Questo messaggio di errore viene visualizzato quando si tenta di caricare una pagina ASP nel cui codice sono presenti errori. Per informazioni più dettagliate sull'errore, disattivare i messaggi di errore HTTP brevi. Per impostazione predefinita, questo errore è attivato solo per il sito Web predefinito.
  • 500.12 - Riavvio dell'applicazione in corso. Indica che si è tentato di caricare una pagina ASP durante il riavvio dell'applicazione da parte di IIS. Il messaggio non dovrebbe essere più visualizzato quando si aggiorna la pagina. Se si aggiorna la pagina e il messaggio continua a essere visualizzato, la causa potrebbe essere l'esecuzione della scansione del file Global.asa da parte del software antivirus.
  • 500.19 - Questo errore viene visualizzato quando la metabase XML contiene informazioni di configurazione non valide per il tipo di contenuto al quale si tenta di accedere. Per risolvere il problema, rimuovere o correggere la configurazione non valida. Questo problema indica in genere un problema nella chiave della metabase ScriptMap.
  • 502 - Gateway non valido. Questo messaggio di errore viene visualizzato quando si tenta di eseguire uno script CGI che non restituisce un set valido di intestazioni HTTP. Per risolvere il problema, è necessario eseguire il debug dell'applicazione CGI per stabilire il motivo per il quale sono state passate informazioni HTTP non valide a IIS.
  • 502.2 - Errore nell'applicazione CGI.
  • 503 - Servizio non disponibile. A partire da IIS 6, il componente HTTP.sys in modalità kernel produce uno stato HTTP 503.
  • 504 - Timeout del gateway.
  • 505 - Versione HTTP non supportata.

lunedì 14 ottobre 2013

Codici errori protocollo FTP

Protocollo FTP

1xx - Risposta preliminare positiva
Questi codici di stato indicano che un'azione è stata avviata correttamente, ma che il client rimane in attesa di un'altra risposta prima di continuare con un nuovo comando.



  • 110 - Risposta dell'indicatore di riavvio.
  • 120 - Servizio pronto tra nnn minuti.
  • 125 - Connessione dati già aperta. Inizio del trasferimento in corso.
  • 150 - Stato del file corretto. Apertura della connessione dati in corso. Per FTP vengono utilizzate due porte: la porta 21 per l'invio di comandi e la porta 20 per l'invio di dati. Il codice di stato 150 indica che dal server sta per essere aperta una nuova connessione sulla porta 20 per l'invio di dati.
2xx - Risposta di completamento positiva
Un'azione è stata completata correttamente. Il client può eseguire un nuovo comando.
  • 200 - Comando corretto.
  • 202 - Comando non implementato. Superfluo in questo sito.
  • 211 - Stato del sistema o risposta della Guida di sistema.
  • 212 - Stato della directory.
  • 213 - Stato del file.
  • 214 - Messaggio della Guida in linea.
  • 215 - Tipo di sistema NAME, dove NAME è un nome di sistema ufficiale dall'elenco contenuto nel documento dei numeri assegnati.
  • 220 - Servizio pronto per un nuovo utente.
  • 221 - Chiusura della connessione di controllo da parte del servizio. Disconnessa se necessario.
  • 225 - Connessione dati aperta. Nessun trasferimento in corso.
  • 226 - Chiusura della connessione dati. Azione di file richiesta riuscita. Ad esempio, trasferimento file o interruzione file. Mediante il comando viene aperta una connessione dati sulla porta 20 per eseguire un'azione, come il trasferimento di un file. L'azione viene completata e la connessione dati viene chiusa.
  • 227 - Inizio modalità passiva (h1,h2,h3,h4,p1,p2).
  • 230 - Utente connesso. Continuare. Questo codice di stato viene visualizzato dopo l'invio della password corretta da parte del client. Indica che l'utente è regolarmente connesso.
  • 250 - Azione di file richiesta corretta. Completata..
  • 257 - Creato "PATHNAME".
3xx - Risposta intermedia positiva
Il comando è stato eseguito correttamente, tuttavia per completare l'elaborazione della richiesta è necessario che il client invii ulteriori informazioni al server.
  • 331 - Nome utente corretto. Richiesta password. Viene visualizzato dopo l'invio del nome utente da parte del client. Lo stesso codice di stato viene visualizzato anche se il nome utente specificato corrisponde a un account valido nel sistema.
  • 332 - Richiesto account per l'accesso.
  • 350 - Azione di file richiesta in attesa di ulteriori informazioni.
4xx - Risposta di completamento negativa temporanea
Il comando non è stato eseguito correttamente, ma l'errore è temporaneo. Se il comando viene ripetuto dal client, potrebbe essere completato correttamente.
  • 421 - Servizio non disponibile. Chiusura della connessione di controllo. Potrebbe trattarsi di una risposta a qualsiasi comando se il servizio deve essere chiuso.
  • 425 - Impossibile aprire la connessione dati.
  • 426 - Connessione chiusa. Trasferimento interrotto. Mediante il comando viene aperta una connessione dati per eseguire un'azione, ma l'azione viene annullata e la connessione dati chiusa.
  • 450 - Azione di file richiesta non eseguita. Il file non è disponibile, ad esempio è occupato.
  • 451 - Azione richiesta interrotta: errore locale durante l'elaborazione.
  • 452 - Azione richiesta non eseguita. Spazio di archiviazione insufficiente nel sistema.
5xx - Risposta di completamento negativa permanente
Il comando non è stato eseguito correttamente e l'errore è permanente. Se il comando viene ripetuto dal client, verrà visualizzato lo stesso errore.
  • 500 - Errore di sintassi. Comando sconosciuto. Può includere errori come una riga di comando troppo lunga.
  • 501 - Errore di sintassi in parametri o argomenti.
  • 502 - Comando non implementato.
  • 503 - Sequenza di comandi errata.
  • 504 - Comando non implementato per il parametro specificato.
  • 530 - Non connesso. Questo codice di stato indica che all'utente non è consentito l'accesso poiché la combinazione di nome utente e password non è valida. Se per effettuare l'accesso viene utilizzato un account utente, è possibile che il nome utente o la password non sia stata digitata correttamente o che sia stato impostato solo l'accesso anonimo. Se si effettua l'accesso con un account anonimo, è possibile che IIS sia stato configurato per negare l'accesso anonimo.
  • 532 - Richiesto account per l'archiviazione dei file.
  • 550 - Azione richiesta non eseguita. Il file non è disponibile, ad esempio non è stato trovato o non è possibile accedervi. Il comando non viene eseguito in quanto il file specificato non è valido. Ad esempio, questo codice di stato viene visualizzato quando si tenta di utilizzare un verbo GET per accedere a un file inesistente oppure un verbo PUT per memorizzare un file in una directory per la quale non si dispone dell'accesso in scrittura.
  • 551 - Azione richiesta interrotta: tipo di pagina sconosciuto.
  • 552 - Azione di file richiesta interrotta. Allocazione spazio di archiviazione superata per la directory o il set di dati corrente.
  • 553 - Azione richiesta non eseguita. Nome file non consentito.
  • 554 - Denied. Errore dovuto all'errata configurazione del server SMTP, al fine di evitare problemi con lo SPAM i server SMTP accettano email solo dal medesimo dominio del server SMTP che le ha generate.

domenica 29 settembre 2013

i 5 migliori programmi FTP

Il mercato offre numerosi programmi FTP, sia gratis sia a pagamento, che talvolta differiscono profondamente in termini di funzionalità e utilizzo. Alcuni sono compatibili solo con Windows, altri solo con Mac OS X o Linux. Vi presentiamo 5 utili programmi:
 

FileZilla
FileZilla è a ragione una delle applicazioni FTP più utilizzate. Il software open source è gratis e a partire da Windows 7, disponibile per Linux e Mac OS X. Attraverso la funzione Drag and Drop si possono scambiare dati tra client e server in modo semplice, non appena viene stabilita la connessione. FileZilla supporta anche il trasferimento di file molto grandi (oltre 4 GB) e permette di riprendere il trasferimento interrotto di dati. Gli utenti possono impostare autonomamente la velocità di upload e download. Inoltre vengono memorizzati i server FTP utilizzati con le informazioni di accesso. Il protocollo di trasmissione dati con FileZilla viene anche codificato tramite SSL/TLS o SSH. Panoramica sulle caratteristiche di FileZilla:
  • Compatibile con Windows, Linux e Mac OS X
  • Supporta la crittografia SSL e SSH
  • Velocità di trasferimento configurabile
  • Consente la connessione ai server proxy FTP
  • Dettagliata documentazione in inglese
  • Funzione keepalive per mantenere la connessione
Transmit
Il client FTP a pagamento Transmit rappresenta un’ottima scelta per Mac OS X e apparecchi iOS. Il Twin-Turbo-Engine permette un trasferimento di dati molto veloce e offre inoltre la possibilità di limitare la banda larga di download e upload. L’interfaccia per gli utenti Mac si presenta non solo chiara ma anche funzionale. Grazie alla funzione di sincronizzazione, intere directory vengono facilmente aggiornate  tra server e client. Transmit supporta la trasmissione crittografata tramite SSL/TLS e SSH nonché l’utilizzo di servizi di archiviazione online come Amazon3 e WedDAV. I rispettivi server possono essere richiamati dall’utente o tramite Quick-Connect o salvati come preferiti, venendo elencati sulla homepage dell’applicazione. Le funzionalità di Transmit in sintesi:
  • Compatibile con Mac OS X e iOS
  • Supporta la crittografia SSL e SSH
  • Permette la connessione a FTP, SFTP, WebDAV e Amazon S3
  • Impostazione dei limiti di upload e download
  • Trasmissione di dati da server a server tramite FXP
  • Twin-Turbo-Engine
  • Disponibili più connessioni attive
Cyberduck
Cyberduck è un programma FTP gratuito, che supporta tutti i sistemi operativi Windows a partire da XP, ma anche Mac OS X dalla versione 10.07. Permette una facile connessione a tutti i server FTP-, SFTP- o WebDAV e servizi Cloud come Amazon, S3, Azure o OpenStack. Grazie ad un’interfaccia utente intuitiva e chiara, è facile aggiungere nuovi server. Il numero di trasferimento di dati simultanei può essere limitato e anche la ripresa di trasferimenti interrotti avviene senza problemi. Cyberduck offre inoltre un’eccellente organizzazione dei segnalibri per mezzo del Drag and Drop, che se necessario si possono importare anche da altri programmi. Le caratteristiche principali di quest’applicazione open source:
  • Compatibile con Windows a Mac OS X
  • Supporta la crittografia SSL e SSH
  • Permette la connessione a FTP, SFTP, WebDAV, Azure, OpenStacl e Amazon3
  • Impostazione del numero di trasferimenti simultanei
  • Archiviazione ed espansione di file tar e zip tramite SSH
  • Supporta l’accesso portachiavi
  • Caricamento segmentato per file di oltre 5 GB
SmartFTP
è possibile testare lo shareware SmartFTP per 30 giorni prima dell’acquisto. Il client FTP è installabile su tutti i sistemi operativi Windows a partire da XP e supporta il protocollo FTP, FTPS e SFTP nonché i servizi WebDAV, Amazon S3, Google Drive, Microsoft OneDrive e Terminal Emulator. è inoltre possibile la connessione a più server, in modo che i file tramite FXP possano essere spostati da server a server. Molto utile è anche la funzione di ricerca integrata, che è un vantaggio soprattutto sui grandi server FTP. Dopo la fase di test gli utenti possono decidere tra la versione Professional e Ultimate, che differiscono per funzionalità. La versione Ultimate di SmartFTP contiene le seguenti funzionalità:
  • Compatibile con Windows
  • Supporta la crittografia SSL e SSH
  • Permette la connessione a FTP, SFTP, WebDAV, Google Drive, Microsoft OneDrive, Terminal Emulator e Amazon S3
  • Orari per trasferimenti
  • Ripresa dei trasferimenti interrotti
  • Connessione simultanea a più server
WinSCP
WinSCP è un programma open source per Windows (da XP in poi), che insieme ai protocolli FTP e SFTP supporta anche il protocollo di cifratura SCP. Gli utenti possono beneficiare, grazie ad una connessione via server SSH, di uno scambio di dati cifrati e anche la trasmissione di credenziali avviene in questo caso in modo codificato. Con WinSCP è possibile sincronizzare le directory oltre che copiare, cancellare o spostare file. Se desidera l’utente può anche scegliere una delle due interfacce utente: l’interfaccia di explorer è simile alla famosa struttura di cartelle di Windows, mentre l’interfaccia Norton Commander è modellata sull’omonimo file manager. Spesso con WinSCP è possibile salvare le connessioni utilizzate tra i preferiti. In sintesi:
  • Compatibile con Windows
  • Supporta la crittografia SSL, SSH e SCP
  • Permette la connessione FTP e SFTP
  • Sincronizzazione della directory in modo semi o completamente automatico
  • Editor di testo integrato
  • Versione portatile opzionale senza installazione

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