The Economist si chiede se non sarà "un affare infernale". Certo, l'acquisizione da 44 miliardi conclusa poche ore fa è un'operazione senza precedenti nella carriera dell'uomo più ricco del mondo. Perché, come sottolinea Andy Wu, professore di strategia aziendale all'Università di Harvard, "Musk non ha esperienza nella gestione del cambiamento organizzativo". È abituato a costruire aziende da zero e a plasmarle. Su Twitter, invece, troverebbe "una cultura che doveva cambiare per raggiungere i propri obiettivi".
Il primo obiettivo, dal punto di vista economico, è quello di "liberare" il potenziale di Twitter per diventare un'azienda finanziariamente "sana". Tuttavia, questo potrebbe non essere il più importante. Secondo Molly Ball, una giornalista del Time che ha scritto un profilo di Musk quando la rivista lo ha nominato Persona dell'anno, la mossa è stata più ideologica che economica. "A differenza di Tesla e SpaceX, che producono cose, Twitter è una pura azienda tecnologica", ha detto Ball. "Il suo business è l'etere. È più politico."
Musk aveva già mosso i primi passi da titolare: appena concluso l'affare, ha licenziato quattro alti dirigenti. Include anche il CEO Parag Agrawal. Il fondatore di Twitter Jack Dorsey e altri hanno predetto la decisione. Come ha ricordato Fortune, Dorsey ha provato a mediare tra Musk e Agrawal dopo le prime frizioni in primavera. Pochi giorni dopo, ha inviato un messaggio al fondatore di Tesla: "Almeno è chiaro che non potete lavorare insieme." Bloomberg ha scritto che Agrawal ricoprirà il ruolo, che al momento sarà lo stesso Musk, che attende di essere trovato. Un amministratore delegato a tempo pieno.
