venerdì 14 luglio 2017
Esistono alternative a Ebay ?
mercoledì 3 maggio 2017
Caricare video su facebook o YouTube ?
Confronto
- Sicuramente i video su Facebook hanno visibilità limitata, a meno che tu non li metta in evidenza, tutto sta nell'impatto di condivisione iniziale.
- Facebook è però più immediato, verrà visualizzato subito da un gran numero di utenti. Youtube ha bisogno, perché il tuo video venga notato, di lavorare bene su parole chiave, tag e descrizione, ma chi si trova su Youtube è lì proprio con l'intento di guardare un video a differenza di Facebook.
- Youtube si presta meglio per contenuti più lunghi. Il cosiddetto “attention span” di Facebook, ossia quanto un utente rimane su un video prima di annoiarsi, è decisamente più basso. Su Youtube vanno meglio contenuti di tipo “how-to” e di informazione. I video promozionali stanno meglio su Facebook
- Youtube è più una piattaforma da “search intent”, cioè gli utenti cercano spesso un contenuto tramite Youtube stesso o Google. Questo significa che un tuoi contenuto può diventare un evergreen ed essere visto anche molto tempo dopo essere stato prodotto. Facebook da questo punto di vista è più legato al momento e il ciclo di vita dei filmati è spesso più breve.
venerdì 21 aprile 2017
Visibilità Video meglio Facebook o Youtube ?
Anche se il video marketing non si esaurisce con la sola strategia sui social network (il nostro consiglio, infatti, è quello di prediligere una strategia multicanale che preveda l'inserimento di contenuti video sul nostro sito e in qualche caso perfino nelle email), è indubbio che la scelta della piattaforma più adatta a ospitarli e promuoverli rivesta un ruolo importante per il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo prefissati.
Per capire quale piattaforma scegliere tra YouTube (tradizionale e per questo affidabile) e Facebook (la novità con indubbie potenzialità)bisogna partire dall'analisi degli obiettivi primari a cui si punta.
Se il nostro obiettivo è fare in modo che il nostro video raggiunga il maggior numero di utenti possibile e decidiamo di optare per un'operazione un po' più massimalistica, allora la piattaforma che fa per noi è Facebook. Il Social Blu, infatti, offre maggiori probabilità di raggiungere gli utenti (anche se non era loro intenzione cercare o guardare un video) oltre che una funzione di autoplay (seppur senza audio) che potrebbe convincere anche chi non ci conosce a soffermarsi (a patto che trovi il contenuto interessante).
Su YouTube, d'altro canto, è vero che perché il nostro video venga notato occorre lavorare bene con parole chiave, tag e descrizione (sono questi i parametri che ci consentiranno di essere trovati all'interno della sezione “Video Consigliati”) ma dall'altra parte avremo la certezza di raggiungere utenti che si trovano sulla piattaforma proprio per fruire di questo genere di contenuti e quindi già più coinvolti rispetto a quelli che possiamo trovare su Facebook. Peraltro introducendo una giusta descrizione con parole chiave ben studiate, Google potrebbe premiare il nostro video e indicizzarlo in modo significativo, rendendo possibile trovarlo anche a partire da ricerche effettuate al di fuori del sito.
Parlando dal punto di vista di chi produce e carica il video e spera di guadagnarci qualcosa, la risposta è univoca: YouTube al momento si trova in una posizione di vantaggio. Sono anni infatti che la piattaforma affina strumenti e metodi per andare in contro ai bisogni dei creativi e degli inserzionisti; mentre per Facebook le possibilità di monetizzazione sono ancora un territorio quasi inesplorato e ci sono ampi margini di miglioramento. Lo stesso possiamo dire per quanto riguarda il tempo di upload: mentre sul Social Blu l'attesa può essere snervante e possiamo avere bisogno anche di 1 o 2 ore per caricare un paio di minuti di video, su YouTube bastano dai 10 ai 30 minuti al massimo.
Ricordiamo inoltre che anche se Facebook consente di condividere video presi da YouTube, se decidiamo di optare per il social network di Zuckerberg è meglio in ogni caso crearne uno fatto apposta e caricarlo per evitare che venga in qualche modo penalizzato.
martedì 14 marzo 2017
Comprare i "Mi Piace" su facebook SI o NO ?
Comprare i “Mi Piace” ammazza i vostri affari!
- EdgeRank. Facebook usa il coinvolgimento generato dalla vostra pagina per stabilire quanto interessante sia un certo vostro contenuto e a quante persone mostrarlo. Avere migliaia di sostenitori (farlocchi), inattivi e non coinvolti, vi farà apparire poco interessante agli occhi di Facebook e la portata organica dei vostri post crollerà inesorabilmente.
- Credibilità. Gli utenti, oggi, sono molto più smaliziati di un tempo e non si lasciano fregare dai numeroni. Che giudizio pensate si facciano di voi quando vedono che la vostra pagina ha un milione di fan e il vostro ultimo post appena due “mi piace”? Vi rispondete da soli o “fuffa” lo dobbiamo scrivere noi?
- Dati da analizzare. Tra i grandi vantaggi che dà l'arduo lavoro di costruire una vera base di sostenitori su Facebook, ci sono le informazioni che ne potete ricavare. Quanti anni hanno i vostri clienti ideali? Dove vivono? Quali sono i loro interessi? E così via. Questa miniera di informazioni scompare nel momento in cui una gran parte del vostro parco utenti è falsa.
- Pubblicità. Avete mai pensato a quanto vi costano i “mi piace” falsi oltre al prezzo di acquisto? Credo di no, altrimenti non riceverei tutte le email che ricevo di clienti che si lamentano della stessa cosa! Pensateci adesso: quando fate una Pubblicità su Facebook dovete pagare anche per raggiungere quegli utenti che avete comprato, e quanti più ne avete tanto più questi “zombie” vi succhieranno il budget. Non c'è modo di filtrarli e, come vedrete dai numeri, la quantità di danaro che vi costringeranno a sprecare fa paura!
- Tempo. Una volta che vi rendete conto della grande sciocchezza fatta comprando “Mi PIace” su Facebook fasulli, preparatevi a spendere notti e notti a liberare la vostra Pagina da tutta i follower fuffa. Fa male eh? Ma ve l'avevo detto no?
lunedì 28 marzo 2016
La frequenza dei post conta su facebook ?
lunedì 7 marzo 2016
Quanti post mettere al giorno su facebook
Less is more: meno contenuti, maggiore qualità
lunedì 28 settembre 2015
L'orario migliore per postare su facebook
- sabato e domenica tra le ore 12.00 e le ore 13.00;
- giovedì e venerdì dalle ore 13.00 alle ore 16.00.
mercoledì 19 febbraio 2014
Facebook compra Whatsapp per 19 miliardi di dollari
Dopo aver fallito nell'acquisizione di Snapchat, Mark Zuckerberg ha deciso di investire i suoi quattro miliardi di dollari in contanti per acquistare WhatsApp, l'app di messaggistica globale che conta 450 milioni di utenti attivi ogni mese e 320 milioni al giorno. Con un tasso di crescita di un milione di nuovi utenti registrati ogni 24 ore, WhatsApp ha cambiato il modo in cui il mondo comunica. Il maxiaccordo tra il social network di Zuckerberg e WhatsApp, fondato dagli ex Yahoo Jan Koum e Brian Acton, prevede 15 miliardi in azioni e quattro in contanti. Koum, co-fondatore e CEO di WhatsApp, si unirà a Facebook come dirigente di vertice e farà parte del consiglio di amministrazione. In caso di fallimento dell'accordo, ci sarà una penale di due miliardi di dollari.
Il maxiaccordo fra Facebook e WhatsApp rappresenta una delle più grandi acquisizioni nella storia della tecnologia e mira a rafforzare la posizione di Facebook come leader globale nella comunicazione mobile. Con WhatsApp, Facebook acquisirà una piattaforma di messaggistica di successo che ha rivoluzionato il modo in cui le persone si comunicano, sia a livello personale che professionale.
Inoltre, l'acquisizione consentirà a Facebook di espandersi in mercati emergenti, come l'India e il Brasile, dove WhatsApp è particolarmente popolare. Inoltre, l'acquisizione darà a Facebook accesso a un enorme gruppo di utenti attivi e potenziali inserzionisti.
L'accordo è stato accolto con entusiasmo da entrambe le parti, con Zuckerberg che ha dichiarato che "WhatsApp diventerà una parte importante della missione di Facebook di connettere il mondo" e Koum che ha dichiarato di essere "onorato di unirsi a Facebook e di continuare a costruire una migliore comunicazione per il mondo".
sabato 18 maggio 2013
Typosquatting: risarcimento a Facebook
Una forma specifica di cybersquatting è il typosquatting, che prevede la registrazione di un nome di dominio diverso da un nome di marca noto, ma che contiene errori di battitura che è molto probabile che gli utenti sbaglino a scrivere.
Anche Facebook ne sta pagando il prezzo, notando registrazioni di nomi come fagebook.com o www.facewbook.com, che spesso arrivano tramite una digitazione sfortunata e distratta.
Il giudice, infatti, ha disposto il trasferimento di oltre 100 nomi a dominio sul social network, condannando gli imputati a pagare un totale di 2,8 milioni di dollari di danni.