mercoledì 8 agosto 2012

Lampadine Led a basso costo ?

La spesa per le lampadine a LED potrebbe diminuire in modo significativo il prossimo anno, come ha accennato Philips nella sua nuova proposta, una lampadina vincitrice del Premio L istituita dal Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti. Secondo Todd Manegold, direttore marketing delle lampade a LED Philips, le lampadine saranno una delle tecnologie più in voga nel 2012 grazie alla loro enorme capacità e ai bassi consumi. Se Manegold confrontasse le prestazioni della lampadina con quelle di una Ferrari, anche il prezzo iniziale sarebbe così alto che per l'equivalente di 60 watt, aspettarsi non meno di $ 50 a pezzo. Ma i prezzi dovrebbero aumentare notevolmente nel corso dell'anno, con costi inferiori.


In ogni caso, l'introduzione di questa lampadina renderà più economiche le lampadine "classiche a LED", per la gioia di tutti. Le caratteristiche tecniche specificano 910 lumen utilizzando solo 9,7 W, contro 800 lumen e 60 W utilizzando lampade ad incandescenza.

Efficienza terribile. Rispetto ai LED tradizionali, la lampadina è dotata di una nuova tecnologia chiamata Luxeon Rebel, che utilizza uno specchio metallico sul fondo del chip per evitare la dispersione della luce e dirigerla nella direzione corretta all'esterno dell'alloggiamento. In tal modo una distribuzione più efficiente e migliore. In un LED standard, invece, la maggior parte della luce viene riflessa tra una serie di strati semiconduttori, che hanno un indice di rifrazione maggiore dell'aria, con il risultato che solo una frazione della luce viene diretta verso l'esterno in modo corretto. .

domenica 5 agosto 2012

Che cos' è il Wearable Computing

Wearable Computing vuol dire "Un computer indossabile" , noto anche come computer indossabile o computer di bordo, è un dispositivo informatico che viene indossato sul corpo. La definizione di "computer indossabile" può essere stretta o ampia, estendendosi agli smartphone e persino ai normali orologi.

Le voci di nuove tecnologie nel 2012 non potevano fare a meno di citare giganti dell'elettronica come IBM, Google e Apple. In effetti, sembra che tutti e tre stiano sperimentando seriamente la nanotecnologia che potrebbe essere applicata all'abbigliamento e agli accessori. 

Se il cosiddetto wearable computing, o tecnologia informatica indossabile, non sarà disponibile per l'acquisto il prossimo anno, si prevede uno sviluppo molto importante che porterà a un cambiamento fondamentale nel modo in cui le persone concepiscono la vita quotidiana. un esempio? 

Gli occhiali stile pilota statunitense saranno sviluppati dall'Air Force presso Google X Labs per poter ricevere e visualizzare le immagini del navigatore satellitare visualizzate su uno smartphone: in effetti, è come se lo schermo del tuo telefono fosse davanti ai tuoi occhi e questo fosse in la tua tasca.

mercoledì 1 agosto 2012

Lenti a contatto Computerizzate

I film di fantascienza precedono sempre la realtà, forse perché in realtà si tratta solo di scienza e conoscenza già conosciute a livello militare e messe a disposizione del pubblico anni dopo. Uno di questi casi potrebbe essere le lenti a contatto per computer. L'invenzione, pubblicata sul Journal of Micromechanics and Microengineering, è opera di un gruppo di ricerca statunitense e finlandese sotto la direzione del professor Babak Parviz. Attualmente, l'obiettivo è costituito da un'antenna, che riceve segnali dall'esterno e fornisce energia, che viene trasmessa al chip di zaffiro attraverso un circuito integrato. L'obiettivo ha una capacità massima di 1 pixel, quindi è troppo presto per controllare almeno e-mail e messaggi di testo, poiché ne servono almeno 100.


I test sui topi sembrano dare risultati negativi in ​​termini di effetti sulla cornea, quindi ci si può aspettare lo stesso negli esseri umani. Ci sono ancora problemi da risolvere, come la sfocatura del display a causa della vicinanza dell'occhio o l'ottimizzazione della frequenza di trasmissione del segnale e della carica del dispositivo. Tuttavia, la tecnologia rimane una delle più attese nel 2012, quando i progressi negli esperimenti produrranno risultati più concreti.

sabato 28 luglio 2012

Come diventare un Influencer

Come diventare influencer

Diventare un vero influencer è tutt’altro che semplice, richiede tempo e molto impegno. Detto questo, nonostante le difficoltà, “Difficile non è impossibile”, pertanto potete farcela.



In breve bisogna:

    Studiare i social media
    Scegliere un settore (es: food, fashion, travel, etc…)
    Chiedere l’assistenza di un consulente web marketing
    Creare un web marketing plan
    Sviluppare una linea editoriale
    Iniziare, analizzare e migliorarsi sempre

Più semplice a scriversi che a farsi, ma da qualche parte bisogna pur iniziare.



Come diventare influencer su Instagram

Instagram sta diventando sempre di più una sorta di “Indice d’influenza”, o in altre parole, è il social network dove si va alla ricerca degli influencer.

Sinceramente non credo che si possa spiegare con certezza questa tendenza, ma un motivo creda sia lo “Speciale algoritmo” di Instagram. Su questo social infatti, anche senza investire denaro, è possibile avere molta visibilità, o sicuramente molta di più che su Facebook. Ovviamente questo ha attirato molte aspiranti “Web star” che hanno subito visto le potenzialità del social.

Diventare un Influencer su Instagram quindi è un desiderio di molti, ma non è così facile. Instagram infatti è un social basato sulle immagini, quindi per prima cosa, dovete essere in grado di creare foto o grafiche veramente eccezionali.
Nonostante il social si basi principalmente sulle immagini, non dimenticate che anche testi ed hashtag sono importanti. Dovete pensare al vostro profilo Instagram (business) come ad una webzine, e come accade in altre occasioni, dovete studiare una precisa linea editoriale.

Altro aspetto importantissimo sono le collaborazioni, sia con altri Influencer del vostro settore che con fotografi, grafici ed esperti di comunicazione. 

sabato 21 luglio 2012

Suddivisione degli Influencer per settore merceologico

Suddivisione degli influencer in base al settore merceologico

Siamo giunti al momento in cui, assodato che tutti vorremmo cambiare vita per essere influencer e guadagnare milioni su milioni potendoci poi permettere una nuova vita alle Hawaii, dobbiamo tassativamente scegliere che tipo di influencer diventare. Ovviamente ognuna delle macro categorie che scegliamo, richiede una professionalità non indifferente. Se c’è infatti un rovescio della medaglia in questo lavoro è che non ci si può improvvisare esperti in… Per raggiungere i numeri, di followers e di guadagni, si deve davvero avere qualcosa di serio e ben strutturato da comunicare e “vendere” ai propri seguaci. La loro fiducia non la si compra con poco ma va guadagnata a suon di post ben fatti, utili e significativi per ognuno di loro.


Ma in cosa vale la pena specializzarsi? Vogliamo parlare di moda? Molto mainstream a mio avviso; vogliamo specializzarci nel fitness, travel o cibo? Anche qui non si scherza quanto a competizione; oppure vogliamo tentare strade poco, si fa per dire, battute, diventando tech influencer o marketing influencer? Le possibilità sono infinite e tutto sta nel capire come poter risultare unici e affascinanti, sempre tenendo fede al proprio stile personale, come ad un primo appuntamento insomma.

In particolare, la maggior parte di coloro che tentano la fortuna come influencer,  si specializzano come:

    Fashion influencer;
    Food influencer;
    Travel influencer;
    Tech influencer;
    Fitness and beauty consultant;

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