giovedì 22 novembre 2012

Conviene aprire un Blog oppure un Sito ?

Meglio aprire un Blog oppure un Sito ?  

Insomma, cosa è preferibile scegliere per avviare un business online? Dipende dal tipo di business. Se vuoi avviare un negozio online ad esempio, non dovrai mettere in piedi un blog. Al contrario, dovrai creare un sito web dinamico, utilizzando dei software appositi (tipo Oscommerce, Magento, PrestaShop, etc.). 


Se vuoi creare un forum trafficato dove poter inserire annunci pubblicitari o affiliazioni, dovrai usare un altro tipo di software (tipo vBulletin o phpBB). Se vuoi creare un portale? Forse la scelta migliore sarà Joomla.

Allora quali sono i punti di forza di un blog?  

Lo scopo principale di un blog è quello di creare autorevolezza. Il blogger infatti, scrive periodicamente degli articoli su un argomento che conosce bene, con lo scopo di mostrare  ai visitatori la sua competenza in quel settore. Una volta mostrata la competenza e instaurato un rapporto di fiducia con i visitatori, allora è possibile passare al passo successivo per monetizzare il lavoro. Un blog può anche essere utile per altri scopi. Ad esempio può essere affiancato ad un negozio online, al fine di portare traffico qualificato (visitatori potenzialmente interessati ai prodotti venduti nel negozio online). Portare traffico verso un negozio online infatti, non è semplicissimo. Il blog quindi può essere un valido aiuto in tal senso. Più un blog sarà competente, più riuscirà a stabilire relazioni con i visitatori e maggiori saranno le probabilità di successo. Ma come si monetizza un blog? Ecco alcuni sistemi:
  •     Vendita spazi pubblicitari
  •     Vendita link
  •     Affiliazioni
  •     Post a pagamento
  •     Membership
  •     Corsi e seminari a pagamento
  •     Vendita di prodotti
  •     Consulenze
  •     Contatti commerciali
Se vuoi approfondire questi aspetti, ti suggerisco di leggere un mio vecchio post sulle fonti di reddito attivo e passivo di un blog. I blog però hanno un grosso difetto: vanno aggiornati frequentemente. A differenza di un sito web vetrina ad esempio (che potrebbe restare immutato per anni), un blog ha bisogno continuamente di contenuti freschi. Il lavoro del blogger quindi, diventa cospicuo: sfornare articoli periodicamente. 
A volte capita che il blogger non sappia più cosa scrivere. A quel punto entra in crisi e se la passione che lo ha spinto ad aprire il blog non è forte, può darsi che decida di abbandonare tutto. I blog infatti hanno un alto tasso di abbandono. Si parte con il massimo dell'entusiasmo ma ben presto ci si accorge che il lavoro da svolgere è notevole.

Pro e contro di un blog

Ecco gli aspetti positivi di un blog:
  •     Consente di costruire autorevolezza
  •     Può essere monetizzato in vari modi
  •     Può essere di supporto per altri business (es.: negozi online)
  •     Consente di stabilire relazioni e sviluppare la fiducia con i clienti
  •     è facile da avviare
  •     Consente di inserire contenuti facilmente
Di contro un blog:
  •     Va aggiornato frequentemente
  •     Non è adatto per determinati tipi di business
Pro e contro di un sito web

Ecco gli aspetti positivi di un sito web:
  • Consente di sviluppare business specifici (negozi online, forum, servizi di prenotazioni, etc. )
  • Non va aggiornato frequentemente
Di contro però, un sito web:
  •     Non consente di interagire con i visitatori al fine di stabilire rapporti di fiducia
  •     Non consente di sviluppare autorevolezza intorno al gestore
  •     Non è facile da avviare
  •     Non consente di inserire contenuti facilmente

Conclusioni
Come vedi, la scelta di un blog o di un sito dipende strettamente dal modello di business che si intende intraprendere. Con questo articolo spero di aver fatto un po' di chiarezza sugli elementi che consentono di valutare quale piattaforma scegliere per la propria attività online. 


giovedì 15 novembre 2012

Come faccio a conoscere il mio indirizzo IP

Un indirizzo IP (Internet Protocol Address) è un codice numerico che identifica l'host collegato alla rete. Ogni dispositivo connesso alla rete ha il proprio indirizzo IP, il che lo rende riconoscibile. 
 

Uno dei tanti siti e www.ilmioip.it

Come faccio a sapere qual è il mio indirizzo IP pubblico e/o privato?

Mentre per sapere il tuo indirizzo IP pubblico basta visitare, ad esempio, questo sito, per sapere invece qual è il tuo indirizzo IP privato non devi fare altro che “chiederlo” o al tuo modem o, in alternativa, al tuo sistema operativo. L'indirizzo IP privato, infatti, ha la stessa forma dell'indirizzo IP pubblico, ma al contrario di quest'ultimo viene utilizzato per identificare uno specifico dispositivo all'interno dello stesso luogo, proprio per questo motivo viene chiamato privato. In altre parole, siccome a casa, in ufficio o all'università non c'è, di solito, un solo dispositivo, per poter quindi identificare singolarmente tutti questi dispositivi all'interno dello stesso posto, ognuno di questi dovrà a sua volta essere necessariamente dotato di un indirizzo IP privato. Ad esempio, a casa un computer può avere un indirizzo IP privato del tipo 192.168.1.101, una stampante di rete può averne uno del tipo 192.168.1.110, un iPhone può averne un altro del tipo 192.168.1.105, mentre l'unico indirizzo IP pubblico, statico o dinamico, necessario a navigare su Internet, salvo casi particolari, viene assegnato sempre e solo al proprio modem, che solitamente ha come indirizzo IP privato 192.168.1.1. C'è da dire, inoltre, che la scelta di quale indirizzo IP privato utilizzare sui vari dispositivi può essere fatta sia automaticamente dal modem in uso, mediante il cosiddetto DHCP, sia manualmente da te, attraverso le impostazioni TCP/IP del tuo sistema operativo.
Arrivati dunque a questo punto dovresti aver finalmente capito quale differenza c'è tra indirizzo IP statico, dinamico, pubblico e privato.

giovedì 8 novembre 2012

Differenza tra IP dinamico e IP Statico

Cosa cambia tra IP statico e IP dinamico?

Ogni smartphone e ogni pc hanno un indirizzo IP privato: il tuo modem ADSL o il tuo router con FIBRA OTTICA, nel momento in cui stabiliscono un collegamento con la rete internet attraverso i tuoi dispositivi, assegnano a questi dispositivi un IP pubblico, per identificarli in maniera univoca.
 

L'assegnazione dell'IP pubblico viene effettuata dal tuo provider internet (ad esempio da TIM o da Vodafone) che può assegnarti un IP statico, cioè un indirizzo che non cambierà mai. In alternativa, come è consuetudine (gli indirizzi IP statici costano moltissimo!), ti verrà assegnato l'indirizzo dinamico, il che significa che il tuo indirizzo IP potrà cambiare a seconda delle necessità.
Puoi scoprire l'indirizzo IP del tuo pc o del tuo modem, in qualsiasi momento, sia consultando appositi siti, sia semplicemente aprendo la pagina principale del tuo modem.

Quando ti colleghi ad Internet mediante uno smartphone, un tablet, una console, una chiavetta USB, una smart TV, un decoder, o un qualsiasi altro dispositivo elettronico, ottieni automaticamente il permesso di navigare grazie, ad esempio, all'abbonamento ADSL, fibra, 3G, LTE o WiMAX offerto dal tuo ISP. Alla richiesta di connessione da parte del modem, integrato o meno nel tuo dispositivo, gli viene quindi automaticamente assegnato un determinato indirizzo IP che è allo stesso tempo sia dinamico che pubblico:

    dinamico perché, salvo particolari esigenze, essendo il numero degli indirizzi IP limitato, questo viene innanzitutto scelto tra i vari indirizzi IP a disposizione del tuo ISP, dopodiché viene assegnato e cambiato automaticamente ad ogni nuova connessione da parte del tuo modem;
    pubblico perché, proprio come scritto su Wikipedia, è allocato univocamente e potenzialmente accessibile da qualsiasi altro indirizzo IP pubblico. In altre parole, è anche un indirizzo IP pubblico poiché consente sia di identificare univocamente il dispositivo in questione, sia di fornire a quest'ultimo il percorso per essere raggiunto da tutti gli altri indirizzi IP pubblici.

Un indirizzo IP statico, invece, è comunque un indirizzo IP pubblico, ma questo viene assegnato ogni volta, ISP permettendo, sempre al medesimo dispositivo che per un motivo o per un altro ha la necessità di rimanere continuamente con quell'indirizzo, cioè proprio come avviene, ad esempio, nel caso dei server. In questo modo, però, essendo il numero degli indirizzi IP limitato, chi decide di utilizzare un indirizzo IP statico dovrà per forza pagare qualcosa in più rispetto a chi invece si accontenta di un classico indirizzo IP dinamico. C'è da dire, tuttavia, che ai fini della velocità della connessione ad Internet, avere un indirizzo IP statico o un indirizzo IP dinamico non ha alcuna importanza, infatti, è più una scelta dettata da esigenze particolari, come, ad esempio, avere il proprio computer raggiungibile sempre dall'esterno (operazione che, alle volte, può comportare più complicazioni che benefici).



giovedì 1 novembre 2012

Cosa puoi fare con un indirizzo IP

Cosa può fare un estraneo sapendo il mio indirizzo IP pubblico e chi può vederlo o scoprirlo quando ci colleghiamo a internet?

cosa fare con un indirizzo ip Navigare su Internet, dal punto di vista della privacy, è come andare in giro in macchina.
Quando si guida, l'automobile ha una targa di riconoscimento quindi, se facciamo un'irregolarità, è facile risalire al proprietario.
 
 
La targa, quando si naviga su internet, è l'indirizzo IP assegnato a quel computer, per rendere rintracciabile chiunque (vedi anche la spiegazione su come come parlano i computer tra loro in rete tramite TCP/IP)
Ogni volta che si usa un programma o un'applicazione come il browser web, per aprire una pagina web, si stabilisce una o più connessioni con il server che ospita quel sito.
Una volta stabilita la connessione, il computer scarica i dati da questi server e visualizza la pagina web nel browser.
Ogni connessione rivela l'indirizzo IP del dispositivo usato per aprire il sito, al server a cui si connette che, viceversa, vede l'indirizzo IP del server.
L'indirizzo IP non si può scegliere, viene assegnato dal gestore della connessione (che può essere Telecom, Fastweb e Wind) in modo casuale e, a volte, anche in modo dinamico.

Questo discorso molto semplificato vale per ogni connessione internet, anche per i programmi di posta elettronica, le chat, le applicazioni dello smartphone ecc.

Proprio come per la targa della macchina, dall'indirizzo IP non necessariamente si riesce a risalire all'identità di chi lo sta usando, ma solo al proprietario della connessione.
Se ci si connette da casa quello stesso indirizzo vale per chiunque si colleghi a internet: genitori, fratelli, figli, amici ecc.
Se poi la connessione viene stabilita in un ufficio questo indirizzo IP può valere per tutte le persone che vi lavorano.

Addirittura, in alcuni casi, l'indirizzo IP pubblico è lo stesso per le connessioni a internet provenienti da interi condomini o quartieri o città.

Gli indirizzi IP, inoltre, vengono spesso assegnati in modo dinamico e difficilmente sono fissi per un'utenza particolare come possiamo essere noi a casa.

L'indirizzo IP quindi rivela informazioni poche pubbliche e solo in certi casi può far risalire all'indirizzo di casa di una persona.

A seconda del provider di rete usato per accedere a internet, le informazioni che può rivelare un indirizzo IP sono diverse e, spesso, riservate.
Teoricamente questi gestori non possono memorizzare dati per controllare cosa fanno gli utenti su internet e devono assicurare la privacy dei clienti.

Se però, ad esempio, una persona compie un illecito informatico online, la polizia per risalire alla sua identità potrebbe aver bisogno di contattare il gestore di rete che assegna gli indirizzi IP.

Dopo quanto spiegato è chiaro che, se anche un estraneo conoscesse l'indirizzo IP pubblico della mia connessione internet attuale, non potrebbe farci nulla.
In sostanza, da un indirizzo IP pubblico soltanto il provider di rete può risalire, se gli viene richiesto, all'identità di una persona.

Chiunque altro può giusto provare a capire da dove proviene, trovare l'indirizzo IP di un altro computer e localizzarlo, ma spiare cosa fa non è possibile.

Questo perchè dietro ogni connessione c'è un router (privato o dello stesso fornitore della rete) che crea una rete interna e protegge dalle connessioni esterne ogni dispositivo non collegato.
Abbiamo già spiegato come funziona un router in un altro articolo.
Il discorso cambia nel caso in cui si usa un computer dentro la stessa rete creata dal router, che non è la rete internet ma una sottorete privata casalinga o dell'ufficio.
Il router infatti assegna ai dispositivi collegati un altro indirizzo IP, questa volta interno, che è sempre uguale per ogni rete privata e inizia, di solito, con 192.168.

Questo indirizzo non è visibile e, comunque, non è raggiungibile (a meno che non si imposti un'apertura voluta) dall'esterno della rete.
Teoricamente è possibile non solo trovare tutti i computer collegati in rete, ma anche sniffare la connessione e spiarla.
Per questo motivo è da ingenui lasciar lasciare una rete wifi non protetta da accessi estranei e, di converso, anche collegarsi alla rete wifi del vicino lasciata libera, perchè questi potrebbe un giorno svegliarsi e sapere tutto quello che facciamo su internet.
I router infatti hanno spesso la funzione di monitorare a quali siti si connettono i dispositivi e può dunque monitorare ogni sito visitato.


mercoledì 31 ottobre 2012

La differenza tra Blogger e WordPress

WordPress e Blogger sono tra le piattaforme più diffuse per la creazione di un sito web. 

Se anche tu hai difficoltà nella scelta, leggi questa guida in cui troverai sia pro che i contro di entrambe.
 

Abbiamo tanti clienti che ci chiedono:  “Qual è la differenza tra Blogger e WordPress?”, “Qual è la piattaforma migliore per creare un blog di successo, che sia flessibile e facile da gestire?”, “Per diventare blogger famosi, è meglio usare Blogger o WordPress?”.

Nessuna scelta può essera fatta in termini “assoluti”. Ossia, non posso dire “X è meglio di Y” e stop. Bisogna sempre valutare le necessità che ognuno ha, quali funzionalità servono a un determinato blog.

Solo in base a questo potrai scegliere la piattaforma che è realmente migliore per te, ovvero che risponde perfettamente alle tue esigenze. Non affrettare la fase di progettazione, in quanto è assolutamente determinante per il successo del tuo progetto online.
Detto questo, passiamo adesso ad analizzare nel dettaglio le specifiche caratteristiche e le differenze tra Blogger e WordPress, le piattaforme di blogging più utilizzate e più richieste, elencando i pro e i contro di ciascuna.

In questo modo per te sarà più semplice orientarti sulla scelta da prendere.
Ma, se cambi idea in corso d'opera, sappi che puoi trasferire il tuo sito Blogger su WordPress importando tutti i tuoi contenuti.

La differenza fra Blogger e WordPress in termini di hosting

Prima di andare avanti è bene fare una distinzione tra un sito hosted e uno self hosted.
Nel caso del sito hosted, non hai bisogno di sottoscrivere un piano hosting, ossia di acquistare uno spazio web a parte, e poi inserirvi il tuo sito. Infatti, la piattaforma ti fornisce questo spazio, però non ne avrai il pieno controllo. Non potrai, quindi, accedere a tutti i file del tuo sito, né modificarli: potrai solamente gestirlo con delle limitazioni.

Nel caso dei blog self hosted, invece, il sito risiede su un server privato per il quale paghi una cifra mensile o annuale.
Entrambe le piattaforme di cui stiamo parlando offrono una versione gratuita hosted. Solo WordPress, però, offre anche una versione self hosted, che rimane comunque gratuita, per tutte quelle persone che vogliono avere maggiore autonomia e godere di molte più funzionalità. Potrai quindi acquistare uno spazio web e installarci WordPress, mantenendo il pieno accesso a tutti i tuoi file.
Per siti che vogliono avere subito elevate prestazioni e raggiungere un più vasto pubblico nel breve periodo, ricordo che vi sono dei provider ottimizzati per ospitare uno spazio web realizzato con WordPress, come SiteGround (l'hosting di SOS WP).
Conosciamo adesso più nel dettaglio Blogger e WordPress.

Blogger
La piattaforma Blogger nacque nel 1999 da una piccola società americana. Quello che partì come un progetto amatoriale, ben presto divenne tanto celebre, che la società venne acquistata da Google, attuale proprietario.
Con gli anni e con l'aggiunta di nuove funzionalità si è giunti al numero record di 20 milioni di blog creati con Blogger.
Il segreto di questo successo? è facile e intuitiva da utilizzare e non richiede conoscenze di programmazione.
Blogger permette anche a chi non ha nozioni tecniche di realizzare il proprio semplice blog. Non sono disponibili funzionalità particolari né una grafica molto elaborata, ma permette di gestire le funzioni base di un blog.

WordPress
WordPress è una piattaforma di blogging gratuita introdotta nel 2003 ed è stata senza dubbio uno degli eventi più rivoluzionari sul web, dopo l'avvento di Google e dei social.
WordPress è un CMS, acronimo che sta per Content Management System, ovvero un sistema di gestione dei contenuti, che ti permette di creare un blog o un sito e di gestirlo senza dover avere necessariamente conoscenze di programmazione.
Tra le principali differenza tra Blogger e WordPress, quella fondamentale sta nel fatto che WordPress è una piattaforma Open Source, cioè una risorsa in continua evoluzione. La community mondiale lavora ogni giorno per migliorarla e renderla ancora più funzionale, anche se gratuita.
è una piattaforma efficiente e intuitiva, ma la sua vera forza sta nella flessibilità con cui può essere personalizzata la versione .org attraverso plugin, widget e temi professionali. Non serve padroneggiare i linguaggi di programmazione web per poter creare un sito professionale utilizzando WordPress.org. Chiunque può diventare blogger grazie alle semplicissime funzioni per creare le pagine, i post e tutti gli elementi che compongono un sito.



Ultimo Post inserito

In Italia arriva "PIZZA GPT" il clone di ChatGpt per gl'italiani