venerdì 2 marzo 2018

Inbound Strategies – 9/10 marzo



Il primo tra i più importanti eventi digital 2018 è proprio Inbound Strategies, un evento completamente dedicato all’inbound marketing e alle tecniche SEO. Lo scorso anno ci siamo stati ed è stato estremamente formativo: poca fuffa e tanti fatti, per questo ci torneremo anche per questa edizione 2018. Molti i relatori di spicco del panorama digital nazionale che si alterneranno sia sul palco della plenaria che su quello dei piccoli lab organizzati ad hoc per approfondire meglio gli argomenti trattati.

Inbound 2018 si terrà a Sesto San Giovanni (MI) presso il Grand Hotel Barone di Sassj, nelle giornate del 9 e 10 marzo 2018. Se sei interessato a partecipare, al momento dell’acquisto puoi inserire il codice LEEVIA20, che ti permetterà di avere uno sconto del 20% sul prezzo del biglietto.

giovedì 1 marzo 2018

e-commerce 2018 - Fiera di Padova

Ecommerce Strategies, incontro all'interno di Green Logistics Expo in Fiera l'8 marzo 2018 Eventi a Padova

http://www.padovaoggi.it/eventi/ecommerce-strategies-fiera-8-marzo-2018.html

Il settore delle vendite negli ultimi anni ha subito un cambiamento su scala globale che ha modificato le logiche del mercato tradizionale. Ogni consumatore prima e durante un acquisto valuta, confronta e si informa effettuando ricerche su web e app. Ecco perché è importante capire come muoversi tra tutte le opportunità offerte dal mondo digital.
L'utente sul suo profilo può: prenotare prodotti, farli consegnare dove desidera, gestire preferenze e suggerimenti d’acquisto, tutto questo sulla base delle sue esigenze.
Al giorno d'oggi è quindi importante capire come si comportano gli utenti in un percorso di acquisto multicanale pieno di punti di contatto, analogici e digital, con il prodotto o l'azienda; capire il ruolo del negozio fisico in tale ecosistema; imparare a sfruttare adeguatamente i nuovi strumenti promozionali e di marketing che il digital offre.
L’evento, organizzato da Studio Cappello, Digital Marketing Agency, giunge alla quinta edizione e si svolge l'8 marzo in Fiera all’interno di Green Logistics Expo, fiera internazionale della logistica 2.0.


SCOPRI LA FIERA GREEN LOGISTICS EXPO
Ecommerce Strategies vedrà come ospiti alcuni dei principali protagonisti di questo settore tra cui: Google, Connectbay, Oracle/Netsuite, Qaplà, FruttaWeb, Metro, PrestaShop, MailUp, WMR Academy, Studio Cappello.

Focus della giornata

  • Ecommerce insourcing, outsourcing o modello ibrido?
  • La logistica 2.0 e il nuovo ruolo del negozio
  • L’omnicanalità come prassi nel processo d’acquisto
  • Il Digital Marketing mirato sull’utente

Ingresso

L’evento è gratuito previa registrazione online: www.ecommercestrategies.it

Informazioni

eventi@wmr.it




mercoledì 28 febbraio 2018

Plug-in Google Adsense per Wordpress: Addio

WordPress era l'unico CMS ad avere un plug-in dedicato ufficiale per la gestione degli annunci pubblicitari Google Adsense. “Era”. Perché anche se il plugin è ancora attivo, Google ha annunciato il 2 marzo che da maggio 2017 il plug-in non sarà più disponibile.

Per questo motivo, nella barra laterale di questo sito trovi uno spazio che si chiama “PUBBLICITA', TEST PER GOOGLE ADSENSE”. Sto facendo una serie di esperimenti per gestire gli annunci nelle modalità suggerite da Google e per stilare una breve guida che sarà a beneficio degli abbonati di Wolf.
Non ha senso cercare altri plugin: la mossa di Google è chiara, vogliono far da loro e non affidarsi a terze parti. D'altro canto, tutti i plug-in esistenti per gli altri CMS erano non-ufficiali.


Sai che puoi monetizzare il tuo blog o sito Web in WordPress ricorrendo a Google AdSense? Se ancora non lo conosci, Google AdSense è il sistema pubblicitario di display advertising di Mountain View, che permette agli utenti di un sito di vedere le pubblicità sugli spazi vuoti delle pagine Web.

Con queste pubblicità e mostrando testi, immagini, video e altre amenità interattive, gli amministratori dei blog e dei siti Web possono guadagnare sulla base dei clic (cost-per-clic o CPC) che ricevono sulle finestre di pubblicità mostrate.

In generale, occorre attrezzarsi per inserire gli annunci utilizzando QuickStart, che è uno strumento semplificato che Google mette a disposizione di chi pubblica contenuti e vuole monetizzarli con gli annunci di Google Adsense. Oppure per inserire gli annunci in spazi appositi utilizzando il codice fornito da Google e inserendoli nell'html del sito.

mercoledì 21 febbraio 2018

Perché Google ha deciso di penalizzare i siti HTTP

Al momento, chiarisce la stessa Google, 81 siti su 100 dispongono di una codifica https, ma con l'arrivo del nuovo contrassegno - questo almeno è l'auspicio - la percentuale è destinata a salire. è opportuno chiarire che i siti che manterranno la comunicazione non criptata (http) non verranno bannati, saranno comunque accessibili e navigabili, ma l'utente sarà sempre al corrente dei rischi a cui va incontro.

A breve, tutti i siti HTTP saranno penalizzati da Google, determinando la perdita di posizioni all'interno del motore di ricerca. La conseguenza più diretta sarà un calo di visite al proprio sito. Ecco perché sarà necessario il passaggio a HTTPS.

Grazie al protocollo HTTPS, l'utente ha due importanti garanzie:
  • E' sicuro di comunicare esattamente con il sito web voluto,
  • Le informazioni scambiate non saranno intercettate e/o 
Come evitare penalizzazioni
Provvedere al cambio di protocollo è un'operazione necessaria, sia per evitare penalizzazioni da parte di Google sia perché questo passaggio sarà considerato un fattore di ranking SEO. Google, infatti, dal 1 Gennaio 2018 garantirà ai siti web sicuri una posizione privilegiata nei risultati della SERP, penalizzando quindi quelli sprovvisti di certificato.

Adeguarsi al protocollo HTTPS è un importante segnale di fiducia che aumenta la credibilità del tuo sito agli occhi degli utenti, è un modo sicuro per proteggere i dati da vari tipi di attacchi ed ti aiuta nel posizionamento sui motori di ricerca.
 
 

mercoledì 14 febbraio 2018

Google: penalizzati i siti web che non usano HTTPS

I siti web che non utilizzano il protocollo HTTPS e i certificati SSL vengono penalizzati da Google per quanto riguarda la loro indicizzazione: conviene dunque correre ai ripari per preservare il proprio ranking

Effettuare il passaggio dal protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol) a HTTPS (HyperText Transfer Protocol over Secure Socket Layer) di un sito web è un'operazione necessaria per evitare di essere penalizzati da Google e mantenere il proprio posizionamento nella SERP (Search Engine Results Page) del motore di ricerca.
Attualmente circa il 70 % dei siti web utilizza il protocollo di trasmissione dati HTTP che, da dicembre 2016, non rispetta più gli standard di sicurezza richiesti da Google, che impone di massimizzare la sicurezza di qualunque trasmissione dati.
Le tipologie di siti web maggiormente sollecitati a effettuare il passaggio al protocollo HTTPS sono prevalentemente siti di e-commerce, portali che prevedono transazioni in denaro e siti con un modulo di contatto (contact form).

Più in generale, qualsiasi sito web che gestisce delle trasmissioni dati senza utilizzare il protocollo HTTPS verrà segnalato da Google come sito non sicuro e subirà delle penalizzazioni dal punto di vista del posizionamento.
La penalizzazione nel ranking coinvolgerà anche i siti ottimizzati dal punto di vista SEO (Search Engine Optimization) che, in questo modo, rischieranno di perdere progressivamente la visibilità fino a quel momento ottenuta.
Google segnalerà il sito in esame attraverso tre tipi di marchiatura differenti:
  1. un avviso che comparirà nei risultati di ricerca, in cui informerà l'utente che il sito “non rispetta i termini di sicurezza”;
  2. un'icona a forma di lucchetto e una linea rossa applicata sopra, che comparirà nella barra dell'indirizzo del browser prima dell'URL del sito;
  3. una videata a tutto schermo in cui comparirà un lucchetto di colore rosso che inviterà gli utenti a non proseguire con la navigazione, poiché la connessione dati non è privata.
Tutte queste penalizzazioni porteranno il sito in questione a essere considerato come inaffidabile, con conseguente calo degli accessi.
Nel caso di siti e-commerce tale marchiatura rappresenterà un danno notevole che potrebbe generare perdita di potenziali clienti e di fatturato, allarmati dal fatto di dover eseguire delle transizioni di pagamento su piattaforme che Google non considera sicure.

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